mercoledì 31 agosto 2016

Dap


Come esponente del DAP (Disordinati Acuti Parossistici) avrei una serie infinita di aneddoti da narrare: oggetti misteriosamente scomparsi, fantasmini smarriti e riapparsi con altri colori, ritrovamenti insperati di documenti già duplicati. 
Noi del DAP siamo oramai certi che, in nostra assenza, le cose vengano spostate da gnomi infausti, sogghignanti per il disagio prodotto. D'altronde la cultura del disordine ha radici antiche: si narra che già Adamo avendo annotato i precetti divini su una foglia di palmizio, successivamente persa tra le cose che doveva portarsi appresso, non avendo tasche, cadde nel peccato per confusione, (anche se alcune fonti asseriscono che il fattaccio sia da collegarsi al primo allupamento dell'umanità con la consequenziale frase " MELA dai?") con tutto quello che ne conseguì.
Nel Medioevo il disordine imperava e molti accadimenti avvennero proprio per questo. Pare infatti che gli Ostrogoti arrivarono sulle nostre terre perché il capo dei nostromi, tal Teodiscroto, confuse le mappe e quando sbarcarono si convinsero di essere nel nuovo mondo, che compresero subito non essere verità allorché, dopo aver ormeggiato, furono avvicinati da indigeni che chiesero loro qualche moneta per la sosta e gli proposero l'acquisto della futura erigenda basilica di S.Pietro a prezzo scontato.
Successivamente anche epoche più recenti, furono popolate da uomini appartenenti al DAP: Napoleone che si mise la feluca in quel modo perché innervosito dalla ricerca senza successo del suo amato panama, Churcill allergico alle zanzare e in spasmodica ricerca delle boccette di Autan, perennemente scomparse, che lo indussero a portarsi sempre dietro uno zampirone arrotolato da tenere in bocca, Giacomo Leopardi caduto in depressione allorché all'amata e scontrosa Silvia consegnò per sbadataggine un altro carme "Passera solitaria" ricevendo insulti ed improperi, Pablo Picasso che dopo aver terminato un paesaggio montano inciampò nei cavalletti posti disordinatamente nello studio, rovesciando pitture sul quadro, impiastricciandolo tutto e facendo nascere fortuitamente il cubismo.
Ecco quindi come noi del DAP pur soffrendo nel disordine per queste scomparse, siamo in fondo contenti dell'essenza di questo movimento culturale, solo apparentemente  senza capo né coda. 
A proposito: dove avrò messo la tessera di socio fondatore?

martedì 30 agosto 2016

Capita...


Quando sono stanco al punto che nemmeno il blog di Chiara Ferragni, notissima fashion blogger alias somma infiascatrice d'aria, riesce a farmi ridere, c'è un posto che dovrei evitare e che invece, puntualmente visito: le Terrazze.
Ed infatti in sequenza ho:

Comprato più di un 10% di cose inutili (es: vaschetta del ghiaccio per ghiaccioli da introdurre in bottiglia e cero all'arancia per profumare l'aria)

Fatto spesa pesante comprensiva di acqua dimenticandomi di non avere la macchina e di conseguenza mi sto avviando a casa con una postura simile ad Aceto caduto al Palio di Siena alla curva di S.Martino

Ma il top è stato al bancone della frutta, ove lasciato il carrello avrei voluto acquistare albicocche, dall'aspetto meno invitanti che una prolusione di Verdini sulla buona politica; tornato indietro mi sono avviato verso i formaggi ed in quel momento, scorgendo nel carrello una batteria d'auto, ho capito di averne preso un altro. Tornato indietro il mio non c'era più! Ho iniziato a girare come un allupato mirando carrelli che hanno insospettito mariti al seguito di belle signore e uomini soli con sguardo simile al mio. Dopo dieci minuti ho rivisto il mio carrello, riconosciuto dalla candela, portato da un mio alias, chiaramente anch'egli fuori luogo. Tutto è finito bene. A parte i gelati oramai squagliati più che il pubblico ad un comizio della Picierno!

Filantropia 2.0



In effetti...

lunedì 29 agosto 2016

Adieu!

Come non salutare colui che, di concerto con Mel, fu l'artefice, il motore, l'essenza del capolavoro comico per eccellenza, nettare della risata, effluvio satirico e pietra miliare del cinema?
Come non ossequiare la dipartita di un maestro espressivo del primo piano, di un trascinatore verso le vette irraggiungibili dell'ilarità che Frankestein Junior ci ha regalato e ci regalerà in perpetuo!?
Caro Gene ti salutiamo con affetto, immaginando ciò che provocherà lassù, il riunirti ad Igor, pardon: Aigor!

