sabato 15 marzo 2025

Pidinamente no!

 

Il contrario favorevole
di Marco Travaglio
Due anni fa gli elettori del Pd hanno eletto segretaria per cambiare il partito Elly Schlein, che purtroppo ha perso 24 mesi in inutili supercazzole e mediazioni per tener buoni tutti e non scontentare nessuno. Fino alla mossa geniale di spedire al Parlamento europeo i “cacicchi” che aveva promesso di “cacciare”. Risultato: l’altro giorno i 21 eurodeputati dem l’hanno sconfessata: 10 Sì al riarmo e 11 astenuti, mentre lei aveva detto No. Ora gli esegeti pidiologi spiegano che gli astenuti stavano con lei, quindi ha vinto lei. Non scherziamo: l’equazione “astensione=No” si può raccontare giusto nel Paese dove la via più breve tra due punti è l’arabesco (Flaiano). Gli astenuti sono ignavi che non hanno il coraggio delle proprie azioni, infatti Dante li relega nell’Antinferno e li tratta peggio dei più biechi peccatori: “Anime triste di coloro che visser sanza infamia e sanza lodo… Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Che razza di partito è quello in cui l’atto di massimo coraggio è l’ignavia?
Ma lasciamo la Schlein al destino che s’è costruita con le sue mani e occupiamoci di quel bel tomo di Stefano Bonaccini, presidente “unitario” del Pd, che è riuscito a rendersi ancor più ridicolo degli astenuti. Il 4 marzo la Schlein boccia il piano ReArm Europe e Bonaccini lo straboccia: “Guai se i fondi di coesione venissero usati per le armi. Riarmare ogni singolo dei 27 Paesi non aumenterà la sicurezza dell’Europa”. Pensano gli ingenui: la segretaria dice no, il presidente dice no, la direzione nazionale dice no, quindi gli eurodeputati diranno no. Magari. Mercoledì il Parlamento Ue vota non il piano (Ursula aggira l’aula con un trucco da magliari), ma una risoluzione a favore: 11 dem astenuti, nessun No e 10 Sì. Fra questi, indovinate un po’, Bonaccini. Che, per spiegare la sua adesione contraria o la sua opposizione favorevole, diventa il conte Mascetti: “Il nostro voto legge questa contraddizione ancora presente nell’agenda e la tensione che il Pd intende imprimere nel lavoro di correzione e rafforzamento per un’autentica difesa comune”. Come fosse Antani con scappellamento a destra. La risoluzione afferma: “Il futuro dell’Europa sarà deciso sui campi di battaglia ucraini” (ecco, non al tavolo negoziale); “adottare risposte congiunte simili a quelle utilizzate in tempo di guerra”; “sviluppare prove di stress per la legislazione esistente e ridurvi gli ostacoli che compromettono le esigenze della difesa” (tipo l’articolo 11 della Costituzione italiana); “affrontare le evenienze militari più estreme” (la terza guerra mondiale nucleare). Ma Bonaccini ha detto Sì per “imprimere tensione” a non si sa cosa. Vergogniamoci per lui e gli altri venti.

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