venerdì 31 luglio 2015

Sempre Patto è!




Da quell'infausto giorno dove, mascherato da facciata di democrazia (disse Sbruffy che lui ascoltava tutti e soprattutto la forza politica tra le più importanti quale era Forza Italia e che non era colpa sua se il partito continuava a riconoscere nel Condannato il suo principale rappresentante) si misero d'accordo, varie furono le ipotesi facenti parti l'accordo.
Tra le tante una sicuramente fu il cardine: continuare nell'indebolimento della tv nazionale, la RAI per far mietere successi e grana alla televisione di proprietà, Mediaset.
Da quando salì le scale, come la foto testimonia, il Pregiudicato non aveva nient'altro in mente, visto che del paese a lui importa, ed è importato nel ventennio, meno che alla Boschi della democrazia, che delle sue proprietà. Il suo unico scopo era il solito, fagocitante ed eterno: l'aumento del suo patrimonio. 

Ed ecco perché, sempre secondo i canoni della Piddina Commedia il Grullo ha prima finto di voler cambiare il regolamento che dirige il comando della televisione di Stato e, in un secondo momento, ha mantenuto quello che imperversa sulla nostra democrazia, come un vampiro attorno al camion dell'Avis: la legge Gasparri. 
Già il nome spiega alla perfezione il contenuto, l'orientamento, la relativa disfatta democratica. 
Gasparri. 
Gasparri che legifera è come un orso che all'uncinetto tenta di fare un centrino in pizzo. 
Questa legge, votata da coloro che hanno creduto a Ruby nipote di Mubarak, atrofizza ogni velleità di competizione, di avanguardia tecnologica, di corretta informazione, spina dorsale per un paese democratico, quale il nostro non è.
Felice il nano per questa scelta già pianificata, felice lo sbruffone per il servigio reso che gli ritorna in potere e via aperta verso la trasformazione del nostro paese in regime.

E' proprio il caso di dirlo: 
RAI, ti fanno... 


!!!

In barca



Lettera Aperta



ll.mo Maestro Moretti, 
senza scomodare altri aggettivi, la sua maestria nella regia è cosa nota. Ella è stato un punto di riferimento per molto tempo di tutta quella gioventù che si riteneva rivoluzionaria, speranzosa di un cambiamento mai avvenuto.

I suoi film hanno segnato, in parte, un rinnovamento culturale successivamente dispersosi in liti, intrighi e quant'altro di rovinoso gettante alle ortiche idee di libertà e di rinnovamento sociale. 

Ella però è ricordato anche per il movimento di protesta dei Girotondi, contro la dittatura berlusconiana che ha contribuito definitivamente alla dispersione di ogni velleità culturale di buoni principi, affossando il paese.
Ricordo il movimento molto solerte, espressione di quella buona Italia che in questi giorni parrebbe aver inforcato cuffie musicali e bende tipiche delle esecuzioni, per non vedere né udire tutto quello che esce dalla bocca di questo novello artefice di un berlusconismo rinnovato e molto più infimo e potente del precedente.

Mi domando Maestro: visto la similitudine, il decisionismo esasperato, la concretizzazione di leggi e decreti che se fossero state fatte solo in parte, diciamo un 10%, dal Puttaniere Condannato vi avrebbe scatenato in un enorme Girotondo alla velocità di un Girmi Super Extra Lusso, perché siete immoti come statue di sale?  

Perché Maestro?

Perché Ella è muto più del servo di Zorro?

Forse perché impegnato a produrre un ennesimo strappalacrime, tipo la Stanza del Figlio, film che mi prostrò al punto che neppure Muraglie di Stanlio e Ollio mi risollevò di morale, un ennesimo capolavoro, così la recensione amica definisce ogni sua opera, di una carriera costellata di successi? 

Guardi Maestro che il Caimano è ancora tra noi, mutevole come le sparate goliardiche periodicamente lanciate dalle sue fauci fiorentine; è lui il Caimano trasformatosi in giovin rampante, amico di banchieri e confindustria, di bellici e finanzieri, nemico di popolo e di dignità, indaffarato a render servigi ad amici e serpenti, ansioso di appagare bocche insaziabili, silenziatore di parlamenti a colpi di fiducia, impegnato ad arraffare RAI e stampa per un perenne culto nordcoreano, necessario per non lasciar la sella ad altri usando una legge, la Gasparri, che dal nome dice tutto, ma proprio tutto. 

