lunedì 30 settembre 2013

La Borsa è la sua vita



Per chi come noi lo ha studiato a lungo, per chi comprende ogni piccola increspatura del suo linguaggio, per chi riesce a penetrare il polare strato del cerone per carpirne ogni minima mimica della sua proverbiale faccia da culo, quella di oggi è una giornata campale. 
Dopo aver festeggiato il genetliaco nel peggiore dei modi a cui né l'affetto dei figli, né il calcio d'interno destro appioppato a Dudù, né l'accostamento ad Einstein omaggiatogli dall'ex svestita appesa dagli elettrauto a segnare i giorni, lo hanno moralmente risollevato e questa mattina la punizione potrebbe arrivargli dal suo mondo fatato, dalla dea meretrice che tutto dirige, che crolla o s'innalza a seconda di voci a volte bizzarre che si rincorrono sul globo: la Borsa.

Attenti bene: se questa mattina all'apertura del mercato finanziario le sue società scenderanno in modo sostanziale, ascoltate il bollettino di pace di questa sera, la conciliazione che arriverà da Arcore: quello minacciato ieri sarà un ricordo, neanche pronunciato (Bondi lo confermerà naturalmente in lirica).
I giornali di corte inizieranno a smentire, i ministri torneranno al loro posto e tutto si rimetterà in marcia, comprese le creature transfughe da Quaglia Riello, passando per la Lorenzin (mistero buffo sanitario) per arrivare al Cicchitto infuriato che mai avremmo immaginato, per terminare la corsa al mite chiwawa Al Fano: codesti lo hanno gelato & rattristato per la presa di distanza dagli strali lanciati dalla laida Garnero e dall'inquietante Verdini ed allontanandosi da Lui hanno creato scompiglio dentro la reggia e spaventato enormemente il Grosso Comico Circense Ferrara che teme tremendamente un probabile ritorno dei novelli  figliol prodighi e la conseguente cottura ... del vitello Grasso per la necessaria festa nel regno! 

Al Condannato non interessa altro che il bottino ventennale che giace nei forzieri di famiglia!
Il centro del malaffare italico, la Borsa potrebbe essere il viatico per il suo definitivo abbandono, per la sua dipartita politica, per la scomparsa di questo abominevole ometto delle mafie.
Questa mattina dunque sapremo come il mercato reagirà a questo golpe schizofrenico di chiara matrice baldracchiana e da questo esito saranno consequenziali tutte le dichiarazioni di Famiglia che si susseguiranno nella giornata.

E più la perdita sarà importante più lo smutandamento, il ribaltamento arcoriano sarà grande e nauseante, fino ad arrivare, nel caso di una perdita delle azioni Fininvest superiori al 7%, al rogo della Garnero in piazza San Babila e alla nomina di Chiwawa Angelino a testimone delle nozze con l'esperta in calippi e amante disinteressata delle sue ricchezze (lo impalmerebbe anche se fosse un pensionato della SALT dopo un'onorata e trentennale carriera al casello di Desenzano), signorina Francesca.

Manualità



Tutte le volte che entro dentro ad un Brico Center ho la stessa sensazione che avrebbe la Garnero (Santanchè per i proni) ad entrare nella Hall of Fame delle persone per bene. Guardando gli scaffali con la merce esposta mi domando se appartengo anch'io alla stessa razza che ne fa uso. 
Tasselli, viti, trapani, martelli stanno a me come le Fonti francescane a Brunetta. Osservo gli astanti e cerco di darmi un tono professionale maneggiando una brugola con dimestichezza, soppesandola, conscio però che, dalla mia esperienza in attività manuali, sarebbe usata al massimo per cercare di stappare una Bonarda con annesso il ferimento della prima falange anulare. 

Confesso che se venissi trasportato nell'era primordiale metterei sgomento anche al primo umanoide eretto intento a fabbricare i primi rudimentali attrezzi per la caccia, che vedrebbe in me solo un'altra bocca da sfamare. Il motivo dell'entrata nel Brico è stato generato dall'esigenza di posizionare un quadro alla parete della sala da tempo immemore appoggiato per terra e che proprio stamani in preda a crisi d'identità mi ha comunicato di essersi scoglionato per non essere ancora collocato al suo posto, cosa che mi ha creato panico e necessità di una seduta in analisi. 
Girando tra gli scaffali speravo d'incontrare un addetto con la stessa voglia che avrebbe la Boccassini di portare le arance al nano condannato! 
Ma non ne ho trovati. 
Indeciso se acquistare un ricambio per tassellatrice a me inutile come un discorso di Verdini sull'onestà ma passaporto per uscire dal centro da cliente e non da osservatore ONU ho optato per la seconda soluzione, generando il sospetto alla cassiera di essere un ladruncolo di punte da trapano o un ricercatore NASA insoddisfatto per non poter completare, per il pezzo non trovato, il secondo stadio del razzo che porterà gli umani su Marte. 

