mercoledì 28 agosto 2019

Dolore immane



No questo no!



Non se po' fa!


Già mi pare di udirne la voce "Signori miei, questo governo sta tradendo i valori e gli obbiettivi che ci eravamo imposti per il bene della nazione. Da questa Leopolda noi usciremo più compatti, più uniti andando a formare una nuova realtà politica, per il bene delle democrazia, un partito di centro in grado di anteporsi a vecchie idee di socialismo e a quelle nuove e insidiose del Movimento 5 Stelle, oramai entrato anche lui nella vecchia politica." 
Ho anche la data, il 20 ottobre prossimo. La fine di questa strana creatura che stan cercando di far nascere, ossimoro adulterato, riportante alla ribalta antichi capidogli spiaggiati, alla Franceschini per intenderci, alla Ciccio Orlando de noantri, a quelli di Leu, tanto indispensabili quanto motivo ed appiglio per fomentare crescite di percentuali nei lidi del Papeete&Meloni. E poi se ci mettiamo pure Della Vedova (omen nomen) e la ventriloqua Emma che pur di riprendersi uno spiraglio di luce abbraccerebbe anche un gibbone, credo che tutto si stia conformando per rendere la prossima e certa uscita del Bomba dal partito da lui devastato, un evento mediatico in grado di fargli agguantare un 7-8% 
Ha ragione il Manzoni: questo matrimonio non si dovrebbe fare. Neppure ritornare nelle braccia del Bisunto, checché ne dica il ridotto allo stato laicale Bibitaro, avrebbe senso se non quello della fine di ogni speranza. 
L'unico motivo attualmente in grado di risollevare morale è la persona di Conte, una garanzia sbocciata dopo mesi di sfottò da chi crede ancora che la politica sia un mestiere. 
Sta facendo molto bene invece lo Zinga a non entrare dentro la squadra governativa, mantenendo il giusto distacco che gli servirà molto non appena il Grullo e la sua ciurma compreso, alleluia, MariaEle, salperanno verso i lidi d’identità centro-destrorsi. 
Il Bibitaro poi, vedendosi così sgonfiato, tenta strenuamente di rimanere in tolda, per non dover riprendere cassetta ed attrezzi con destinazione San Paolo. 
Sono quindi convinto che l'essenza della buona politica suggerisca in questi frangenti il ritorno al voto, con la consequenziale e giusta batosta elettorale, per un ridimensionamento necessario al fine di comprendere gli incredibili errori, le pacchianate col Cazzaro, le leggi vergogna contro povere anime. 
Ridimensionamento, ammodernamento di molti concetti alla cazzo&campana tendenti a trasformare il movimento in un demitiano partito senza nerbo, saluti finali ai molti che bovinamente ci hanno rappresentato, ripartenza con poche e valide pietre miliari, prima fra tutte l'onestà.
Tutto meglio e buono che riveder Franceschini, Orlando, Speranza tra le crasse risate del Capitanodistaceppa e le invettive del Sarcofago Erotomane che ritornerà a parlare di "cumunisti" che mangiano i bimbi. No, non se po' fa!

martedì 27 agosto 2019

Scanzi amari


martedì 27/08/2019
IDENTIKIT
Alla Boschi i 5 Stelle “servono”: certo, a tenersi la poltrona

di Andrea Scanzi

Mary Helen Woods, all’anagrafe Maria Elena Boschi, non ha fatto né mai farà alcunché di ricordabile. È stata uno dei peggiori ministri di ogni epoca e la sopravvalutazione – con la bava e gli ormoni alla bocca – che ne hanno fatto troppi giornalisti resta una delle cose più ripugnanti nella storia dell’“informazione” italiana. Di lei non resterà nulla, perché la Storia se non altro è selettiva e vanta efferata memoria. Le sue imprese più mitologiche sono queste: 1) tentare di riscrivere la Costituzione (come Castillejo che cerca d’insegnar calcio a Van Basten); 2) non abbandonare la politica dopo la vittoria del “no” il 4 dicembre 2016 (come aveva promesso); 3) riuscire a non perdere granché peso dopo una settimana detox alla clinica Chenot di Merano. Roba fortissima. Giorni fa, mentre la signorina Woods postava garrula foto con le forme in bella mostra per sentirsi sexy e replicare “politicamente” a Salvini con gli unici strumenti che crede di avere, Lady Etruria ha fatto sapere che non sarebbe entrata in un eventuale Zingamaio: come se qualcuno intendesse chiedere a una delle “politiche” (giustamente) più odiate d’Italia d’entrare in un governo già detestatissimo ancor prima di (forse) nascere. Quindi, con consueta grazia da aretina media del basso contado, ha detto che i grillini restano “incapaci e incompetenti”, ma “ci servono” (cioè servono al Pd, noto partito autoproclamatosi “dei buoni”) per sconfiggere Salvini.

Anche solo in queste parole, pronunciate a In onda su La7 con la consueta vocina da SuperVicky moscia e quella propensione puerile a scandire le sillabe come chi impara a memoria tutto quel che dice (dalla prima elementare a oggi), c’è tutta la pochezza cattiva e arrogante del peggio del peggio del peggio della politica italiana: il renzismo. Se Zingaretti nicchia su Conte perché ha paura della sua popolarità e perché alle prossime elezioni perderebbe, ma se non altro inserirebbe in Parlamento tutta gente sua e non facente capo a Renzi, i renziani – Boschi in testa – tramano per un accordo con gli odiati 5 Stelle per mantenersi la poltrona in Parlamento e al contempo per riprendersi il partito. A Renzi, del “bene del Paese”, non gliene frega nulla. Ed è bene che ogni 5 Stelle lo tenga a mente: le Boschi e le Rotta, i Migliore e i Romano, i Rosato (grazie per questa legge elettorale!) e i Marattin, sono le degne fotocopie delle Bongiorno e dei Centinaio, uno che dieci giorni fa in Senato diceva “ma con chi abbiamo governato finora?” mentre ascoltava i grillini e l’altroieri faceva la questua per tornarci al potere. Poraccismo allo stato brado, peraltro di bassissima lega (letteralmente). È probabile che oggi un governo giallorosso sia il male minore, ma “solo” per evitare un terrificante Salvini monocolore con dentro ogni liquame putrescente. Tale governo sarebbe benefico solo se durasse (e durasse bene) e se gli zingarettiani vincessero sui renziani: più facile che Seppi vinca Wimbledon. Di Maio – minato dalle molte cazzate in 14 mesi di Salvimaio e a capo di un movimento sempre più diviso, che può trovare l’unità solo sotto Conte – potrebbe passare in un amen dalla padella alla brace. Se dice “no” spacca in due (come minimo) il Pd, ma al massimo vince la medaglia d’argento perché alle prossime elezioni Salvini ci piscerà in testa a lungo. Se fa il governo col Pd, o quell’esecutivo dura e fa miracoli, oppure alle elezioni del 2020 dei 5 Stelle non resteranno che lacrime nella pioggia (e senza certo il fascino di Blade Runner). Non vorremmo essere nei suoi panni.