Il simbolo del suo celeberrimo "Bianca" ossia il vasone di Nutella è ancora vivo e presente nelle nostre cervici, ma contiene merda ed in essa vi stiamo affogando.

Habemus Papam come non mai, Maestro! Un pontefice dei tempi andati, un imperatore che sta uccidendo la democrazia! 

E nessuno “girotonda”! Perché?

Perché?

Cosa dovremmo pensare: perché collusi, silenti per non perdere il trono di fine e sottile pensatore di sinistra? Già sinistra! Che nome strano, ormai! Che ideale percosso e sopratutto tradito, non trova?
Palombella Rossa sembra essere stato concepito da un altro essere a lei del tutto estraneo, perdoni la sfacciataggine, Maestro! 

E che scrivere sul Caro Diario? 
Di come tutto è divenuto improvvisamente chimera, ideale perduto nei meandri di questo gozzoviglioso idealismo, questa corruttela infinita e mai doma, questo brigantaggio perpetrato ai danni dei soliti noti, oramai coglioni, che pagano alla fonte le giuste tasse dello stato, mettendo quote importanti anche per chi evade, e sono tanti, protetti da questa casta immarcescibile ed eterna. 

Esimio Maestro, in conclusione a questa mia avrei un desiderio da trasmetterle: faccia qualcosa di sinistra! Se non vuole impegnarsi in un girotondo, organizzi qualcosa di minimo, che so, un pampano, una corsa nei sacchi, un "quattro cantoni" un rubabandiera... no! Questo no! Perché sappiamo già in anticipo chi la ruberebbe: i soliti noti, trasformatisi in compagine sinistra, non di sinistra, che continua imperterrita ad ossequiare i poteri forti, forti come non mai! 
Saluti         

Il mitico!



M'inchino per l'ennesima volta al mitico Travaglio che oggi sul Fatto Quotidiano scrive questa magica ed assolutamente realistica letterina!


Caro Matteo, tuo Silvio

di Marco Travaglio

Caro Matteo, è un po’ che non ci sentiamo, ma sai di essere sempre nel mio cuore, come il figlio che avrei voluto avere. Perciò non ti nascondo l’amarezza e il senso di abbandono di questa dolorosa estate che – pensa un po’ – mi fa rimpiangere persino quella di due anni fa, quando – è vero - fui condannato in Cassazione, ma – per dio - mi sentivo ancora vivo e vegeto. Avevo appena fatto rieleggere l’amico Giorgio, che in cambio mi aveva riportato al governo e mi dava istruzioni per avere la grazia. Avessi dato retta a lui e ai miei figli, anziché a Ghedini, l’avrei chiesta, quella benedetta grazia. E l’avrei ottenuta, magari al prezzo di rinunciare al seggio in Senato, che tanto ho perso comunque. E mi sarei risparmiato i nove mesi a Cesano Boscone durante i quali, mentre io cambiavo il catetere ad anziani molto più giovani di me, tu mi portavi via tutto: governo, sottogoverno, Rai (senza spostare una pianta), deputati e senatori, perfino Bondi e Signorini, ma soprattutto il mio programma, le mie idee, i miei slogan, le mie balle, e ora pure Verdini. Tutti dicono che sono in crisi per la mia età: ma quale vecchio, lo sai benissimo che in questo Paese meraviglioso io vincerei le elezioni anche da morto. Il problema è un altro, e ha il tuo nome e la tua faccia: tu dici e fai tutto quello che dicevo e facevo io, e io non so più cosa dire e cosa fare.

La mattina mi sveglio e preparo una bella dichiarazione per l’Ansa; poi apro i giornali, o vado su Gogol (Google, ndr) e su Squitter (Twitter, ndr) e scopro che l’hai già fatta tu. Sei diventato talmente bravo, cioè talmente Berlusconi, che anticipi persino i miei pensieri. Penso che è ora di farla finita con lo Statuto dei lavoratori e il divieto illiberale di licenziare a piacere, ora che non c’è più Cofferati con i suoi 2 milioni di operai in piazza: ma non finisco il pensiero che tu hai già presentato il Jobs Act. Mi viene in mente una bella riforma della scuola, con un bel preside padrone che metta in riga tutti quegli insegnanti comunisti e sessantottini, ma in quel mentre mi dicono che l’hai già fatta tu. Mi butto sulla riforma della giustizia, un evergreen quattro stagioni che si porta su tutto: meno indagini e meno intercettazioni, senza contare quel fastidioso fenomeno dei cittadini armati di telefonino che registrano e filmano mazzette e porcate varie. E tu che fai? Mi previeni in combutta con Angelino, che è sempre stato duro di comprendonio, ma qualcosa di mio gli è rimasto, a sua insaputa, dopo tanti anni di servizio in camera.