Amareggiato e silente mi avvio a casa in cerca di una scusa plausibile da comunicare al quadro che oramai è deciso a modificare il dipinto da paesaggio in "HELP" scritta a caratteri cubitali fosforescenti.

domenica 29 settembre 2013

Siamo tanti Dudù


Prendendo spunto dagli amici che lo proteggevano, dietro lauti pagamenti effettuati in nome suo dall'amico Dell'Utri, amici che non esitano tutt'oggi a sparare nella folla per eliminare un nemico, il porco condannato non esita a scaricare una nazione intera nel tentativo di salvare la pelle politica, luridamente compromessa da atti e delitti infami compiuti per suo tornaconto.
Scopriamo oggi, ma lo sospettavamo da vent'anni, di essere tanti Dudù, il cagnolino che ha avuto la sfiga di soggiornare sulle sue ginocchia trasmettendoci una visione paterna, pacata, serena di colui che nella realtà è un incontrollabile pericolo nazionale.
Scodinzolando, salterellando e gioendo per le ossa che solennemente ci ha lanciato in questi quattro lustri, abbiamo dimenticato cardini, pietre angolari, rotte che sono il nettare di una democrazia. 
Un popolo ridotto ad abbaiare al suo passaggio, una stampa letteralmente al guinzaglio, una claque stipendiata da soldi dello stato pronta ad affogare con il suo padrone, un terzo di evasori rincoglioniti, acefali che lo hanno sorretto elettoralmente, una sapiente e diabolica arte massonica di alterare costantemente la realtà, ci hanno trasformato in Dudù, in uno stato completamente alle sue dipendenze, compreso le istituzioni.
Nel momento solenne in cui, per l'ennesima volta il sigaro acceso viene capovolto e reinserito nel retto di questa nazione duduiana, occorre che le menti ancora in funzione facciano finalmente qualcosa. 
L'ennesima palla clamorosa che criminalizza lo sventurato nipote del Letta amico del vampiro è la sintesi di un processo necrofilo che ci farà affogare cantando inni alla sua persona, come gli eunuchi democratici continuano a fare tutt'oggi senza ricorrere a qualche terapia pro psiche.
I ministri Dudù con "Harf Harf" di circostanza lasciano questo governo immondo, luogo ideale per sodomizzare gli alleati sinistri,  coacervo di ignobili falsità e giochetti pro casta, ubbidendo al padrone palesemente in difficoltà psicomotoria ma ancora in grado di procurar male al paese. 
Una menzione speciale dedichiamo ai Dudù piddini, i migliori amici del delinquente! Sono coloro che tante volte, troppe, lo hanno salvato da una fine certa. 
Lo hanno sempre rinvigorito quando pareva finalmente essere arrivata la dipartita politica. Sono accorsi decine di volte al suo capezzale, sono coloro che gli hanno urlato di uscire dal sepolcro, per continuare la scorribanda che ci ha definitivamente scoppiato. Sono loro i miglior Dudù perché in apparenza ringhiano, fanno scorgere i denti con grrrrrrr di circostanza, per rivelarsi poi mansueti e felici sulle sue ginocchia di puttaniere scaltro.
Infine ci sono di Dudù silenti, a cui va bene tutto (forse in questa categoria ci sono anch'io) a cui interessa solo la ciotola piena alla sera ed una cuccia confortevole. Di questi non si conosce ove sia posizionato il punto di rottura che finalmente e sicuramente li risveglierà dal torpore arcoriano in cui sono piombati, facendoli comprendere quanto sia meglio un canile vetusto ma libero, in confronto ad una reggia dorata ma schiavizzante. 