lunedì 26 agosto 2019

Paff- Poff


Paff-poff Musacchio, paff-poff Calhanoglu, paff-poff Rodriguez... stessa spiaggia e stesso mare di inutilità, dove il gioco latita più che le sinapsi al Papeete, dove la voglia di cambiar canale, rilassandosi con Premier o Liga, è forte quasi come il solenne vaffanculo lanciato a quella accozzaglia d’imbolsiti già indecorosamente indegni di vestire i sacri colori, guidati da un oggetto oscuro che non ha immesso nessuna novità, nessun pregio, nessuna innovazione personale ad un cazzo di gioco soporifero oramai decennale, un far trascorrere gli ingombranti novantaminuti tra sberleffi, inezie, sbertucciate, un passaggio al borotalco e l’altro, tutto rigorosamente orizzontale visto che la verticalità non è cosa di questa squadra, dove gli schemi sono oggettistica datata, reperti archeologici di altre ere. Paff- poff preludi di un’altra stagione in modalità Formula Uno, la regina, il Delorazepam mediatico per antonomasia, con tagliaunghie e settimane enigmistiche sempre a tiro per vincere monotonia ed adiposi visiva, latrati offensivi ed irrispettosi alla dea Eupalla.

domenica 25 agosto 2019

Lettera aperta



Alessandro, 
Ti capisco, comprendo il tuo stato d’animo: il probabile accordo con il PD è pregno d’insidie, dettato più dalla fobia di scomparire di molti, la maggioranza dei gruppi parlamentari, facenti capo al Bomba, che da un sano desiderio di governare per migliorare questa nazione, che potrebbe essere la volontà di Zinga il quale però sogna elezioni detergenti, in grado di consegnarli la vera e reale guida del partito che attualmente non ha. Comprendo il pericolo reale di ritrovarci sulla stessa barca con Maria Elena, che abbiamo combattuto per lunghissimi ed estenuanti anni, con il ducetto Minniti, con le varie madie, picierno e, inizio a sudare, se il fato volesse indurci pene annichilenti pure un datato cistercense, come vivremo con Orfini ministro? 
Nulla però è paragonabile a convivere con il Bisunto del Po, con le sue rosariate, i suoi mojiti, le squallide iniziative a favore dei diversamente italici, farcite con il subliminale substrato di idiozie che portano ex normodotati ad inveire contro i cosiddetti diversi, che in realtà esistono solo nelle menti da lustri non più tarate per una convivenza democratica; e poi le contraddizioni per mantenere sempre il vento in poppa, quel dire e smentire, l’ombra del riccastro erotomane, oramai sarcofago che lo teleguida, le sue proposte economiche irrealizzabili che fanno sganasciare chiunque, gli attacchi alle regole che costituzionalmente sono state concepite proprio per evitare che energumeni della sua bassezza possano comandare da soli.
Alessandro, a mio parere tutto è meglio di costui. Arrivo a dire che per certi versi lo sorpassa pure la Meloni! Ripensa, medita, analizza; mai più dobbiamo confonderci con certa gente! Mai più.

sabato 24 agosto 2019

Così è!


Mentre in casa nostra si tenta di trovare una maggioranza in grado di allontanare un Cazzaro, che come una sirena tenta un Pischello con premierati vari e non è detto che nelle prossime ore pur di distoglierlo dal mefitico, per lui, abbraccio pidino arrivi a mettere sul piatto il soglio di S.Pietro e il comando della Galassia, mentre il Pischello e lo Zinga, fino a ieri duellanti, tentano un accordo, per altro molto viscido visto che dietro le quinte nel PD colui che dovrebbe essere messo alla porta è in grado ancora di comandare, avendo dalla sua la maggioranza dei deputati e senatori e il segretario sogna per questo elezioni per sparigliare la ciurma, mentre accade tutto questo, quasi di soppiatto, emergono, si stagliano nettamente due incommensurabili idioti in grado purtroppo di minare definitivamente la vita sul pianeta: il primo, con lo scoiattolo in testa, eletto incredibilmente uomo più potente del globo, stuzzica continuamente i cinesonj capitalistici, peraltro fintamente compagni, pretendendo come a Risiko di comprarsi un’enorme terra, la Groenlandia e, senza alcun decoro in ragione e umanità, vorrebbe continuare a rifocillare minoranze già vergognosamente rigonfie di denari e potere, a scapito di moltitudini in affanno e sottomesse da macigni fetidi e putridi di origine capitalistica; l’altro, il nuovo Nerone, un fascistaccio brasilero noncurante del fatto che la foresta amazzonica rappresenti l’erogatore del 20% di tutto l’ossigeno necessario alla vita sulla Terra, persegue l’obbiettivo di inaridire territori pregni di ricchezze in nome di un progresso, in realtà regresso, per l’estinzione della razza intera, anche se in ogni dove molti per così dire potenti nelle varie epoche bruciarono enormi territori sempre in virtù e per conto di quella cazzo di idea scaturente dalle percentuali borsistiche figlie della scelleratezza globale. Due idioti pericolosi di tale portata è difficile trovarli nel medesimo istante, tra l’altro senza che nessuno, ammesso che esista, per forza, ragione o coraggio gli abbatta, compreso quel circo indegno burocratico che si fa chiamare smargiassamente Nazioni Unite, nella realtà in grado d’incidere come un rutto dentro un hangar Boeing per prove motori.

giovedì 22 agosto 2019

Dopo il primo round


Spiace vedere il volto inalberato di Mattarella dopo il primo turno di consultazioni. E questo è avvenuto sostanzialmente per due motivi: il primo dall’incapacità di scegliere, di buttarsi del Bibitaro; il secondo per il conflitto interno al PD: da una parte il Segretario sognante le elezioni per sparigliare la maggioranza nei gruppi parlamentari degli omaggianti il Bomba; dall’altra lo stesso rignanese che pur di evitare le elezioni cancellanti la sua politica, sarebbe disposto a far accordi con la cugina della Bonino. Sullo sfondo, tanto per non dimenticarcelo, c’è sempre il Bisunto Sculacciato, ancora speranzoso di ritornar a far fregnacce con l’ormai prossimo rispolverante cassette accoglienti freschi chinotti.

Reazioni cinesi



Fai il bravo!



Fai il bravo piccolo Tontolon, se no lo dico alla nonna che ti fa ciaff ciaff sul sederino!

Ci mancherebbe!



Che vuoi mai che sia un 20% in più di biossido d’azoto difronte all’accoglienza di tanti amici giocherelloni in vacanza? Dai non scherziamo! Direi di aumentare gli arrivi, altrimenti corriamo il rischio di passare per retrogradi!

Velati dalla crisi


Crisi di governo a parte, stanno accadendo alcuni fatti che meritano attenzione particolare:

Il funerale del capo ultrà laziale Piscitelli, soprannominato Diabolik, una santificazione di un boss, così dicono i media, del narcotraffico, legami con i Casamonica, quelli del funerale con elicottero spargente petali di risala, con amici e parenti ad invocare legalità-tà-tà e rispetto-to-to! Agli occhi di adolescenti quindi è questa la strada per far successo nella vita. Buon sballo a tutti!