Azzardo con i miei: riproviamo con la responsabilità civile dei giud…, ma quelli mi interrompono: “Niente da fare, capo, l’ha già fatta Renzi”. Mi tuffo a capofitto sulla riforma della Costituzione, per dimezzare il Parlamento che fa solo perder tempo, e su quella elettorale per garantirci un nuovo Parlamento di nominati tipo Porcellum. Mi bloccano di nuovo: “Capo, niente da fare, Renzi ci ha battuti sul tempo”. Vabbè, dico io: allora diciamo basta agli arresti dei parlamenta… Non finisco la frase e Dudù si mette ad abbaiare, poi l’interprete traduce dal duduese: “Padrone, il Pd ha appena salvato Azzollini dalle manette per bancarotta fraudolenta e associazione per delinquere”. Ma, dico io, non era quello che voleva pisciare in bocca a una suora? “Sì – abbaia lui – ma questo a Renzi l’ha reso simpatico”. Che mi resta da dire, di originale? Ah, sì, ecco: la legge Gasparri è perfetta per tenere la Rai sotto il controllo dei partiti, cioè ferma immobile mentre Mediaset si fa gli affari suoi. Gasparri, che sta correndo per riportare l’osso lanciato da Dudù, mi viene incontro trafelato: “Silvio, lascia perdere, il ministro Padoan ha appena detto che la mia legge non si cambia, anzi si usa per rilottizzare la Rai. Carini come sono, per mandarla definitivamente a ramengo han dato un programma a Riotta”. Ideona: facciamo un decreto salva-Ilva. Niente, l’hai appena fatto tu, l’ottavo.

A corto di idee nuove, rifaccio cose già fatte. Tipo andare da Putin. Ma quello risponde: “Ora c’è qui Matteo, magari un’altra volta”. Prenoto un volo per Gerusalemme, così vado alla Knesset travestito da israeliano e da Abu Mazen camuffato da feddayin: è un mio classico, funziona sempre. Mi bloccano alla frontiera: “L’ha appena fatto Renzi, uguale sputato”. Allora penso: ora lo frego col partito unico della nazione e – mi voglio rovinare - anche col sindacato unico. Poi scopro che l’hai già detto tu. Ultimo tentativo, o la va o la spacca: “Meno tasse per tutti e via l’Imu sulla prima casa”. Come dici? Sei già arrivato anche lì? E che palle, ma allora dillo. Manca solo che tu faccia ministre le tue amichette. Vabbè, mi consolo con i miei giornali: nessuno può amare te come Sallusti ama me. Poi mi portano l’Unità. Prima pagina: “Arriva la banda! Ed è larga”. Penso a un titolo su Azzollini, invece è un soffietto al governo sull’Interdent (Internet, ndr) veloce. Quattro pagine sulla riforma della scuola: roba che i miei house organ ai tempi della Gelmini se la sognavano. Pagina 15: “I ‘pubblici’ sotto il ministero: Madia scende a incontrarli”. Cribbio, ma al confronto Fede era un comunista e Sallusti è un tupamaro! Ecco, Matteo, ci siamo capiti: se mi rubi ogni giorno il mestiere, io che ci sto a fare? Mi viene un dubbio: non è che, quando ti offrii la guida del Pdl, tu dicesti sì e io capii no? Ti prego, esaudisci l’ultimo desiderio del tuo Papi: o fai il capo del centrodestra, e allora io mi butto a sinistra, oppure si torna a giocare come una volta, quando tutti facevamo le stesse cose, ma almeno a parole fingevamo di essere diversi. Eddai, lascia qualcosa da fare al tuo povero vecchio.

Tuo Silvio

giovedì 30 luglio 2015

Uguale a qui!



Verrebbe quasi da piangere a leggere questo cartello delle nippo-ferrovie! 
Un minuto, un minuto di ritardo e per questo i solertissimi funzionari del sol levante, annunciano il disguido! 
Come da noi, vero? 
Esponessero un simile cartello i poveri pendolari almeno si sbellicherebbero dal ridere, prima di salire sui carri bestiame che comunemente chiamiamo "Regionali"!!!