 

Nuova parola


E dopo il mieloso "petaloso", ecco arrivare un fantastico epiteto, questa volta coniato dal grande Chicco: webete!
Forse potrei esserlo anch'io... però ... a guardare in giro...

 

domenica 28 agosto 2016

Ma è possibile?


Questa giornalista, parlante e lavorante di fede, e la sua visione merceologica della preghiera, simile alla raccolta punti dei detersivi, questo farsi una porta santa come un lavaggio automatico all'auto, atterrisce, sgomenta. E soprattutto inquieta.

 

Programmazione


L'assessorato alla cultura di Alassio promuove un incontro con un novello scrittore. Benissimo. Ci chiediamo però, visto l'invitato, quando saranno programmate le altre manifestazioni in linea culturalmente, ossia:
 "Il rutto faraonico post-coca cola: antropologia e valorizzazione" 
e anche 
"La coltura e la cultura del fagiolo: scoro, penso e quindi sono" 
Così, tanto per organizzarsi...

 

Scalfari solitario


Scalfari nel suo editoriale elogia in nichilismo di Leopardi, ("avrei voluto leggere la sua poesia se fosse stato biondo ed aitante" disse una volta un mio amico all'ombra di un Negroni) la vacuità della felicità, la visione ateistica della morte, fine di tutto e soprattutto termine dell'umana sofferenza. Il nulla appagante, il vuoto colmatore dell'abisso di questa valle di lacrime. Cita pure S.Francesco che la chiamava sorella la di nero vestita con tanto di falce. Accosta il poverello, riconoscendolo mistico, a questo nichilismo filosofico, sentimentalmente poetico, una misticità simile al santo umbro. È uno scrivere azzardato, un'infiascare aria. Lo sfondo è chiaramente la sofferenza inspiegabile del terremoto, l'assenza del divino nelle morti di piccoli e grandi. Nessuno può spiegare. Forse Francesco D'Assisi può tornare utile per il suo amore verso le piccole cose, per i dettagli, per le gioie che scaturiscono da un sorriso, da un gesto, da uno sguardo. E se anche Leopardi, Scalfari, il nichilista pensano che l'attimo della felicità sia minuscolo rispetto alle sofferenze, che la speranza (cito: "la speranza, certo: quella che ti aiuta a campar la vita, ma le poche volte che si realizza dura poco più d'un respiro, che si tramuta presto in un sospiro.") aiuti a completare il proprio ciclo biologico, allontanando al contempo la voglia insana d'interromperlo, risulta possibile che, ri-modulando, ri-fasando, ri-tarando il sensore del nostro ego, si possa captare al meglio le piccole gioie quotidiane, perle molte volte date ai porci, tra una slide e una forsennata corsa dentro un iper centro commerciale. 
È scientificamente provato che se siamo qui è proprio perché questo pianeta è vivo, incazzato al suo interno, sbuffante vulcanicamente. E a volte si muove. Come prevenire, attutire, lenire questi tremiti è di pertinenza dell'uomo e del suo ingegno. A patto che percepisca le piccole gioie, scaturenti dal vivere una vita aperta agli altri. Nel rispetto e nella gratuità.

A proposito...


A proposito della ricostruzione post terremoto.

Sentite che ha detto...

"Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l’economia perché pensi l’edilizia che cosa non potrebbe fare”, “darà lavoro a un sacco di gente” 

Sempre meno vespa, ma più vespasiano che mai!

 

Differenze


Modi di partire, differenti. Come quelli dei vigili del fuoco, dei volontari della prevenzione civile che hanno salutato le loro famiglie, i loro affetti per andare nelle terre dilaniate dal dolore. Impavidi, umani, reagenti alla sciagura, per cercare di riseminare bene laddove la polvere, le incrostazioni malvagie, le reiterate inadempienze edili o l'antichità stessa han permesso tale scempio.
Modi di partire diversi. Come quello di Massimiliano Musella, pluri pregiudicato napoletano, anch'egli messosi in viaggio per Amatrice, forse, anzi spero, non salutante nessuno, munito solo di un cacciavite. Per forzare serrature di abitazioni lasciate in fretta e furia. Per razziare, per deturpare ulteriormente la vita già affranta dalla violenza sgorgante dal sottosuolo.
Modi di partire diversi. Visioni opposte. Bene e male. Solita lotta. Come quella che verrà. 
Se la scossa fosse avvenuta tra una ventina giorni, di mattina, saremmo qui a piangere un'ecatombe di bimbi, stritolati dentro la scuola sbriciolata di Amatrice, dichiarata antisismica, pagata per antisismica, inaugurata come antisismica. Ed il paterno "non vi lasceremo soli" di Mattarella ai funerali di ieri, deve conglobare anche quello: i colpevoli merdosi, dal costruttore al controllore, devono finire in galera. Coloro che nell'oscurità stanno sbavando per il grande affare della ricostruzione, dovrebbero aver chiaro in mente un concetto, che neppure il più capace e distorcente realtà in modalità azzeccagarbugli, l'avvocatone tipico dei ricconi, potrà evitargli: se costruirai merda per oro, se metterai sabbia al posto del cemento, finirai in galera. 
Modi di partire diversi, di iniziare, di porsi davanti alla sofferenza. Anche se tra un Musella con il suo cacciavite e uno che costruisce una scuola in cartone e chi, controllando, certifica l'antisismicità, differenze non se ne vedono.