Il rapporto dei riccastri chiamato “Business Roundtable” con i capoccia di JP Morgan, Apple, Black Rock, Amazon nel quale, tenetevi forte, si invitano le imprese a non considerare solo il profitto, ma anche la protezione dell’ambiente e la dignità e il rispetto del lavoro!!! Possiamo definirla senza indugi la più colossale presa per il culo a memoria d’uomo! Questi energumeni responsabili di imbarazzanti differenze sociali tra appartenenti alla medesima razza umana, si ergono, con disprezzo della ragione e del decoro, a filantropi tanto falsi quanto da combattere. In pratica una strumentalizzazione, l’ennesima, dei buoni sentimenti per incrementare, lucrando, i già mastodontici tesori estirpati alla collettività.

Il corso di formazione per ragazzi e ragazze organizzato dal Bomba presso il resort “Renaissance Tuscany il Ciocco” di proprietà del fido Marcucci. Vietati cellulari e tablet! Quindi l’ideatore rignanese non avrebbe potuto parteciparvi!
Curiosa la lista degli interventi: a parte madame Etruria, sempre presente e naturalmente in grado di insegnare la buona politica su giovani, spicca quello di Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro, che al tempo dell’Era del Ballismo fu ostracizzata dal Bomba perché si rifiutò di assecondare la cementificazione  pro cooperative rosse con relativo disboscamento di parchi pubblici. 

Per il resto avanti con le consultazioni per risolvere la crisi!

Mah!



mercoledì 21 agosto 2019

Alla fiera


Ricapitolando: alla fiera della sagra per la festa del rosario scaramantico, un folle si impregnato di mojito si è lanciato in una scellerata sconfessione di una coalizione già nata stramba, decidendo di staccare la spina senza dimissionare sé stesso e gli altri ministri del suo partito, successivamente, spariti i fumi dell'alcool, ha tentato una retromarcia tanto sfacciata quanto insalubre ma, per somma fortuna, il Premier, dopo averlo pubblicamente sfanculato, ha deciso di staccare la spina per levare il neuronico solitario dal ministero degli Interni. 
Il fato vuole, per rendere sempre più intricata la matassa, che per cercare di organizzare un'altra maggioranza lo stesso premier è d'inciampo, essendo il responsabile, a detta del PD, della scellerata maggioranza appena disciolta. Ma il M5S invece vuole lo stesso Conte a capo della prossima, ed improbabile, compagine governativa. Le difficoltà maggiori allo stato attuale le ha, incredibilmente, il segretario del PD, il quale sogna le elezioni per far piazza pulita degli adepti dell'Era del Ballismo, il quale Vate Rignanese sta tramando, fintamente per ragioni di salvaguardia del paese, al fine di organizzare un suo partito che metta in seria difficoltà il segretario e lo stesso partito Democratico. 
Che al mercato mio padre portò! 

Nel meriggio


Nel pieno meriggio, dopo aver assistito meravigliato alla sassaiola del Premier contro il Cazzaro, aver seguito la sconquassata replica del Bisunto del Po, attento e rapito dall’inedito reality, ho seguito, ammaliato, il discorso del Bomba, la sua arte innata e trascinante che, se fosse applicata al mercato delle pentole porta a porta, stresserebbe il reparto produzione delle stesse, vista la sua capacità di ottenere consensi attraverso una mimica straordinaria e, lo ammetto, per un attimo mi sono compiaciuto, quasi approvandone la linearità dei concetti, la nitidezza degli obbiettivi, l’evidenziazione dei pericoli prossimi futuri ma, per caso o protezione, gli antichi padri mi hanno fortunatamente scosso nella razionalità e, subitaneamente, come per incanto, avendo riacquistato padronanza di me stesso, ho rivisitato con fermezza e sinapsi le sue parole, dettate da fobia elettorale e colpevole ritardo sulla sua prossima, certa, uscita dal partito ridotto a stracceria proprio dall’inadeguatezza, dall’inconciliabilità del suo pensiero con i fondamenti ereditati dai padri i quali, con fatica immensa, modellarono architravi per un pensiero di sinistra oramai deteriorato, desueto, liofilizzato dalla piaggeria, dal Ballismo, dalle frescacce di questa sirena rignanese, che ripulì, inscatolò, mise in soffitta le poche, granitiche e vaghe idee di socialismo (cit.)

Giornata travagliata


mercoledì 21/08/2019
Chi ha paura di Conte

di Marco Travaglio

Rivedendo la nostra copertina sulla sfida all’Ok Corral e parafrasando Clint Eastwood, possiamo tranquillamente dire che quando un pistola incontra un uomo col fucile, il pistola è un uomo morto. Ieri Conte ha sottoposto Salvini al trattamento dell’asfaltatura completa, aiutato dall’ennesimo harakiri mediatico del Cazzaro Verde che si è piazzato al suo fianco sperando di spaventarlo e poi riducendosi a fargli le faccette: solo che era seduto sotto, in posizione di minorità rispetto al premier in piedi che lo prendeva a sberle dall’alto al basso, con una lezione di politica, democrazia, diritto parlamentare e costituzionale, ma anche di dignità e di stile allo scolaretto bullo e somaro. Il quale ha raddoppiato l’autogol parlando subito dopo e rendendo ancor più evidente l’abisso morale, intellettuale e dialettico che lo separa dal premier, con un discorso sgangherato, senza capo né coda: doveva almeno spiegare la crisi più pazza del mondo, invece se n’è scordato o non sapeva che dire. Meglio sbaciucchiare rosari e sacri cuori, fra gli applausi dei leghisti più pii, tipo Calderoli che si sposò col rito celtico davanti al druido.

Il confronto ravvicinato fra quei due modelli politico-antropologici crea, agli occhi degl’italiani, un nuovo bipolarismo tutto nel campo “populista”. Conte, a dispetto della doppia propaganda leghista e sinistrista, non è uomo dell’establishment né del vecchio centrosinistra. È l’interprete più apprezzato di un populismo-sovranismo dal volto umano che ottiene risultati in Italia e in Europa, diversamente da quello parolaio, inconcludente e dannoso delle destre. Perciò, oltreché per capitalizzare i sondaggi e liberarsi delle indagini, Salvini ha rovesciato il governo: Conte stava crescendo troppo per lasciargli altro campo libero da fiore all’occhiello del M5S. È lo stesso timore che anima Zingaretti e Renzi, divisi su tutto fuorché sull’ostilità a Conte, tanto comprensibile per ragioni di bottega quanto miope per gli interessi dell’Italia: se mai nascesse un governo M5S-Pd, l’unica speranza di renderlo popolare sarebbe di affidarlo all’“avvocato del popolo”. Ieri è bastato sentirlo parlare, in un dibattito parlamentare di livello infimo, per instillare in tutti una domanda spontanea: ma perché uno così deve dimettersi? E perché non lo rincorrono tutti per affidargli il nuovo governo? Se non per convinzione, almeno per convenienza, essendo Conte da mesi l’unico leader che batte Salvini nei sondaggi. Figurarsi dopo ieri. Ora il Cazzaro è al punto più basso della sua parabola politica. Solo il Pd può salvarlo. E pare che, ancora una volta, stia lavorando per lui.

