sabato 8 marzo 2025

Portateje altro vino!

 


Grazie dei fior
di Marco Travaglio
L’unica cosa onesta del pornografico piano di riarmo da 800 miliardi è il nome che gli ha dato la Von der Leyen: ReArm Europe. Del resto era difficile immaginarne un altro: il riarmo si chiama riarmo (in inglese rearm). Ma vallo a spiegare alla Meloni, che al Consiglio europeo ha chiesto di cambiargli il nome: “Riarmo non è la parola adatta: il 74% degli italiani vuole investimenti nella sanità, non nelle armi”. Giusto: quindi avrebbe dovuto bocciare il piano, non chiedere di chiamarlo in un altro modo. Uno può pure ribattezzarlo “Grazie dei fior” (Thanks for the flowers) o “Fiori rosa fiori di pesco” (Pink flowers peach blossoms), ma poi gli 800 miliardi vanno sempre alle armi. Quindi la polemica semantica ha un solo movente: fregare gli italiani e buttare tutti quei soldi in armi senza farglielo sapere. ReArm Europe non è il nome adatto perché lo capiscono tutti. E magari votano chi si oppone e non chi approva. Il guaio delle monache ursuline è che hanno grossi problemi a spiegare perché l’Europa, già alla canna del gas per le autosanzioni, dovrebbe darsi il colpo di grazia. La storiella della Russia che sta per invadere l’Europa non attacca. Anche perché chi la racconta ha passato tre anni a ripetere che la Russia era in default, Putin aveva pochi giorni di vita, la sua “Armata Rotta” stava perdendo la guerra, combatteva con le pale (“ma non pale qualsiasi: pale del 1869”, Open) e con le dita, aveva finito i soldati, le divise, i calzini, le munizioni, i razzi, i missili ed era ridotta a rubare i microchip dei carri armati dai freezer e dai tiralatte delle puerpere.
L’altra sera, a Otto e mezzo, Beppe Severgnini esibiva il broncetto dell’invaso e si spellava le mani per gli Eurobomb, ma contemporaneamente sosteneva che “stiamo sopravvalutando la Russia”. Il che, per l’autore del celebre assioma “Se non ci fosse la Nato, le armate di Putin sarebbero già arrivate a Lisbona” (24.3.2022), non è niente male. La prima regola della propaganda è scegliere una balla e insistere solo su quella: se ne racconti due che si elidono a vicenda, la gente non si beve né l’una né l’altra. Se la Russia è fallita tre anni fa e ha perso la guerra contro l’esercito ucraino, come farebbe a invadere l’Europa contro i 32 eserciti della Nato? Perché mai dovremmo spendere 800 miliardi per difenderci da quelle pippe lesse? E, se le quattro regioni ucraine occupate (più la Crimea) sono la prova della sconfitta della Russia, in che senso Trump che intende lasciargliele vuole la “resa” di Zelensky e la “vittoria” di Putin (parlandone da vivo)? Si dirà: ma Macron assicura che Putin vuole invadere l’Europa. Già, ma tre anni fa diceva: “Stiamo attenti a non umiliare Putin”, prima che Putin umiliasse lui. Quando arriva l’ambulanza?

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