sabato 27 agosto 2016

Da memorizzare


sabato 27/08/2016
Il convitato di cemento
di Marco Travaglio

Nella caccia al colpevole scatenata dall’ennesimo terremoto, c’è chi punta il dito sui governi nazionali che non investono in prevenzione, sui legislatori che fabbricano norme farraginose e contraddittorie, quelle degli amministratori locali che le ignorano o non approntano piani di emergenza sismica o non spendono i sia pur scarsi fondi per la messa a norma degli edifici pubblici. È il solito “piove, governo ladro”, che va sempre sul sicuro. Parafrasando l’antico adagio cinese, “quando ti crolla la casa, picchia un politico: tu non sai perché, ma lui sì”. Però prendersela coi soli politici non basta, come non basta ricordare le colpe dei troppi cittadini che se ne infischiano dei pericoli incombenti e continuano ad abitare e a edificare, magari abusivamente, sui greti dei fiumi, alle pendici dei vulcani, o con materiali scadenti per risparmiare qualche euro, salvo poi strillare contro lo Stato assente quando la casa crolla. C’è sempre un convitato di pietra, anzi di cemento, quando si apre il capitolo delle colpe: l’imprenditore. Cioè il costruttore. Se almeno i politici, a ogni funerale, si battono il petto per evitare il linciaggio e promettono qualcosa che poi non manterranno, dalla Confindustria e dall’Ance (l’associazione dei costruttori) non si leva mai uno straccio di autocritica. Eppure non c’è terremoto, alluvione, frana e catastrofe che non si porti dietro uno strascico di processi penali contro questa o quell’impresa che ha costruito male, con la sabbia o sulla sabbia, magari per aumentare gli utili o per ritagliarsi il costo delle tangenti pagate per truccare la gara. Nessuno meglio dei costruttori conosce le norme antisismiche da seguire nei lavori. Eppure quelli che davvero le osservano sono un’infima minoranza. I più la fanno franca, perché poi nulla accade e l’edificio resta in piedi con lo sputo. Ma qualche volta, una volta ogni 7-8 anni, la terra trema: e lì casca l’asino, cioè la casa. I monumenti medievali e persino i ponti romani restano su, le costruzioni recenti vengono giù. La scuola Romolo Capranica di Amatrice, che aiuteremo a risorgere con la sottoscrizione tra i nostri lettori e amici, era stata resa antisismica nel 2012 con tre mesi di lavori costati 511 mila euro di fondi statali (contro i 200 mila previsti dall’accordo di programma). Ora è un cumulo di macerie, quattro anni dopo la “messa in sicurezza”. Fortuna che il sisma è arrivato d’estate e di notte, a scuola chiusa. Altrimenti avrebbe aggiunto strage alla strage. Ma ora 700 studenti non sanno dove riprenderà il loro anno scolastico.