Emozioni



martedì 20 agosto 2019

Le mie pagelle


Conte 8
Ha ridotto un Cazzaro ai minimi termini mettendola forse un po’ troppo sul piano personale. Ha parlato sostanzialmente da vero Premier ma ha omesso di ricordare di aver fatto leggi ad minchiam come il decreto sicurezza. Ha  mancato di dare il giusto valore alla vita umana. Spera in reincarico che si sta rivelando molto difficile.

Salvini 3-
Sembrava quei bambini che a tavola prendono la rampogna dal capofamiglia. Gesticolava indegnamente ad ogni frustata di Conte. Il suo intervento ha fatto desiderare a molti un futuro da DJ al Papeete. Attendevamo un fulmine dal Cielo per i suoi riferimenti ad una strana fede che lo pervade, che lo fa apparire fuori luogo più che un sommozzatore nel deserto del Gobi, fulmine non recapitato per l’infinita misericordia celeste.

Di Maio 5
L’abbronzatura non è stata sufficiente a far emergere il grigio umorale dovuto al pensiero della cassetta delle bibite da rispolverare.

Renzi 7
Da buon venditore di fumo è riuscito a trasmettere l’idea di voler salvare la Patria alla reale fobia scatenata dal pensiero di nuove elezioni che gli aprirebbe, a pieni voti, il mondo della tv d’intrattenimento. 

Mentana 8
È più in palla di Remorex in Piazza del Campo. Non lascerebbe la maratona per nessuna ragione al mondo, gnocca compresa.

Ehi!




Asfaltatura 2




Asfaltatura




Insulsi



Simpatici come una rottura di un tubo d’acqua in una biblioteca a Ferragosto, questa coppia di nullafacenti per investitura regale, continua a fingere di impegnarsi, al fine di evitare la nomea di bighelloni, in altisonanti cause ambientaliste pur avendo inquinato come pochi con quattro voli con jet privato in undici giorni. Complimenti cari oziosi e principeschi bluffatori! Il club dei finti ecologisti per non cadere nella modalità di vivere alla “cazzo&campana” s’ingrossa sempre più! Dopo Di Caprio anche lui in giro per il globo a chiedere rispetto ambientale, Pierre Casiraghi, titolare della Monacair società di elicotteri, in traversata con Greta su barca ecologica verso l’America, mancavano questi simpatici principini della monarchia britannica. Tanto simpatici da indurre, per ripicca autolesionista, a spargere plastiche ovunque. Così, tanto per sfancularli.

sabato 17 agosto 2019

Ruttologia applicata


Quindi il Cazzaro ingalluzzito dai mojiti, estasiato dai rosari usati in modalità amuleto, come chi lo passa sopra la schedina del Superenalotto, corroborato dal vento di Rutto, tipico di Pontida e zone limitrofe, rinforzato dalla lotta contro inermi in balia dei marosi, cangiante come le magliette indossate per dimostrare di far tutto compreso il dj, per una concentrazione inusuale di eventi si è visto scoccare in disagiata cervice una singolare sinapsi che l’ha portato a capire di aver fatto un’epocale cazzata, una sontuosa fregnaccia che ricorderemo per lustri. E come tutti gli inetti che si rispettino ha inserito una retromarcia indegna tentando di ingolosire il Bibitaro arrivandogli ad offrire addirittura la poltrona di Premier! Pensavo nella migliore delle ipotesi che si sarebbe sciolto dopo due mesi di comando solitario; invece ancor prima di emergere è già diventato in spessore come l’acqua ammorbidente i lupini. Un gran sollievo per la nazione! Gli sia lieve l’ampolla dell’acqua del Po!

venerdì 16 agosto 2019

Addio Campione!



“E chi tei Gimondi?” Si diceva così in quei tempi eroici del ciclismo per ribadire la grandezza di questo campione scomparso oggi, la cui grande sfiga fu solo quella di avere tra i tubolari Monsieur Ciclismo Eddy Merckx, un divoratore unico di trofei. Felice Gimondi riuscì lo stesso a vincere Giro e Tour grazie ad una classe sopraffina, unica che ricorderemo per sempre. Riposa in pace Campione!

Idiozia


A guardarlo sembrerebbe più un salumiere che un sindaco. Invece Gaetano Scullino, a capo di un’amministrazione a trazione leghista (ogni volta che penso a quanto il Bibitaro gli ha concesso m’insorge una foruncolosi nella canala) ha tolto, sradicandola, una fontanella dove persone senza fissa dimora, meglio non averla che ridursi come Scullino, bevevano e si rinfrescavano. Non si esagera nel definire nazista questo gesto inumano, di uno squallore pari all’ignoranza di questo energumeno adulante l’ampolla del dio Po. Negare l’acqua ad un essere umano dovrebbe far scattare un tso dettato da norme internazionali, per la dignità di tutta l’umanità. Che altro dire se non il mai troppo giustamente elargito vaffanculo?

Livellante



Guardare l’espressione della cosiddetta influencer con tanto di catenato biondastro con ragnatela al seguito, nel momento in cui le portano il conto salato in un localone di Ibiza, non ha prezzo! 
Grazie signor proprietario del locale!

giovedì 15 agosto 2019

Clap Clap Clap!



Coug Coug!


Monacair e Greta navigano verso l’America per portare il messaggio verde, ambientalista alla ribalta delle Nazioni Unite, su una barca da qualche milioni di euro ad emissioni zero, senza bagno e con solo un secchio per espletare le funzioni biologiche. Mi hanno sempre affascinato questi ricconi come appunto Pierre Casiraghi azionista della Monacair, società di noleggio elicotteri, tra l’altro socio di maggioranza anche della Engeco Sam, che si occupa di costruzioni edili nel Principato, non credo ad emissioni zero, che si impegnano nella sensibilizzazione ambientale in modalità chic estremo. Come dimenticare anche un altro grande combattente, Leonardo Di Caprio, che a parole sprona noi terrestri ad operare affinché diminuiscano le emissioni di CO2 onde evitare l’aumento del riscaldamento del pianeta, e nei fatti invece intossica cormorani e piccioni con gli innumerevoli voli del suo jet privato?
Questo impegno abbattente noie e trastullamenti vari dell’alta società stride ed innervosisce la plebe in preda a rimorsi e sensi di colpa per qualche peto lanciato in aere, evidenziato con orrore da questi girovaghi della sfera il cui inquinamento è qualche migliaio di volte quello di noi comuni mortali, senza alcuna cultura su come si dovrebbe vivere sul nostro pianeta. Greta per iniziare la pulizia dovrebbe mettere qualcos’altro dentro quel secchio.