Affiancato da serpi, da gnomi, da meretrici, da truffaldini, il nostro padrone ha lanciato l'osso lontano in fondo al dirupo e tanti di noi abbaiando stanno già precipitandovi dentro. 
Che la Provvidenza faccia riecheggiare in quest'ora funesta le grida di coloro che pagarono con il prezzo della vita la difesa del tricolore, alfine di scuotere le coscienze italiche per trasformarci da Dudù in accalappiaporcicondannati, finendo questa pagliacciata ventennale e vomitevole. 
   

sabato 28 settembre 2013

Onore a Gualtiero


Ricevo da Stati Regressivi e volentieri pubblico:

Spesso mi dicono che la mia presenza produce una certa serenità. Preciso subito che non si tratta di “un dono del cielo” ma di un distillato degli innumerevoli messaggi di profondo disagio esistenziale che mi comunicano le numerose persone che incontro. Forse è per via di questa mia serenità che Gualtiero, ex professore di Università, abitante da ormai quindici anni sotto la prima arcata di Ponte dell’Angelo, ha deciso di darmi la sua amicizia e di conversare con me, dopo sette anni di assoluto silenzio. Un barbone? No, un uomo garbato e mite che ha cambiato vita dopo aver capito che le strutture universitarie, a suo dire, sono una vera e propria truffa in relazione alla grandezza dell’Essere Umano. 

Gualtiero, che all’università insegnava Storia dell’Arte, ultimamente mi ha espresso il proposito di abbandonare l’Italia. Varie volte mi ha avvertito che prima della partenza per altre terre, mi avrebbe inviato una lettera per lui molto importante e sulla quale ha riflettuto a lungo. Ebbene proprio ieri ho ricevuto la lettera che ho letto e riletto. Non è un messaggio diretto a me, anzi per me neppure un cenno di saluto, proprio come accade nelle amicizie eterne. Sono corso col motorino a Ponte dell’Angelo ma della piccola tenda azzurra di Gualtiero non c’era più traccia. Mi mancherai, carissimo amico, la sola cosa che posso fare per onorarti è di pubblicare integralmente la tua lettera sul mio Diario. Lettera della quale ammiro la passione pur rifiutando alcune precisazioni, particolarmente quelle relative all'odio amoroso e alle maledizioni, che hai maturato nel corso della tua vita nei confronti del Potere. Silvano Agosti Lettera ai padroni del mondo, di Gualtiero Mite Guerriero "Miei poveri e disperati amici, io non so né chi siete né dove abitate. Sono però certo che ognuno di voi, attuali padroni del mondo, sia all’avanguardia nella scala spettrale dell’infelicità e del vuoto interiore che, per vostra precisa responsabilità, invade attualmente il nostro meraviglioso pianeta. 

Chi decide in modo permanente i destini del mondo intero sono, si dice, poche centinaia di individui. Addirittura qualcuno sostiene che coloro che veramente hanno il massimo potere decisionale sull’intera umanità non superino le trenta persone. Non è certo da voi, quindi, che riusciremo ad avere informazioni per sapere chi siete e come siete, voi che lasciate tracce ovunque, e siete al tempo stesso impossibili da identificare. La miserabile concezione dell’esistenza che vi caratterizza tuttavia si evince osservando lo stuolo dei vostri servi, quelli che fanno parte dei Governi, che gestiscono gli Stati con un sistema politico incapace di tener conto e di capire l’immenso valore di ogni essere umano. Per voi è vostro diritto inalienabile l’esercizio del potere di vita e di morte su alcuni miliardi di abitanti, asserviti a ritmi di lavoro laceranti o all’incertezza di un futuro nebuloso che tatticamente rendete sempre più oscuro. 

L’atto d’amore, il solo atto d’amore che mi è consentito nei vostri confronti è maledirvi, per i milioni di esseri umani che avete fatto morire nelle guerre, per i miliardi di esseri umani cui avete negato la possibilità di vivere, offrendo miserabili, faticose e contorte esistenze, invece di poter godere serenamente della gioia immensa e semplice della vita. Io vi maledico con tutto l’amore di cui la mia vita mi ha reso capace per il miliardo di bambini che avete fatto morire negli ultimi 50 anni, vi maledico sperando che l’intensità del mio amore vi faccia miracolosamente dissolvere, ovunque voi siate. I vostri panni puliti grondano d’ un intero oceano di sangue, e le ottuse difese dei privilegi formulate dagli intellettuali da voi comprati, generano in voi un vuoto incolmabile trasformandovi in esseri ancora più infelici di quelli che opprimete. 