Ai quattro abitanti della casa sotto il campanile di Accumoli è andata anche peggio: l’edificio ha retto, ma il campanile gli è rovinato addosso, devastandolo e ammazzando tutti. E dire che era stato “restaurato” (come no) con i fondi del 1997. La Procura di Rieti, com’è suo dovere, ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali reati e colpevoli. Ma si sa come vanno queste cose: le condanne per disastro colposo e reati affini sono rarissime, a causa di norme penali confuse e sanzioni irrisorie, scritte su misura per gli imputati potenti che da sempre, qualunque sia la maggioranza, dettano legge in Parlamento. Lo stesso discorso vale per tutti gli edifici ristrutturati negli ultimi anni, con pesantissime strutture di cemento armato nelle parti alte che, alla prima scossa, schiacciano quelle basse. L’espressione “tragica fatalità” suona scandalosa e offensiva anche per il comune senso del pudore: non c’è nulla di fatale nello sbriciolarsi di un colosso dai piedi d’argilla e dalla testa di cemento armato.
Siccome questo andazzo non è l’eccezione, ma quasi la regola nelle ristrutturazioni abitative e persino (altro oltraggio al pudore) nelle “messe a norma”, qualcuno dovrà pure risponderne, se non penalmente, almeno verbalmente. Perciò abbiamo consultato i siti di Ance e Confindustria, nella speranza di trovarvi una parola di autocritica e di scuse. Invece niente. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia esprime “la vicinanza a tutti gli abitanti, ai colleghi industriali e ai lavoratori che stanno vivendo con coraggio un momento drammatico”, garantisce “il necessario supporto per l’emergenza e la ripresa delle attività produttive” e annuncia “una raccolta fondi per le popolazioni colpite”. Che squisita persona. Il presidente dell’Ance Claudio De Albertis, dal canto suo, “esprime solidarietà e vicinanza alle popolazioni”, mette “a disposizione le strutture e il personale per ogni tipo di supporto e assistenza ai cittadini e alle istituzioni” e invoca “l’urgenza di un piano per la prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali e per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati”, nonché “un piano di investimenti pubblici mirati per la manutenzione e il miglioramento delle infrastrutture esistenti e l’uso intelligente della leva fiscale, con l’estensione del bonus antisismico” onde “salvaguardare le vite umane e tutelare il nostro fragile territorio”. Ci sarebbe da commuoversi, se non fosse che sono proprio la lunga “vicinanza” e lo storico “supporto” di tanti affiliati alle due meritorie organizzazioni che hanno devastato il nostro fragile territorio e stroncato tante vite umane. Davvero questi samaritani non conoscono nessuno che ha costruito e messo a norma così bene gli edifici finiti in polvere? Davvero non devono cacciarne nessuno con ignominia? Davvero pensano di cavarsela così a buon mercato, in attesa di mettere un’altra volta le mani sul business della ricostruzione? In attesa di qualche cortese riscontro da questi santi apostoli, è il caso di affidare il dopo-terremoto a ditte straniere.

Vicini


Giornata di lutto nazionale, quella di oggi.

Nel silenzio, per loro. E con loro. 
Da Fratelli d'Italia.


venerdì 26 agosto 2016

Ricostruzione


Scuola di Amatrice, ricostruita con i fondi del post terremoto aquilano del 2009, secondo le norme antisismiche. 
Questa foto è simbolo dello sfregatura di mani che molti padroni del mattone stanno attualmente compiendo, lontano da occhi indiscreti...

 

giovedì 25 agosto 2016

Corrispondenza


Questa mattina ho scritto questo messaggio a quelli di Militia Christi

"Buongiorno,
chiedo gentilmente la veridicità del tweet in queste ore circolante sul web, nel quale, a nome vostro, si teorizza una sorta di punizione divina nel terremoto avvenuto ieri in Italia, per aver legiferato sulle unioni civili. Nel caso confermaste quanto scritto, richiedo un incontro chiarificatore in merito, al fine di scoprire le vostre convinzioni, molto divergenti dalle mie che, indegnamente, ritengo essere in sintonia con il cattolicesimo.
Grazie e saluti."

E questa è la loro risposta:

"Buonasera. Era solamente uno spunto di riflessione. La dottrina cattolica prevede che Dio possa castigare città o intere nazioni a causa del peccato o della sua legalizzazione. Ma Quando Dio permette il male lo fa sempre per ricavarne un Bene maggiore. Nel comunicato si parlava di peccato in genere ( anche i nostri personali ed i miei in primis) e dell'ultima legalizzazione del peccato a livello di cronaca. Se qualche mese fa fosse passata la "194" anziché la Cirinnà avremmo indicato quella. Infine invitavamo alla preghiera, alla conversione ed all'aiuto materiale. 
Ricordo infine che la Madonna a La Salette (apparizione riconosciuta dalla Chiesa) ha detto: "i peccati degli uomini sono la causa di tutti i mali che avvengono sulla terra". Anche in questo caso personalmente metto in cima alla lista i miei di peccati. 
Cordialmente."

Non commento anche se mi costa fatica. Tanta fatica.

mercoledì 24 agosto 2016

Altri imbecilli

E questi altri idioti? E questa gentaglia che crede di credere ed invece adora il vitello d'oro del loro rosicare, del loro becero livore senza speranza, senza futuro? Questi, a breve, li andrò personalmente a trovare! Si, si... e sarà pianto e stridore di denti!