mercoledì 14 agosto 2019

Senza barriere



Diradare


Parola d’ordine: diradare. La nebbia ai tristi incolti piovigginando sale, la bussola gira impazzita, nessuno accende un faro, un fuoco. S’assiste impotenti ad un’uggiosa sequela di rimescolamenti, di subitanei riaffioramenti da melme tombali, le sinapsi faticano ad emergere, le poche stridulano tanto sono arrugginite.
La nebbia ai tristi incolti piovigginando sale: mentre ricordiamo le vittime del crollo del ponte Morandi, ci dicono che il dividendo di Atlantia è stato di circa 300 milioni, rimpinguanti tasche già stracolme di silenziosi soci, portandoci a ricordare pure che come domani, Ferragosto, un anno fa si svolse lo stesso una festa già organizzata dall’United Color of Riccastron, come a dire che, al di là della quarantina di vittime, l’importante è che continui immarcescibile il flusso di denaro strappato alla collettività da concessioni capestro fatte da ribaldi senza storia né dignità.
Ed in politica ancor di più sale la nebbia, necessitando un diradar maggiore per vedere, impotenti, il ritorno di chi non accetta il giusto anonimato, avendo depredato ideali, per proporre accordi inauditi, spiazzanti, allucinogeni, tipo la Boschi e la Taverna insieme a progettar decreti, altro che il lupo e l’agnello, estikazzi! E poi quella frase infingarda, storpiante umori e beltà, affossante qualsivoglia tentativo di andar dietro a speranze per lo più inesistenti: “per il bene del paese!” Ma vaffanculo! Il bene del paese? Quale paese? Quale bene? Sul Bisunto del Po stan piovendo apprezzamenti d’ogni tipologia, a partire da quel signore, si fa per dire, danaroso che vorrebbe spazzare via pietre e marmi per edificare in ogni dove hotel per megariccastri, dando lavoro a sottomessi, spargendo fobie attorno a libri e cultura, già la cultura mai tanto bistrattata come oggi. Ed infine il Bibitaro, spaesato come quel conducente di bus al capolinea nel suo primo giorno di lavoro, insicuro sul da farsi, in balia di marosi sempre più schiumanti. Diradare nebbie, restare concentrati su pochi obbiettivi, allontanando salme vaganti per una pulizia globale di meandri da troppo tempo insalubri. Per il bene vero della nazione, per il rispetto alle vittime dell’attuale cultura lucrosa.

martedì 13 agosto 2019

Asso di briscola!



Da animale politico qual è, cala l’asso di briscola, accettando la riduzione dei parlamentari, solo ed unicamente per non far rientrare in gioco il già Anonimo Rignanese. Fuori tempo massimo, lasciando aperta la crisi, propone il taglio per puro ed esclusivo compiacimento degli elettori. Non avrebbe potuto accettare infatti che una tale proposta rimanesse in mano al Grullo e al Bibitaro. Tutto ora finisce nelle mani di Gatto Silvestro il quale, tra un pofferbacco e l’altro, sognava un agosto sicuramente diverso, nelle spiagge deserte a tirar conchiglie in acqua, sempre in giacca e cravatta naturalmente!

Legale disappunto


“procederemo per tutte le vie legali possibili, compresa la Corte di Strasburgo. Faremo tutto quello che di legale è possibile fare".

Chiaro sia che la morte di chiunque va rispettata in toto. Leggere però questa dichiarazione da parte della famiglia Piscitelli, in merito all’assassinio di Fabrizio, conosciuto come Diabolik e capo ultras laziale, e al relativo divieto di far svolgere esequie pubbliche, provoca una foruncolosi catatonica. Parole quali legalità infatti non andrebbero sparse in aere senza le dovute controindicazioni, tipo gestione di narcotraffico, ideali nazifascisti ed altre affinità. Con tutto il rispetto per la dipartita, naturalmente.

Un ritorno insperato



Mentre sto ripassando il canto per domani sera (una mattina mi son svegliato...) per accogliere in piazza del Bastione Capitan Codardo, giunge la notiziola che, contrariamente a quanto annunciato spavaldamente dalla spiaggia Bamboccione con il rosario in mano, il Bisunto del Po non potrà sganciarsi dal fetido e ventennale abbraccio con il Sarcofago Erotomane, che la dice lunga sulla libertà d’azione del Collezionista di divise. Probabilmente nella notte gli ambasciatori alla Letta del malefico gli avranno fatto una proposta irrinunciabile, tipica di chi almeno fino al 1994 ha elargito tangenti alla mafia. E questa unione abbasserà di almeno 5-6 punti l’attuale plebiscito della marmaglia nei suoi confronti. Il che farebbe ben sperare anche se qui ad Alloccalia la maggioranza al tempo credette alla parentela egizia di una minorenne. Quello che da subito serve è una degna opposizione con contro fiocchi, in grado di stanare lo Spiaggiato, visto che le tv commerciali e gran parte di quelle del servizio pubblico saranno vergognosamente prone ai suoi voleri. La battaglia sarà dura ma chi si estranea dalla lotta... 
Oliate le corde vocali per ricevere degnamente il Cazzaro domani! (Si è vero eravamo alleati, ma l’abbiamo depotenziato, imbrigliato, sbagliando clamorosamente su leggi vergognose per mano di un prossimo futuro Bibitaro. Non è riuscito però a farne approvare altre tipo l’autonomia delle regioni più ricche, legge questa avviata ai tempi di Zzzz Gentiloni. Ora che potrebbe avere un’autostrada davanti va combattuto senza tentennamenti, per salvare la democrazia)

In ricordo



Hai combattuto fieramente l’infausta battaglia, sfottendo il bastardo invincibile, affrontandolo con quella dignità propria delle belle persone. Ti sia soffice la terra. Riposa in pace.

Spariti!


È bastato un solo giorno, solo ventiquattr’ore e sono spariti: dopo la grande idea peracchiniana d’installare i raccoglitori della differenziata, lunga vita al Sindaco, stamani uscendo di casa ne ho notato l’assenza, la mancanza dei loro versi che sembravano delle stridule risate quasi a dire “guarda quest’imbelle che va al lavoro!”, quasi degli sfottò di questi oramai abituali commensali di rifiuti sul tetto delle auto. Sono scomparsi i gabbiani, non ci sono più! Rimangono solo gli imbecilli che continuano a mettere i sacchetti dentro i bidoncini alle fermate del bus, più difficili da estirpare e con meno cervello di ratti e gabbiani.

lunedì 12 agosto 2019

Profumi di mezza estate



Il profumo quirinalizio del 2022 la fa accelerare in tutto, seguendo i voleri del suo signore e del Gradasso al seguito.