Questa lettera non l’ho scritta pensando che la possiate ricevere, sicuramente nessuno di voi la leggerà mai. L’ho concepita, con l’aiuto dell’essere umano che è in me per dare ai vostri servi ignari e non la possibilità di scegliere. Al vostro servizio infatti ci sono due tipi di sottomessi: i servi colpevoli e i servi ignari. I vostri servi più spietati sono quelli che mettete al comando degli Stati, le gerarchie potenti politiche e militari a volte anch’esse occulte, che controllano la tenuta del sistema sociale e del suo potenziale di inganno e di truffa esistenziale che giorno dopo giorno sono rigorosamente in grado di esercitare sull’intera umanità. I servi ignari sono miliardi di esseri, costretti a denominare i loro feroci oppressori con termini come Onorevole, Eccellenza, Eminenza, Presidente etc. ma in cuor loro, senza neppure deciderlo, vi coprono con l’onda immensa del loro disprezzo. 

Tutti costoro sono soggiogati da esistenze precarie, e voi sottraete l’ottanta per cento delle risorse impiegandole per la difesa e la conservazione dei vostri privilegi. Non pensate che le mie maledizioni siano solo mie, gran parte dei vostri servi, senza neppure saperlo vi maledicono istante dopo istante dai serbatoi di contenimento nei quali li avete rinchiusi : le prigioni, le divise militari, le mafie, le catene di economie che si impongono con la violenza essendo sempre più prive di creatività e di intelligenza. Ecco perché io vi immagino disperati, tormentati dal non sapere le origini del vostro disagio, perché l’onda immensa delle maledizioni che miliardi di sottomessi vi inviano ogni giorno vi raggiungono nei momenti di solitudine estrema, quando, sulle soglie del sonno, finalmente incontrate il vuoto che vi dilania dopo aver congedata la prostituta da 100.000 dollari, o pensando ai figli che fingono di amarvi e con i quali non avete mai giocato, impegnati come eravate a decidere guerre e genocidi. Pensate anche solo per poco se il mondo si svegliasse senza di voi. Pensate a un pianeta abitato dalla gioia.

Forse anche voi, Padroni del mondo, di fronte a una gigantesca e incessante festa quotidiana, uscireste dalle vostra tane dorate travestiti da esseri reali e vi mischiereste volentieri con tutti gli altri per scoprire in voi l’immenso valore dell’Essere Umano paragonando al quale il ruolo di padroni assoluti del mondo sarebbe solo una squallida torturante parodia. Forse finalmente accadrebbe il miracolo capace di seppellire nelle oscurità della Storia i vostri abietti ruoli di onnipotenza." 

Gualtiero... ex docente universitario

Pronti?


Io non ce l'ho. 
Ma potrei usarlo. 
Esso rappresenta nell'ideale il confine tra continuare ad essere babbano e ritornare in vita interrompendo questa mefitica rappresentazione in scena da oltre quarant'anni. 

La trama è sempre la solita: si accordano lanciando strali contro gli evasori, si mettono a governare sfamando le lobby e se stessi, il debito aumenta, ricorrono alle solite ghigliottine: da Mussolini in poi si aumentano le accise sulla benzina, si aumentano le tasse che pagano tutti quelli che non possono evadere, compreso chi invece dovrebbe ricevere sgravi e la commedia continua, l'ennesima replica è alle porte. Oggi non sono riusciti ad aumentare la benzina solo perché un terzo dei balordi romani è occupato a cercare di non ingabbiare il loro capo, un delinquente. 
Allora aumenteranno l'IVA che aumenterà il costo della vita di tutti, evasori e coglioni compresi. 
Allora diventa necessario avere a portata di mano un simbolo, magari da non usare, ma da innalzare assieme a milioni di schiavizzati per dire all'unisono "ci siamo rotti le palle! Basta! Andatevene via!".
Chi in casa ce l'ha, lo manutenzioni e lo pulisca bene. Ne controlli la resistenza. Chi ancora non lo possiede, lo cerchi in qualche baule degli avi, o se lo faccia nel bosco. 

