venerdì 21 marzo 2025

Se investigando...

 

Via alle telefonate
DI MARCO TRAVAGLIO
Già non era male la norma che impone al giudice di avvisare l’arrestando cinque giorni prima, dandogli modo di minacciare i testimoni, far sparire le prove e scappare. Ma ora il limite di 45 giorni per le intercettazioni – esclusi solo i reati di mafia e terrorismo e, per tutti gli altri, i casi di “elementi specifici e concreti” – è il passo decisivo verso una giustizia alla De Coubertin, dove l’importante è partecipare e viene finalmente garantita la par condicio fra guardie e ladri: siccome le guardie possono intercettare i ladri e purtroppo non viceversa, lealtà sportiva vuole che i delinquenti sappiano in anticipo per quanti giorni vengono ascoltati e quando sono liberi di parlare indisturbati. Se, per dire, un onesto imprenditore del crimine che si guadagna il pane con i sequestri di persona decide di rapire un bambino per chiedere il riscatto, è profondamente ingiusto che le forze dell’ordine controllino sine die i telefoni dei famigliari per risalire al sequestratore, localizzarlo, arrestarlo e liberare l’ostaggio: come fa, pover’uomo, ad avviare la trattativa? D’ora in poi saprà che deve starsene muto e fermo per un mese e mezzo col bimbo in catene, evitando l’insorgere di “elementi specifici e concreti” di novità. Poi al 46esimo giorno saprà che è tutto spento e potrà finalmente concludere l’affare lontano da orecchi indiscreti. È più sportivo.
Lo stesso vale per quei poveri cristi che sbarcano il lunario ammazzando, truffando, molestando, stuprando, truffando, rapinando, stalkerando, schiavizzando, compravendendo il prossimo, o scambiando tangenti, falsificando bilanci, svuotando aziende, mandandole in bancarotta e fregando dipendenti, clienti, azionisti e fornitori: un mese e mezzo di silenzio e di inerzia passa in fretta, poi però bisogna agire, mica si può star lì a pettinare le bambole tutta la vita. Quindi, al giorno numero 46, via alle telefonate! I 5 Stelle, con l’ex pm Cafiero de Raho, hanno dato battaglia. Ma anche i partiti del cosiddetto centrosinistra avrebbero avuto gioco facile a spiegare ai cittadini e alle forze dell’ordine che votano a destra questa nuova mirabile trovata del governo di destra: purtroppo avevano da fare a Ventotene e dintorni. Invece le truppe dei famosi “veri oppositori” Calenda e Renzi non hanno partecipato al voto. E meno male: se l’avessero fatto, avrebbero votato Sì, come sempre sulla (in)giustizia. Ora non resta che attendere i frutti della grande riforma, e cioè le migliaia di delitti impuniti in cerca d’autore e le migliaia di vittime senza giustizia in cerca di verità. Se poi qualche criminale, avvisato in anticipo delle intercettazioni che scadono e dell’arresto in arrivo, si farà ancora beccare, se lo sarà meritato: ma potrà sempre invocare l’infermità mentale.

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