Lettera aperta



Capita, è capitato e capiterà, che quando senti i gorgoglii dell’acqua e melma che stanno crescendo attorno a te, mediti e proponi iniziative inaudite, annichilenti, stordenti, atte solo ed unicamente ad innalzarti un po’ onde evitare che il livello raggiunga le nari. Perché tu sai che, se il popolo esprimesse il proprio voto, nulla e nessuno potrebbe evitare l’entrata di te e i tuoi devoti dentro un progetto Onu che eviti l’estinzione, come ad esempio per i panda. E allora blocchi, sfanculi, deridi, come hai fatto da sempre, la traccia politica di appartenenza, sviando direttive e linee impostate dal segretario attuale, al fine di creare incertezza, staticità, indecisione utili soltanto ad un gradasso che spera in questa melmosa immobilità per avanzare in consensi plebiscitari. Perché diciamocelo: non ti frega nulla delle ripercussioni che nascerebbero da accozzaglie drenanti l’arrivo dell’uomo forte, né della possibilità che a fine anno non si riesca ad approvare la legge di bilancio, espandendo tutta la nazione alla vergogna dell’esercizio provvisorio. Tanto è la fobia di andare al voto vedendosi elargire solo un 10% di posti sicuri che, per dna, saresti pronto a far accordi con il Sarcofago Erotomane, Nazareno docet, con Belzebù, con i monarchici, con la Emma, con i verdi, i rossi, quelli a pois, i variegati, Lord Fener, gli aristogatti, gli idraulici riuniti. Insomma: tutto e tutti pur di evitare la botola dell’Anonimato, il ritorno a Rignano a dirigere la locale sezione dei boy scouts. 
Vedi, in politica se non cogli l’attimo fuggente ogni altro espediente è destinato alla derisione, al trascinamento, al coma farmacologico. 
Ma le congetture fanno si  che la tua idea sia accolta da un futuro Bibitaro, anch’egli in preda al raptus di cui sopra e dal Fondatore del Movimento i quali, facendo propri gli antichi detti alloccanti “fermiamo i barbari - è l’ora dei sacrifici per tutti etc” credono anch’essi di prolungare questa improvvida agonia, alla faccia dei celebri è temuti capisaldi della fonte pentastellata, dimenticando il nettare dell’alternanza democratica e, soprattutto, l’opposizione, baluardo, faro costituzionale. E proprio in virtù della rinascita di una vera opposizione che occorre, necessita, andare al voto subito, costi quel che costi, per ripulire ed allontanare figuri e personaggetti oramai démodé, per lasciare il timone, le scelte al Guappo Spiaggiato che dovrebbe durare il tempo necessario alle troppe coscienze dormienti di risvegliarsi per comprendere appieno quanto il gradasso sia inetto ed incapace. Ripulendo, accompagnando all’uscio mestieranti della politica del par tuo, si potrà sperare in un futuro migliore, soprattutto onesto ed integerrimo. Ti sia lieve il Tav!

domenica 11 agosto 2019

sabato 10 agosto 2019

Giammai!


C’è un aspetto emergente nella nuova telenovela “Fermiamo il gradasso fascista” in programmazione nei prossimi mesi nel nostro paese che obnubila, spiazza, sconquassa, allibisce più di ogni altra considerazione, un remake di Walking Dead, un horror alla Shining che neppure maestri alla Dario Argento avrebbero potuto immaginare: la possibile apertura del Bullo Anonimo ad un governo con i pentastellati! Ora, è chiaro e lampante che qui entri in gioco la filosofia del panda, della sopravvivenza della specie, e che specie, la reale estinzione delle madie, dell’etruriane, dei teneri orfini, dei marcucci kedrion, la sua azienda di plasmaderivati, degli ululanti anzaldi, di tutta quella genia di distruttori di antichi dogmi da cui geneticamente è fiorito l’attuale pasticcio generante il ritorno dell’uomo forte. 
E naturalmente c’è Lui: il simposio, la fucina, l’architrave, il nettare, l’essenza, la sorgente del Ballismo, l’effervescenza evaporata, il frizzante divenuto acquetta tiepida, il teatrante saltimbanco leopoldiano, il guascone da bar dello sport esperto in fregnacce e accarezzato sulla cervice dagli astanti benevolenti. 
Caro Bibitaro, visto che è arrivato il momento di rispolverare la cassetta per nuovi giri per le tribune, non vorrei mai che abboccassi a queste languide e stridule sirene prima che ti levino giustamente il timone dalle mani. Già ci siamo quasi azzerati per andar dietro ad un gradasso unto e senza scrupoli; ci mancherebbe pure che c’accordassimo con quel Pifferaio già da tempo finito in scarpata assieme ai devoti muridi! Ricordati che già ti è difficile farti vedere dalle parti di Melendugno e Taranto; ti manca pure di doverti travestire per fare comparsate ad Amatrice e dintorni, dove l’ebetino promise ai tempi del cataclisma ricostruzioni lampo, come la sua carriera politica oramai già in mano agli storici.

venerdì 9 agosto 2019

Click!


C’è una data che, per fortuna, tenterà di evitare l’ennesimo ritorno dell’”Uomo Forte”, in questo caso pure gradasso e con poche sinapsi, nei nostri lidi: 2022, l’anno in cui si dovrà eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Tutti, dall’Europa ai pochi sani di mente in circolazione nei meandri della politica italiana, vorranno evitare che lo possa eleggere una maggioranza schiacciante del tipo adoratori del dio Po, onde evitare un’ascesa al Colle di tipi alla Rutto Calderoli. Per questo occorrerà grande lungimiranza di Mattarrella e, sopratutto, la ricerca di un’altra maggioranza: Cinquestelle e PD, a patto che questi ultimi  si “derenzizzino”, trovando menti capaci di affrontare tematiche al momento impossibili da approvare, tipo la riduzione dei parlamentari, la riforma della giustizia, l’inasprimento delle pene per gli evasori, leggi che dovrebbe essere nel dna di un partito della sinistra e che, nell’attuale realtà, sono viste come spauracchi, visto la presenza ancora determinante di devoti del Ballista di Rignano.

giovedì 8 agosto 2019

Era l’ora!




Esclusione inaspettata




Manco quello!