 

Vergogna


In questo momento di grande dolore, avrei dovuto rispettare il silenzio. Ma se fosse vero quanto sotto riportato e, soprattutto, per rispetto ai morti e ai feriti, devo esternare la mia rabbiosa indignazione nei confronti di questa tale Daniela Martani, sconosciuta hostess andata alla ribalta non certo per l'intelligenza, di polo opposto al suo vuoto senza speranza, ma per questa agghiacciante, sordida idiozia, rappresentante di quella nullità che oramai ci ha stancato, sfinito, in breve rotto i coglioni. 
E se fosse vero quanto detto da questa psicolabile, che si professa vegana convinta, chiarisco per l'ennesima volta un concetto, che non dovrei dire ora, ma che è lapalissiano: uno può essere vegano basta che non rompa i coglioni! 
Come questa imbelle, da mandare in un centro di rieducazione e in analisi per l'eternità.
Si vergogni sig.ra Martani. Si vergogni. Il popolo di Amatrice proprio per quel capolavoro culinario inventato, risorgerà grazie al suo innato ingegno e la laboriosità tipica del Centro Italia.
E a culo tutto il resto! Compreso lei ed eventuali vegani in sintonia con le cazzate che le escono dalle fauci!
Sa il karma dove se lo dovrebbe mettere?

 

Europa?


Gli incontri internazionali oramai hanno lo spessore di un tungsteno. Quello svoltosi davanti a Ventotene e fortemente voluto dal Bomba, ancora meno.
I tre presidenti incontratisi nell'isola ove Altiero Spinelli scrisse, assieme ad altri compagni, il Manifesto di Ventotene, sono alla caccia spasmodica di consenso elettorale, visto che nel breve arco di un anno, dovranno ripresentarsi al proprio popolo.
Ton-Ton Hollande, è già spacciato. Ha una percentuale di consensi simile a quella della Gelmini presso il Cern di Ginevra. 

Angela con la questione migranti rischia anch'ella le penne. 


E poi chi è rimasto? Lui, il nostro Bomba. 
Dopo essersi contraddetto, dopo aver fatto un testacoda migliore di Ethan Hunt a proposito della sua uscita dalla politica nel caso che vincessero i NO, è alla disperata ricerca di consensi, pronto per l'autunno a ripartire con le sparate colossali credute oramai soltanto dai media proni e dalla Serracchiani. 
Ci vuole comunque coraggio a recarsi ad omaggiare un grande uomo quale fu Altiero Spinelli, facendo politica diametralmente opposta. 
Che l'Europa sia un bancomat per i soliti poteri forti noti, che l'unione si veda solo negli estratti conti di pochi, che Bruxelles sia un regno della tecno-rapto-burocrazia, non lo scopriamo oggi. Lo spirito di Spinelli e compagni sta a questa comunità europea come la fisica quantistica a Ernesto Carbone ed il suo "ciaoone" referendario. 


Leggendo il Manifesto di Ventotene colpisce che la situazione attuale sia descritta da Spinelli nel preambolo, allorché vi è una descrizione generale della situazione di allora, nefasta come quella odierna. 
Ecco un piccolo passaggio:

"La stessa etica sociale della libertà e dell'uguaglianza è scalzata. Gli uomini non sono più considerati cittadini liberi, che si valgono dello stato per meglio raggiungere i loro fini collettivi. Sono servitori dello stato che stabilisce quali debbono essere i loro fini, e come volontà dello stato viene senz'altro assunta la volontà di coloro che detengono il potere. Gli uomini non sono più soggetti di diritto, ma gerarchicamente disposti, sono tenuti ad ubbidire senza discutere alle gerarchie superiori che culminano in un capo debitamente divinizzato. Il regime delle caste rinasce prepotente dalle sue stesse ceneri."


Caro trio meraviglia! 
Avreste dovuto leggere più sotto per comprendere il vero senso di europeismo di grandi uomini!
Eroi come Sandro Pertini, detenuto nella vicina isola di S.Stefano, di un passato ahimè oramai troppo lontano ed irraggiungibile da questi ometti al servizio dei forzieri, per altro stracolmi.


martedì 23 agosto 2016

Ballismo al limite


Ministro Delrio: 
"Con la riforma costituzionale portiamo a compimento il progetto iniziato da Dossetti”

Peccato che, come ricorda Franco Monaco, Dossetti ebbe a dire una volta: 

"La mia preoccupazione è che si addivenga a un referendum, abilmente manipolato, con più proposte congiunte, alcune accettabili, altre del tutto inaccettabili, e che la gente totalmente impreparata e per giunta ingannata dai media non possa distinguere e finisca per dare un voto favorevole complessivo sull’onda del consenso indiscriminato a un grande seduttore, il che trasformerebbe un mezzo di democrazia in un mezzo emotivo e irresponsabile di plebiscito”.

Caro Ministro al ballismo nozionistico non c'è mai fine, vero?

A tutto c'è un perché!



domenica 21 agosto 2016

MK83 a voi!