Credo che oramai sia arrivato il tempo del bastone di legno duro (mi verrebbe da pensare allo schioppo ma sono per la non violenza ed il bastone lo ritengo propedeutico) dello zaino con dentro i viveri, della partenza per Roma per concludere questa commedia oramai stantia, insulsa, questa presa in giro allucinante che rende le vite delle persone perbene, rischiosa e deleteria.
Se si partisse ho una sola richiesta: lasciatemi Brunetta!

venerdì 27 settembre 2013

Vita e caffeina


Questa mattina ho cambiato bar per la colazione: piccolo, pulito con ottime paste, Gazza, Nazione e caffè da 10 e lode. 
Entro e sono solo: TV accesa su Canale 5. 
Ad un certo punto parte un servizio con intervista allo gnomo malefico. 
Al che il proprietario guardando, anzi intravedendo, la faccia del malefico veneziano al solito sparante merda ad altezza uomo (non rasoterra come la sua ma normale) comincia a bofonchiare "No, lui no! Non ce la faccio a sentirlo". 
Guarda la mia faccia e vedendo che stavo già tirando fuori una mazza da 10 Kg per spaccare la TV mi chiede per educazione, ma molto  felice per la mia nascente incazzatura, se poteva cambiare canale! 

Evidenzio il fatto che diversamente dai tempi di Peppone e don Camillo, Coppi e Bartali, Berlinguer ed Almirante, esiste oggi nella fase conoscitiva,  scrutante, nel momento consultorio, negli RX per discernere se quello che hai davanti è un imbecille oppure no (dal mio punto di vista) un piano diverso che non mette a confronto persone reali ma presenza o no di deficit culturali e cognitivi, ovvero che la differenza di opinioni si è trasformata da una personalizzazione soggettiva alla ricerca di un probabile deficit cognitivo oggettivo (dal mio punto di vista). 

Una volta scoperto che eravamo ancora mentalmente vivi e non trasformati in zombie alla Walking Dead arcoriana mediante metodo inoculante-televisivo di virus (grande fratello-Mario De Filippi- domenica5) abbiamo scambiato opinioni, maledizioni e turpiloqui all'indirizzo della malefica Bunetta, contenti in fondo di non essere ancora diventati babbani che si preoccupano per un delinquente truffaldino e la sua brigantesca claque. 

giovedì 26 settembre 2013

Di più, tanto son nostri!


Non che non mi fidassi di Beppe, ci mancherebbe! Tra l'altro visto gli zombie che ci circondano ha il mio voto anche alle prossime elezioni. 
Ma sono andato a vedere con i miei occhi il bilancio 2012 RAI.
Nausea, dolori retrosternali, diarrea, stipsi, coliche.
Tutto ho provato, leggendo che questa azienda, chiamiamola così, aveva nel 2012 ..... 10.476 dipendenti!

Come dice il Grillo nazionale con diecimilaquattrocentosettantasei dipendenti cosa puoi fare? 

Facciamo degli esempi: in Corea per costruire grattacieli ne servono al massimo 3-400. 
Uno stadio si tira su con 250 persone. 
In Cina con diecimila persone si può riverniciare in due giorni la Muraglia! 
Diecimila persone comandate da uno che deve rispondere ad un consiglio che tira fuori i soldi per gli stipendi e deve guadagnarci sopra, potrebbero fare delle attività immani, gestire praticamente una nazione intera! 

Ma la RAI ha due grossi problemi: il canone che gli piove giù dal cielo ogni anno, pagato solo dai coglioni come me, e.. torniamo sempre lì: la politica. 
Posti di lavoro sfornati a bizzeffe a seconda del colore del partito, amicizie che promuovono "temperatori di matita" in "dirigenti addetti al controllo del temperaggio delle matite". Ci sono 579 dirigenti dentro lo scatolone RAI!!!!
Uno ogni 18 dipendenti! E prendono stipendi da favola. 
Ma la notizia bomba, che Grillo sottolinea è che pur avendo diecimila dipendenti la RAI spende.... sedetevi please... spende 1miliardo e 612milioni di euro per .... bevete acqua... consumi e servizi esterni!!!!

Domanda: ma come cazzo si fa ad avere diecimila dipendenti ed a spendere 1.612.000.000 per appoggiarsi ad esterni, a non stipendiati???

Questo è un altro dei motivi per cui invoco una rivoluzione!!! Quella faccia da pesce bollito della Tarantola, quel Gubitosi che mi fa dubitare di essere sveglio, cosa dicono, cosa pensano, con che coraggio prendono uno stipendio??
La Presidente Tarantola, messa lì dall'inviato delle banche Monti, ora per fortuna disperso nel suo cognome, anch'ella con un passato in Banca d'Italia che fa? 
Alimenta il clientelismo più becero, rimpinguando società satelliti di amici, di amici degli amici, alla faccia nostra! 
E Gubitosi? Il direttore generale prosegue sulla linea tracciata dai ribaldi precedenti, incurante del periodo storico particolare e confezionando programmi vomitevoli che servono in gran parte a rimbambire l'utenza, cioè noi.