Recensione




E' un bel libro questo manuale che racconta come far passare un qualcosa non appartenente nell'identità del partito, seguendo schemi studiati e dettati dall'esperienza di altri compagni di strada, eccellenti nel brigantaggio.
In pratica inizia mandando un Orfini qualsiasi a dichiarare in TV che il partito sicuramente voterà per l'arresto di un Azzollini qualsiasi. Successivamente in commissione si vota all'unanimità per l'arresto.


Applausi, supercazzole sull'onestà etc.

Arriva il momento del voto in aula e qui, ecco arrivare il primo colpo di scena: libertà di coscienza! 

A parte il fatto che di coscienza da quelle parte se ne trova come Playboy nel convento dei cistercensi, il dramma è il ricatto dell'alleato di governo, un assemblaggio di mestieranti perennemente a stretto contatto con la giustizia, a cui si deve sottostare. 

E tra una partita a biliardino e l'altra, tra un'assenza alla festa nazionale del partito e una palla spaziale, ecco il voto orrendo, una pugnalata al cuore della democrazia. 
Ma il libro svela il finale: si manda in TV una Serracchiani qualsiasi a suscitare dolore per l'errore, alla faccia dell'intelligenza del popolo! 

Consiglio di leggerlo prima dei pasti, essendo vomitevolmente interessante!

Dialoghi



mercoledì 29 luglio 2015

Acqua, solo acqua!

Interessante ricerca inglese che fa passare la voglia di berla!

Anucyia Victor per http://www.dailymail.co.uk/

 

INFO

Volete sapere cosa accade all’organismo dopo aver bevuto una lattina di Coca Cola? Un’infografica apparsa sul blog dell’ex farmacista inglese Niraj Naik illustra attraverso sette passi tutte le reazioni che avvengono dal momento in cui bevete il primo sorso fino a un’ora dopo l’assunzione:

 

Primi 10 minuti

Avete appena assunto 10 cucchiaini di zucchero (il 100% della dose giornaliera raccomandata), l’unica cosa che vi impedisce di vomitare per l’eccessiva dolcezza è l’acido fosforico che altera il sapore della Coca Cola, permettendovi di ingerirla.

 

20 minuti

La quantità di zucchero nel vostro sangue è ai massimi e state producendo quanta più insulina possibile per farvi fronte, allo stesso tempo il vostro fegato risponde a questa situazione di emergenza trasformando tutto lo zucchero che può in grasso.

 

40 minuti

ZUCCHERO E BEVANDE GASSATE

Tutta la caffeina è stata assorbita, le pupille si dilatano, la pressione del sangue sale e il fegato risponde pompando più zucchero nel sangue. I ricettori dell’adenosina che si trovano nel cervello sono completamente inibiti per prevenire uno stato di forte sonnolenza.

 

45 minuti

L’organismo aumenta la produzione di dopamina stimolando i centri nevralgici del piacere, esattamente come fa l’eroina.

 


Le proprietà diuretiche della caffeina iniziano a farsi sentire e sentite il bisogno di fare la pipì. In questo momento espellerete elementi importanti per le vostre ossa come calcio, magnesio e zinco, oltre a acqua ed elettroliti.

 

60 minuti

La festa sta per finire e probabilmente state andando incontro a un vertiginoso calo di zuccheri che vi renderà irritabili e fiacchi. Avete già urinato tutta l’acqua presente nella vostra Coca Cola ancor prima che il vostro corpo ne avesse potuto estrarre gli elementi indispensabili per idratarvi e rinforzare le ossa e i denti.

Consiglio


Carissime suore di ogni dove!

Da oggi mi raccomando: bocca sempre chiusa in ogni luogo, onde evitare minzioni a tradimento! 

Da oggi infatti non è più reato! 
L'ha ordinato in coscienza il grande Rottamatore!

Ode


San Giovanni decollato
ti ringrazio per avermi illuminato

San Martino delle Pale!
Grazie dell'aiuto in cabina elettorale

Allorché S.Rita
guidò la mia matita
evitando,
grazie anche a S. Gioachino,
di trasformarmi in piddino!

Un partito che perdona i briganti
come indignati han notato i sopra santi,
guidato da un guitto sbruffone,
come rimarca anche S.Albione,
che per potere e prestigio
ha deluso anche S.Biagio!
Grazie a voi per l'aiuto elettorale!

E un saluto a S.Pasquale!

Post salvataggio



Sempre più fiero, addirittura commosso, di non averli votati! Nessuna differenza con il suo predecessore. 

Anzi no! 

Quello di prima almeno alla sera non giocava alla Playstation ma trom... ops... cenava elegantemente!