Sigla: MK83
Bomba da 460 kg acquistata dalla Royal Saudi Air, aviazione di quel paese civilissimo, nostro amico che il Bomba assieme alla Gianna&Pinotta hanno visitato con tutti gli onori e che ha riempito i nostri di Rolex d'oro che non si sa che fine e polsi abbiano fatto, che si chiama Arabia Saudita, che non frega un cazzo a nessuno se in quella nazione dorata avviene un'esecuzione capitale ogni due giorni, dove le minoranze, le donne e gli omosessuali sono repressi con infimo odio, tantomeno impensierisce il nostro ministro degli Esteri, Ronf-Ronf Gentiloni.
Ma torniamo a bomba, alla bomba: sigla MK83
Fabbricata a Domusnovas - provincia di Cagliari - Italia, dalla Rwm Italia S.p.A.
A che servono le bombe italiche? A bombardare lo Yemen in una guerra dimenticata dai codardi dell'Onu, causando, udite-udite, la morte di almeno 27mila civili e, riudite-riudite, una massa di profughi che arriva giornalmente sulle nostre coste! 
Ma si sa: business is business! Come il mio vaffanculo a tutti i fabbricanti, i politici, i faccendieri implicati nel commercio delle MK83 italiche! 
(Fonte L'Espresso)

P.S. Nell'articolo leggo anche che la nobile Benelli abbia venduto 3600 fucili all'Egitto... Egitto... a proposito di Egitto! Chi ha ucciso Giulio Regeni? Bomba, Pinotta, Ronf-Ronf Gentilioni! Avete per caso notizie?
No? Pazienza! Buon MK83 a voi!

P.P.S. Tra i fornitori di armi ai democratici sauditi, al primo posto, compare con 20miliardi dollari solo nel 2015, la nazione a stelle e strisce del Premio Nobel per la Pace! 
Erivaffanculo!

Antropologia della differenziata


La nuova gestione dei rifiuti ha creato delle nuove tipologie di cittadino che di seguito riassumo:

Il cestista
Di ceto medio-alto, esce al mattino con i rifiuti chiusi in un sacchetto generalmente di colore bianco, che deposita con nonchalance nel primo cestino disponibile. È amante della natura, critico verso l'inquinamento e, a volte, reputa che pagare le tasse sia un dovere degli altri. Considera il suo gesto di natura castale; in alcuni casi, psicologicamente più critici, s'inalbera vedendo i bisogni dei cani in giro, al suo confronto invece, più puliti e inseriti meglio nella comunità.

Il notturno 
Piuttosto che sottostare alle imposizioni della raccolta differenziata, il notturno mette la sveglia alle 5, deponendo i suoi rifiuti nei luoghi più impensati: sopra le fioriere, al centro di una piazza, accanto a portoni nobili, alle fermate degli autobus. Rientra in casa baldanzoso, facendosi grande con gli amici nei social, aventi, come lui, un Q.I. mai superiore a 25.

L'accoppiatore
Adocchia il cestino marrone del vicino e, vestito in calzamaglia nera, scende verso le 23 per porvici dentro il suo umido, con somma gioia ed orgoglio, tanto che, si ritiene, sia posseduto, durante i sogni notturni, da molteplici polluzioni.

L'epulone munito
Sfarzosamente arricchito scende in città dall'alto della sua abitazione, dopo aver ammirato dalla sua sterminata terrazza le isole toscane e, in certi casi, la Turchia, seduto sopra un epico macchinone full optional, tra le quali figura, innovazione dell'ultima ora venduta solo su auto di cilindrata superiore ai 5000 e al prezzo di lancio di circa duemila euro, la cartina con i cassonetti ancora disponibili a contenere i suoi rifiuti, in quantità tali da sfamare una guarnigione magrebina per una settimana. L'allampato vegliardo, giunto sul luogo e accendendo le quattro frecce, scarica con signorilità sacchi e cartoni contenenti salmoni pregiati, generalmente cibo per i suoi gatti, vasetti di caviale aperti per sfizio, Lacoste a detta sua con il coccodrillo sbadigliante, bottiglie di whisky d'annata e "Sole 24 ore" appena sfogliato, appagante, per la continua crescita delle sue azioni ed unica fonte di gioia in grado di lenire lo sforzo estremo dello smaltimento democratico.

La Signora di classe
Esce non prima delle 8 con passo spedito, tipico di chi conosce già gli indici borsistici di Singapore. Profumata all'eccesso, annunciata dal tintinnio degli innumerevoli monili pregiati, depone il sacchetto nel cestino pubblico, in genere sbuffando. A differenza del cestista, ella lo ritiene di sua proprietà e l'aria scocciata deriva proprio dal fatto che, trovandolo contenente cartacce e bottiglie vuote, maledice i maleducati che non sottostanno alle elementari regole di educazione civica.