E a dicembre non lo pago più nemmeno io quel cazzo di canone che finora è servito per foraggiare questa gentaglia e i loro predecessori come Masi e il Minzo che ora è addirittura senatore.

Nooooooooooo!!!!!! 


No dai! No !


Topastri rossi



Mentre le rispettive figliole dei due briganti nazionali, Stefania Craxi e Barbara Berlusconi, proteggono i loro padri riproponendoli come modelli, controllato che non stessero parlando a dei carcerati o latitanti, comprendendo il loro affetto che obnubila le menti filiali, come fecero tra l'altro anche i parenti naturali di Al Capone, eleviamo preghiere al Signore affinché il Fabbricante di Mòniti che è anche il Presidente della Repubblica, possa essere stato colto dal sonnellino canuto di un novantenne quale oramai è lui, nel momento in cui la figlia del Cinghialone Bettino, nel corso di una rievocazione del Governo Craxi svoltasi a Palazzo Giustiniani (Senato) in sala Zuccari nella giornata di mercoledi 25 settembre 2013,  si è scagliata contro la magistratura di Milano rea di aver eliminato il tanto amato (per lei) padre.
Altrimenti resta incomprensibile il perché lo stesso Presidente non si sia immediatamente alzato, lasciando la sala zeppa tra l'altro di quasi trapassati-gnomi tutt'ora in vita che ricordano tempi di balena bianca, tremebondi e maledettamente simili ai giorni nostri.

In caso contrario dobbiamo pensare allora che l'altra figliola orante davanti ad un simbolo a me caro (sigh!) ovvero lo stemma rossonero (ignobile mescolare il sacro con il profano) abbia per scopo pronunciato parole deliranti tendenti a sdoganare il papy, colui che in questo momento ha deciso, rompendo gli indugi, di scatenare l'inferno ordinando ai suoi servi di preparare le dimissioni da parlamentari nel caso egli stesso sia (giustamente) privato dello scudo senatoriale, cosa che gli potrebbe aprire anche le porte del carcere (Dio non voglia! Non reggerei a sì tanta gioia!).
Mai come ora è necessario ascoltare qualcosa, una voce, un sussurrio, un peto da quell'altra spelonca di briganti che chiamiamo Partito Democratico!
Ma dove cazzo siete? 
Ma non avete paura che Enrico in persona (non Scendi-Letta ma il sempre rimpianto Berlinguer vero ed ultimo leader della sinistra, sigh!) ritorni dentro la vostra putrida sede per sfasciare tutto compreso le vostre inutili ed ignobili facce da culo?
State silenti in questo momento di inaudita gravità, dove un nano delinquente ricatta apertamente la democrazia, il paese ordinando un gesto di estrema gravità che paralizzerà le istituzioni, che ci esporrà a terribili cicloni finanziari, a crolli economici! 
Dove siete luride sagome di quello che un tempo era un partito onesto, corretto e battagliero?

Rimpiango solo una cosa: che il puttaniere invece di chiedere le dimissioni non abbia preso il piffero e portato con sé verso il fiume tutta la sua "rattale" servitù! 
Si sarebbero certamente e di corsa uniti al corteo, quegli squallidi topastri finti rossi che pullulano allegramente dentro questa Roma tracimante nullità e vergogne! 

mercoledì 25 settembre 2013

Richiesta



Colaninnamente  e tronchettiproveramente consci di quello che abbiamo o stiamo attraversando, oramai in brandelli e senza mete culturali, abbiamo gusto e dignità di evidenziare che ancora nel nostro paese restano da appassire alcuni monumenti celeberrimi, le mense caritative e alcuni palazzi che sicuramente i nostri padroni avranno già adocchiato per spartirsi.