Bibitaro devoto


Smutandarsi in questa orribile maniera è uno schiaffo ai tanti, come me, che credevano di poter respirare aria nuova, lontana dai gruberismi, dai gargarismi di chi, da almeno una ventina d’anni, ci ha preso e ci prende sonoramente per il culo. Dignità, decoro, lealtà, rispetto, moralità, devozione ai valori di una sana ed onesta politica: tutte queste qualità sono state ammucchiate e riposte in cantina per andar dietro ad un imbelle, un panzone che, se non fosse stato messo lì dagli adoratori del dio Po, probabilmente, incontrandolo al bar, impersonerebbe la classica fucina di gags, calamitando carezze evangeliche sulla sua cervice disabitata; uno che entra in biblioteca solo per far minzione. E a questo cosiddetto alleato, proveniente dalla cloaca gestita da un pagatore seriale di tangenti alla mafia, un Bibitaro ha consegnato chiavi e barra del timone, annuendo e accondiscendendo, come una silente e devota perpetua, ad ogni suo progetto, desiderio, traguardo, trasmesso cacofonicamente in modalità rutto, senza contrastarlo, impensierirlo, innervosirlo in modo da fargli comprendere che esisteva, ed era pensante, anche un’altra sostanziosa parte della maggioranza, che i confini dell’accordo sarebbero stati sacri ed invalicabili, che se questo oste rigonfio avesse trovato il coraggio di trasformarsi in ministro del lavoro, degli Esteri, del commercio, in premier, in capo della polizia, in dj, cosa che ha sistematicamente fatto, lo sfanculamento degli accordi e il ritorno alle urne sarebbe stato certo ed indiscutibile. 
Ed invece, sonnecchiando, sorridendo, ammiccando, gli è stato permesso di esagerare stucchevolmente, di invadere a poco a poco etere ed edicole, di andar dietro alle voci da mercato, di farle sue, di promettere tutto e il contrario di tutto, di farsi pompiere davanti ad un incendio, boia difronte ad assassini, signore della vita per esseri diversi, per lui e i suoi seguaci, che dovrebbero marcire in fondo al mare, secondo la ruttologia in vigore dalle parti del Po. Ed ora, dispersa ogni beltà, eccoci ad ammirare le risa, le euforie, gli abbracci, gli exultet, gli spernacchiamenti dell’eterno partito affaristico ed affossante i denari pubblici, con sarcofagi incipriati, indegni scudieri, madamine e chiamparini al settimo cielo per l’ennesima grande opera conquistata dietro il paravento del progresso, pullulante già di famelici squali, di allocchi consenzienti, di ululanti profeti del gianninismo. Unica consolazione tra queste macerie il fremito, l’accapponarsi di pelli dorate di devoti e devote di un ebetino, non più convinti di tornare a sedersi sugli scranni dorati alla prossima tornata di voto.

mercoledì 7 agosto 2019

Sembra lui...




Allora?



Che fai Bibitaro? Tentenni ancora? Che aspetti a mandare in culo lui, la spiaggia e i mojiti?

Capolinea


Quindi è meglio entrare nell’apartiticità per non sfociare nella codardia, preparandosi alla prossima e durissima lotta contro l’invasore illiberale, lui si che dovrebbe essere spedito lontano dai sacri luoghi, che sta per venire, subitaneamente, osannato da folle festanti ed entusiaste nel vedere l’ennesimo uomo forte, con capacità intrinseca di adulterare valori, tesori, qualità una volta proprie della nostra unicità. È fondamentale divenire apartitico perché, dove si era entusiasticamente, non ha più senso starvi, essendo divenuto tutto piaggeria per mano ed opera di un ex venditore di bibite allo stadio. Quello che preme, conta ed è essenziale ora, in questo momento storico, è il non finire nella poltiglia razzista, xenofoba, dividente che sta trasformando in normalità, anche allegramente con disco e mojito in mano, in luoghi comuni, atteggiamenti che se fossero stati solo detti una trentina di anni fa, avrebbero innescato una gragnola di calci per il culo ad opera degli antichi padri, pensanti. 
Dopo le terribili Ere del Puttanesimo e del Ballismo ecco balenarsi quella del Decerebrato, temibile come le precedenti, spiazzante, devastante.
Gli alleati non si sono sicuramente dimostrati all’altezza anzi, alla bassezza, del futuro signore di noi altri. Lo hanno coccolato, annuendo, consentendogli di scorrazzare nella Costituzione, nelle deleghe, permettendogli di assurgere a quel ruolo del “ghe pens mi” che sta alla democrazia come Orfini a Braveheart.   
Ed oggi con l’ennesimo via libera ad una megaopera inutile da nove - dieci miliardi che allocchi e stampa prona credono contribuirà a dar linfa allo sviluppo, concetto espresso pure dal pagatore seriale di tangenti alla mafia e per questo invalidata e sbugiardata di default, il progetto del Bibitaro arriverà al capolinea, tra sfracelli di consensi e saluti finali, come il mio, verso una sana, necessaria, indispensabile lotta politica apartitica per la libertà e il pensiero, oggetto sconosciuto in quelle tristi lande papeetiane.

martedì 6 agosto 2019

Sveglia baby!



Succede, a volte capita di andare al lavoro in treno, come oggi, e che l’impavida scelta di recarsi in stazione a piedi provochi un florilegio di sensazioni ondivaghe: lo stupore del corpo paciosamente, al solito, rilassato ed impreparato all’evento, credo ad esempio che il fegato e la coclea siano andati a svegliare il quadricipite impegnato in un torneo di ramino assieme al deltoide, “ma cos’è impazzito oggi? Si mette a camminare!” pare abbiano commentato i due, tralascio il “ma va a cagher!” dei bronchi già impegnati a sostenere lo stress cammellare delle paglie mattutine ed oramai diffidenti e rancorosi verso la ventilazione da movimento articolare; il fegato invece giubilante al vedere le tossine, in verità poche, che da mesi erano in affitto presso di lui e che, scioccate, han dovuto lasciar in seduta stante l’ambito condominio, in eterna combutta pregna d’alterchi con le sorelle Transaminasi, reginette del luogo, molto irritabili, sempre tendenti a salire di ceto, senza alcun charme. 
E poi la fortificazione personale, il respingere la forte voglia di salire sul bus, lo sconcerto in sinapsi per tale scelta: “è impazzito! Speriamo non prenda questa china: se smette di essere sedentario ci toccherà lavorare il triplo, dovremo rispolverare il pensiero, quella cavolo di meditazione e insufflargli quel frizzantino che a noi costa molto ed è tipico dei camminatori! Presto chiamate la sezione desideri e ditegli di partire con visualizzazioni di divani, di amache! Fategli sembrare il bus Eva Padlock! Svegliate Mr Ozio, quel pelandrone!  Che si metta al lavoro!” 
Il concetto di stazione, la sua somiglianza alla meta dei pellegrini di qualsiasi fede, l’aspetto mistico del partire, il binario e... cazzo! La bottiglietta d’acqua da mezzo litro a 1,30 euro!!! Duemilaseicento lire per mezzo litro d’acqua??? Ma vaffanculo, qui ci vuole una sana rivoluzione! 
Sob! Ecco svaniti i benefici della passeggiata, comunque bella e affascinante! (Ho fatto solo 2 km a piedi! T’immagini cosa avrei scritto se fossi arrivato sul Kilimangiaro?)

lunedì 5 agosto 2019

Dixit


“E’ una bella giornata a prescindere dai numeri e mi piace che questa giornata cada il 5 di agosto che, per chi è stato a Medjugorje, rappresenta il compleanno della Vergine Maria e quindi sono convinto che sia un bel regalo all’Italia e anche al resto del mondo. Se devo riassumere” con il decreto legge sicurezza bis “meno Carola e più Oriana Fallaci“

(Il Cazzaro Verde)

Non pensate male


Giovanni Staurenghi, chi è costui? Semplice: primario della clinica oculistica milanese dell’ospedale Sacco; ha disdetto 70, diconsi 70, visite a pazienti che per curarsi la maculopatia con l’Avastin prodotto da Roche al prezzo di 80 euro e non con Lucentis prodotto da Novartis che ne costa 900. Roche e Novartis dal 2013 si erano messe d’accordo, secondo l’accusa di enfatizzare rischi utilizzando chiaramente il meno costoso Avastin, spingendo per l’uso del Lucentis il cui costo ricadeva sulla collettività. Nel 2018 l’Aifa, Agenzia Italiana per il Farmaco, riconosceva l’uguale efficacia dei due farmaci. A luglio l’assessore alla sanità lombardo decreta che il rimborso regionale per ogni puntura sarà di 55 euro indipendentemente dall’uso di uno o dell’altro farmaco. Apriti cielo! Gli oculisti.. non ci vedono più dalla rabbia, Staurenghi addirittura disdice, come detto 70 visite prenotate. Chissà poi perché... non penserete mica che...