Il Rifiutopatico
Ha preso alla lettera scrupolosamente il vademecum comunale e, modificando l'arredamento domestico, ha posizionato i contenitori in dotazione spostando mobili ed elettrodomestici. Quello bianco della carta ad esempio lo ha messo al posto della TV, la quale ora, essendo nel ripostiglio, pare essere di difficile uso, soprattutto allorché invitando gli amici per la partita, li tiene in piedi al caldo tra conserve e scarpe maleodoranti. Il sacchetto giallo della plastica sostituisce il rotolo di carta igienica nel bagno, per cui a volte deve pulirsi con i coperchi degli yogurt. Il sacco nero del residuo invece lo ha collocato nella doccia, che lo costringe a lavarsi con la manichetta sul terrazzo. Deve attendere l'aggiornamento degli analisti in merito, per debellare questa eclatante problematica delle sinapsi.

Il calendarizzato
Simile al precedente, ha modificato le usuali procedure per incontri ed appuntamenti. È facile sentirlo parlare al cellulare dicendo all'amico di conversazione "ci vediamo il giorno dell'umido alle 18" oppure "domani, giornata della carta, è anche il compleanno di mia moglie" o, in casi estremi, "no, non posso venire! Stasera ho la plastica!"
Perde molte amicizie ed affetti che crede appartengano al residuo, da portare davanti al portone al venerdì.

sabato 20 agosto 2016

Intervallo


Intervallo 
La Spezia - Piazza Dondolo
I 24 alberi presenti nella piazza, grazie ad un capolavoro botanico, hanno assunto una stupenda colorazione autunnale, dando l'impressione, solo apparente, di essere rinsecchiti e senza scampo. 
Gli insuperabili studiosi della flora comunale, smentendo critiche e commenti negativi al riguardo, annunciano fieri, varie colorazioni a tema, durante l'anno, delle piante: rosse per Natale, lilla in primavera e ciano all'inizio dell'estate.

 

venerdì 19 agosto 2016

Vergogna collettiva


 
Omran ha parlato con il suo silenzio, il suo sguardo invecchiato, la polvere simile a quella intasante parecchi cuori, ad iniziare dai bastardi responsabili siriani, russi per arrivare al premio Nobel per la pace.
Ha ragione in tutto Omran: parlare non serve più a nulla. La vergogna che ci sta impolverando è tutta lì. Davanti a noi.

giovedì 18 agosto 2016

Ma allora...



... vaffanculo!
Ma come? Vi vantavate di essere all'avanguardia, il mulino bianco confermava l'illibatezza dei prodotti, Banderas, Banderas, a scassarci i testicoli con i prodotti lindi, la gallina e scusate, sta minchia! 
Poi ve ne uscite con questa pubblicità in cui annunciate, fieri, di aver eliminato da 70 prodotti ben 2800 tonnellate di grassi, 1000 di quelli saturi che fanno scoppiare il fegato e 1300 di sale.
E in tutti questi anni, di conseguenza, abbiamo mangiato questa merda? 
Non contenti annunciate tronfi, che presto ne seguiranno altri, dai pani ai biscotti e, udite udite, alle merende, che sono quelle, normalmente, mangiate dai bambini! 
Volevate fare gli splendidi, i saggi dispensatori di prelibatezze. Vi siete dati la zappa sui piedi. 
E scusateci tanto. Ma ce lo trasmettete da tempo immemore! Ci avete addolcito le stanze con questo ritornello. 
Verrebbe da dire... Dove c'è Barilla c'è...cassa!!! 

Memento


"Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione".
(Piero Calamandrei - 1955)

N.B. L'Anpi, l'associazione nazionale partigiani, schieratasi per il No al referendum costituzionale, non è stata invitata alla Festa Nazionale dell'Unità, in programma a Catania. 
Un po' come togliere il cavallino rampante ad una Ferrari, il mirino ad una Mercedes, il coccodrillo ad una Lacoste.

mercoledì 17 agosto 2016

Ringraziamento


Grazie Rachele per la medaglia e per questa normalità che sicuramente contribuirà ad abbattere le resistenti sacche medioevali, purtroppo ancora presenti attorno a noi!

 

ANSA


Beve acqua del Po, inizia a sproloquiare, si traveste da poliziotto e farnetica su pulizie etniche.
Messo in condizione di non nuocere, verrà assunto come clown da famoso circo internazionale per la sua innata comicità.

 

Risate estive



Articolo


Quanto c'è ancora da crescere, Italia!