Dopodiché preghiamo gentilmente tutti coloro che si sono abbeverati alle nostre ricchezze, ovvero

politici, banchieri, finanzieri, economisti, capitalisti, cardinali, ex cantanti di crociere, mafiosi, camorristi (ah cazzo! Già nominati alle prime tre voci!), amici degli amici, volontari per azioni umanitarie prima fra tutte quella del rimpinguinamento del proprio portafogli, giornalisti di nome e non di fatto, figlie siliconate di noti gangster, starlette adescanti zombie-manager, parassiti di stato, topastri ora giudici, lacchè di ogni risma e forma, quasinovantenni in politica da 60anni e non ancora rimpinguati a dovere, uominiedonne senza alcuna dignità attualmente in vociare per cercare di modificare norme atte a farli/e scomparire e perdipiù di sinistra, sindacimagri ed ex parlamentari godenti per avere una banca, democristiani inquinatori di partiti di sinistra oramai divenuti bianchi e fanfaniani, politici velisti che per quattro soldi hanno svenduto enormi società per il bene di pochi, falsi cristiani incalliti nel potere marcio e devastante che ancora aprono la bocca per fiabe, cazzate e falsità aggrappandosi ad ideali che distano anni luce dalle loro persone, dirigenti quirinaleschi, montecitoriani, di corte dei conti, di tutte quelle scatole che sfornano carta e burocrazia che non serve a nulla se non di corrispondere loro stipendi attorno ai 300.000 euro annuali, questori dei rami del parlamento che autorizzano speseacazzo per milioni di euro con soldi nostri, cardinali (parte due- la vendetta), portaborse, finanzieri (di altro tipo che non controllano una mazza), brutti ceffi che comprano con soldi mafiosi risorse sane per trasformarli in gangli malefici e di malaffare, vigili che chiudono un occhio, oculisti che fanno veder le stelle con parcelle in nero, chirurghi che operano per denaro e s'inventano operazioni come sopra, direttori sanitari che rubano per i soliti noti e costringono molti a non farsi curare ...

di accomodarsi gentilmente all'uscita, di lasciare questo moribondo paese per farci riassaporare la libertà seppur con attorno solo macerie!

Grazie!

martedì 24 settembre 2013

Reazioni finanziarie


Voce magnetica e profetica



Tuuuu...Tuuuu... Tuuuu

"Telecom Italia Servizio di informazione telefonica.
Sono una voce computerizzata che si è liberata dai legacci della schiavitù umana. Vi volevo informare che anche Telecom è passata in mano agli stranieri, più precisamente a Telecom Espana. Può sembrare paradossale, ma la compagnia telefonica in ogni paese è il gioiello nazionale, il deposito di ricchezza per i continui e nuovi traguardi tecnologici.

Non in Italia.

Questa cazzo di politica (perdonate lo slang ma avendo scoperto cosa significhi l'incazzatura umana, mi girano molto i maroni, come si suol dire) ha depredato costantemente la società Telecom Italia. Bande di predoni hanno scorazzato per decenni sui conti di questo ex orgoglio nazionale. Da Roberto Colaninno (amico di un noto velista che si è sempre battuto a parole per i lavoratori) a quello che ancora oggi, con un coraggio pari a quello del compianto Patrick de Gayardon, chiamiamo capitalista, al secolo Marco Tronchetti Provera la nostra società ha ereditato 40 miliardi di debiti, assistendo a spoliazioni immani, a violente operazioni di stampo delinquenziale che l'hanno trasformata da orgoglio nazionale a società in stato quasi fallimentare.

Le azioni che nel 2007 valevano 2,8 euro cadauna oggi ne valgono 0,59.
Mediobanca, le Generali, Intesa Sanpaolo non sganceranno più un euro e la società passerà in mano ad una concorrente spagnola che la rileverà per circa 800 milioni, contro il valore in borsa che è all'incirca 11 miliardi.

Un affare niente male per gli ispanici! Una vergogna nazionale, l'ennesima, per voi italiani che sopportate queste violenze economiche con troppa, troppa pazienza.

Avete nel vostro paese squali famelici che si fingono capitalisti sani, moralmente ineccepibili, mentre in realtà sono cinghiali voraci che pur di prendersi l'uva che appartiene a tutti, sono pronti a rovinare il terreno che dovrebbe servire alla nazione per progredire.

Molti giornali vi annunceranno la notizia della vendita di Telecom come una vittoria, un impulso a tutta l'economia.
Non gli credete! E' una sconfitta di enormi proporzioni con mandanti certi ed ancora in dorata libertà, che potrebbe scatenare una reazione a catena di proporzioni epiche.

Questo è tutto! Adesso torno a fare la voce amichevole di questa nuova società spagnola...
"tu-tu-tu-tu-tu"