Un bastardo in meno


A volte speri proprio che esista l’inferno, come in questo caso: è morto infatti a 93 anni un incommensurabile bastardo, Noun Chea ideologo dei Khmer Rossi, responsabile assieme a Pol Pot di crimini contro l’umanità e genocidio. Ti siano calde ed insopportabili le fiamme, merdaccia!

Click!



Il futuro premier italiano ad un simposio assieme ai pronipoti di Ernest Hemingway e di Madame Curie.

domenica 4 agosto 2019

Immutato



Il prodotto non cambia: anche se leggesse il libro dal dritto l’apprendimento sarebbe simile a quello di una falena!

Siete sicuri?







Fobie di casta



Già il cognome incute ansia e tremori: Cavo Dragone, brrr! E poi l’avvertimento della possibile minaccia proveniente dagli abissi, con probabili dragoni pronti ad azzannarci o da pletore di pirati ansiosi di invaderci. Vien da sé che Dragone faccia il suo mestiere, che la paura di perdere privilegi marini senza pari, il magnifico circolo, Maralunga e company, induca l’ammiraglio a paventare invasioni di chissà chi o cosa. In un tempo cosiddetto moderno l’arsenale e i suoi spazi sono obsoleti più che una canzone di Beniamino Gigli, costruire ancora navi iperaccessoriate senza un comune progetto europeo, pure. Il passato è passato, il futuro dovrebbe renderci più terrestri: forze armate riunite attorno ad un progetto comune della casa Europa di difesa e di sviluppo del territorio, lotta all’inquinamento, al surriscaldamento dei mari, protezione di coste da abusi edilizi, alle pesche di frodo, al trasporto illegittimo e altamente redditizio di droghe, di armi, di persone: in pratica i veri dragoni.

sabato 3 agosto 2019

Tutto nitido, pure la farsa


Trentottovirgolaottopercento: direi che ci siamo quasi per consegnare la guida del paese ad un incapace per di più cazzaro verde. Ci avviciniamo sempre più al ritorno dell'ennesimo uomo forte, una nostra prerogativa innata, naturale, storica. 
Le cause? Le solite: colori sbiaditi, principi cardini di forze politiche gettate alle ortiche, opposizione intenta a farsi del male, coalizione al potere diretta e guidata da un solo lato. In questo stagno, nella stagnazione del rigore democratico, nell'affievolimento delle norme costituzionali, nasce, s'erge, appare sistematicamente l'uomo della provvidenza, il forte, l'adulato, l'unto. 
Questione di mesi e vedremo il Cazzaro uscire da Palazzo Chigi con elmetto, falce e fascio di grano sotto braccio. 

Analizziamo alcuni aspetti: l'azienda del pagatore seriale di tangenti alla mafia, che comunemente chiamiamo forza italia, è attualmente sul carro funebre in attesa di essere cremata. Dopo decenni di autentiche prese per il culo, il popolo adulante ha cambiato soggetto, il Cazzaro appunto. L'Erotomane attualmente sta meditando di ricreare un movimento, l'Altra Italia, continuando a credere, come gli anziani usano pensare, che il solito, stucchevole meccanismo, l'uscita pubblica sul predellino dell'auto, le cazzate amplificate dai media, le promesse alla luna, le frasi blaterate solo ed unicamente per rimbambire maggiormente gli allocchi della corte, suscitino l'adesione di un tempo tanto adulterato da dover essere tra qualche anno oggetto di studio da equipe di sociologi e neuropsichiatri. 
Il partito azienda curante gli interessi di Al Tappone è per fortuna liofilizzato. E questa è una buona notizia. Non buona invece è quella che i voti degli adepti delle fregnacce arcoriane, migrino in braccio al Cazzaro. 

L'opposizione attuale, il PD è intento all'autodistruzione: Zingaretti non ha avuto la forza, forse non ce l'ha realmente, di vaporizzare i renziani i quali, stan cercando quella diversità ideologica che permetta loro di sganciarsi per formare un nuovo partito. Fanno gli ambientalisti e smaniano di bucare per 60 km una montagna per accelerare il trasporto di merci su rotaia, in un mercato in odore decadente. Predicano nuove politiche sbranandosi per aspetti legati alle vecchie. Annichiliti e stantii sperano ardentemente che il paese finisca a scatafascio per riproporsi come novità, pur con ragnatele appiccicate ovunque.

Ma l'aspetto più melanconico riguarda il M5S: senza nerbo, senza adeguata cultura, senza quel decisionismo rappresentante il fior fiore della gestione dello stato, hanno ceduto e concesso tantissimo al partner di maggioranza, finendo per contare più nulla, come un peto in un hangar durante le prove di una turbina d'aereo. Avendo contratto il Virus Poltrona, temono di andare a casa, concedendo e sbiadendo pilastri fondamentali del loro status. La prossima settimana ad esempio il ministro degli Interni (tutte le volte che abbino questo ruolo fondamentale all'attuale ministro di quel dicastero, mi soggiunge la diarrea) ha deciso di riconvocare i sindacati per parlare di flat tax, cosa questa che se fosse contornato da normo politici causerebbe immediatamente la tanto sospirata crisi di governo; invece, pensate un po', il Bibitaro continua imperterrito a ricevere scudisciate senza nulla proferire, quasi assuefatto ad un ridimensionamento di proporzioni tale da ricordare disfatte epocali. 

Insomma: prepariamoci ad accogliere il nuovo faro. Se vi venisse voglia di piangere, fatelo con circospezione e riservatezza.    


venerdì 2 agosto 2019

Già!



Perché non istituire oggi 2 agosto la “giornata della vergogna nazionale” visto che sono 39 anni che, brancolando nel buio, non riusciamo a capire, comprendere chi, come e perché qualcuno, qualcosa ebbe l’idea di piazzare una bomba nella stazione di Bologna compiendo una strage? Una giornata della vergogna che induca a non uscire per strada, che ci faccia arrossire, incazzare nell’udire i soliti, beceri ed idioti discorsi che qualcuno avrà il coraggio ancora di proferire invocando chiarezza, luce e promesse di verità oramai divenute carrube per porci? I bastardi ideatori sono ancora in giro, il progetto alla base dell’efferato assassinio pure. Mancano all’appello solo gli 85 martiri che hanno pagato con la loro vita questo infame rigurgito fascista ancora da svelare, avvolto nella vergogna collettiva della, si spera, maggioranza degli italiani.