L’IPOCRISIA DI ESSERE NORMALI
Via da quel disabile, ecco i “diversamente tolleranti” all’opera
COCCOLIAMO I CANI E CI SCANDALIZZIA UN “CICCIOTTELLE” SUL GIORNALE. MA GUAI SE UN DOWN CI SIEDE VICINO IN UN RISTORANTE O SE L’ALBERGO SI RIVELA PIENO DI GENTE IN SEDIA A ROTELLE
di Elisabetta Reguitti

Siamo così, diversamente tolleranti. Pronti a scandalizzarci per un “cicciottelle” ma infastiditi da chi, affetto da sindrome down, ci siede vicino al ristorante. Felici di fare monologhi con gli amici a quattro zampe, ma recalcitranti ai movimenti e agli acuti vocali di una persona autistica che occupa il posto accanto in treno. Paladini nel proteggere le nostre piccole creature, non tanto dal potenziale rincitrullimento da abuso di tablet e telefonini, quanto dalla natura diversa: “Non è stato bello far vedere ai miei figli tutte quelle persone sofferenti sulle sedie a rotelle” ha testualmente scritto l’ospite di una struttura in provincia di Teramo qualche settimana fa, aggiungendo di star valutando di adire alle vie legali per non essere stato avvisato in tempo della presenza di un gruppo di disabili.
L’ultimo in ordine cronologico è il fatto avvenuto a Pietra Ligure: “Ci hanno detto che il nostro ragazzo arrecava disturbo agli altri ospiti e che sarebbe stato il caso di trovare un’altra soluzione” ha raccontato la mamma Cristina Rizzi a Il Secolo XIX. “Sono amareggiata. Nella prenotazione avevo specificato che saremmo stati tre adulti, di cui uno autistico, e non vi erano stati problemi. Mio figlio non ha fatto nulla di male, camminava in corridoio tra la stanza e il bagno. Ci hanno detto che faceva troppo rumore”.
A Ischia secondo Il Mattino il comandante di un aliscafo è stato addirittura sbrigativo: “Non voglio ‘sta gente a bordo” riferendosi al passeggero in carrozzina che dopo aver regolarmente prenotato e pagato il biglietto non ha potuto accedere al servizio.
Dalla rassegna stampa alle esperienze sul campo di due diverse viaggiatrici: Giulia Berton, studentessa di psicologia che vive in carrozzina e viaggia insieme a Umberta Marostica. Per loro vale la proprietà commutativa tale per cui spostando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: all’inizio - come nel film “Quasi amici” - le due ragazze si sono conosciute perché la famiglia di Giulia cercava una persona che l’accompagnasse, ma ora viaggiano insieme per amicizia inanellando però aneddoti in serie riguardo agli impedimenti e le discriminazioni da superare. Come quella volta sotto i portici che cingono la dotta Bologna quando una donna, dopo aver superato la coppia di ragazze, si è voltata di scatto rivolgendo alle due un gesto anti-iella. I viaggi last minute sono praticamente banditi per chi ha una disabilità perché gli spostamenti necessitano di preavvisi di settimane per bus e treni: tutti devono essere avvisati prima e per tempo, come se una persona con disabilità avesse l’obbligo della libertà condizionata agli altri.
Per Umberta e Giulia che hanno visitato mezza Europa e trascorso un intero anno Erasmus a Malta la domanda di rito è: “Siete sorelle?”. Come se i disabili non avessero il beneficio del viaggio in compagnia di amici ma solo di consanguinei o parenti stretti.
Per un episodio di ordinario pregiudizio o disagio rilanciato dai quotidiani tante altre vicissitudini restano solamante nella memoria di chi le ha affrontate. Come ha scritto Claudio Savoldi in un post rilanciato sulla bacheca del sito Diversamenteagibile.it: “Sono incazzato nero. Cerco un appartamento senza barriere architettoniche per poter proseguire il mio progetto di vita indipendente in provincia di Novara. La ricerca è incredibilmente estenuante, peggio che trovare un ago nel pagliaio. Riesco a trovare un appartamento perfetto a Galliate, faccio proposta di locazione lasciando 500 euro di caparra come richiesto. Dopo due giorni l’agenzia mi risponde che la padrona di casa preferisce affittare a una famiglia piuttosto che ad una persona come me. La carrozzella rovinerebbe le porte”. Claudio ha lottato per iniziare il suo progetto di vita autonoma, ma senza l’amica che lo ospita oggi non saprebbe dove vivere. Del resto è cosa nota: il coprifilo di una porta nuova vale più di una persona in carrozzina.

lunedì 15 agosto 2016

Totò vacilla


Intervento di Alfio Barbagallo per il suo insediamento nell'assemblea regionale siciliana per la Lista Musumeci. Ascoltatelo attentamente, alla luce della grammatica italiana, del ragionamento umano e soprattutto sapendo che questo letterato acchiappa diecimila euroni mensili.

Cari Totò e Peppino: il vostro trono vacilla!!!

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