lunedì 29 febbraio 2016

Distacco

Meccanicamente, attraverso una procedura, seguendo un capitolato che nulla ha a che vedere con il gesto d'amore per eccellenza, si è trasformata in gestante e per nove mesi ha accudito la vita nascente. Ha dialogato con il nascituro, gli ha trasmesso quella paciosa tranquillità che solo le mamme sanno infondere.

Il piccolo, formandosi ha amato il seno materno, il suo generante seno. La Vita ha le sue regole non per comando né per dettare leggi; solo per Amore.

Il miracolo della nascita di un essere umano è l'alba di un mondo nuovo. È il miracolo che pur ripetendosi non stanca di meravigliare, di stupire, di entusiasmare sani in mente e cuore.

Non mi piace affatto questo finale innaturale. Il pagamento di un affitto che non è contemplato in nessun dove. Non oso giudicare. Ma l'ostentare la nascita di un figlio da parte di Vendola e compagno, lascia perplessità enormi sulla bontà del progetto. Adottare un povero bimbo abbandonato credo sia il massimo che una coppia omosessuale possa richiedere ed ottenere. Il surrogato, che lascerei alla sfera dell'agricoltura, m'innesca compassione per la "madre bancarella" ora pregna di monete "rosse" ma perdente purtroppo una parte indissolubile di sé, che le mancherà tantissimo nel divenire, forse troppo.

Old winner!


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Perdono

Quindi ho rifatto per l'ennesima volta la figura del babbano, dell'ammaliato dalla "creduloneria" popolare, quella che vorrebbe convincerti di aver visto Di Caprio a Pegazzano, Spielberg al mercatino del venerdi in Viale Garibaldi e che un amico di un suo cugino parrebbe aver cenato dal Caran con un extraterrestre rimasto a piedi per il guasto del disco volante, parcheggiato alla Maggiolina!

Quindi ci sono ricascato, avendo dato la caccia alle streghe, impastato di faciloneria e supponenza quale sono!

È solo vapore acqueo, lindo ed inoffensivo vapore acqueo!

Sciocco che sono stato! Ogniqualvolta, uscito dalla galleria del raccordo, rimirando l'enorme colonna di fumo, (ops! Vapore acqueo, mannaggia alla mia stoltezza!) ho sfanculato il direttore della Centrale, il presidente dell'Enel e alcune autorità cittadine, ho commesso un grave peccato generato da una stolta superficialità, surrogata da ignoranza pregna di qualunquismo!

Vapore acqueo, semplice acqua vaporizzata! Grazie dottoressa Fabrizia Colonna, dirigente Arpal, per aver smontato dicerie, storielle su ammalati, fandonie su malattie polmonari, leggende su morti legati all'inquinamento della centrale! Grazie!

Solo un'ultima cosa: perdonando la mia stolta perseveranza ad errare, le chiedo di fare, assieme ai suoi parenti stretti, una prova del nove per sgombrare il campo dai residui delle illazioni: convogliare il fumo (ops! Ancora! Scusi quest'insolente sgarbo, dottoressa!) ... il vapore acqueo dentro un tubo, portandolo a temperature idonee, mescolarlo a del mentolo per prepararle un augusto "fumento" collettivo, che sia di benessere ai polmoni della famiglia Colonna! Che dice? 
Magari si potrebbe farlo in piazza Europa... no? No, no! Lì no! È chiusa e ce la ridaranno (stravolta) tra non molto. Ah si! Ecco! "Fumento" in Piazza Verdi! No.. neppure lì... è chiusa.... ma anche se fosse aperta... con tutti quei portali... lo spazio per il fumento non ci sarebbe!

A proposito dottoressa Colonna: non sarà che alla fine quei portali colorati non siano inutili frattaglie, bensì dei collegamenti interstellari con pianeti gemellati con la nostra salubre città?

Faccia le opportune verifiche mi raccomando! Di lei ci si può fidare!



domenica 28 febbraio 2016

Dignità

La Mnemonica Burrosa nella sua ostentata beltà, soavemente sdogana Verdini ritenendolo essenziale per il proseguo delle, a detta sua, riforme. È come se durante il proibizionismo si fosse ammesso tacitamente che il gin, servito tranquillamente al bar, fosse divenuto essenziale per l'imposizione vietante gli alcolici. O se Stalin, durante la Conferenza di Jalta, armato di kalashnikov, avesse tranquillizzato tutti della buona riuscita del vertice.

Sdoganare Verdini e la compagine dell'ALA (Alleanza Liberalpopolare Autonomie, nome tanto distante dalla Politica quanto Brunetta da un "slam dunk" in NBA) è quanto di più abbietto si potesse fare, sempre che qualcuno dei libertini ci avesse confermato tale fiducia, sbugiardandoci al riguardo, affidandogli serenamente le chiavi di casa propria.

Non è vero che gli accordi politici debbano essere raggiunti indipendentemente dalla moralità, dal passato e da accuse tremende quale ad esempio la bancarotta fraudolenta, capo d'accusa, tra gli innumerevoli del fido (per loro) Denis.

Altrimenti a che servirebbe ancora la dignità?

Selfie

 

Può sembrare ovvio e simpatico che il Presidente con Kevin York Systrom, fondatore di Instagram, si faccia un selfie.

Ma se per caso arrivasse in visita Pozzi Ginori?

 

venerdì 26 febbraio 2016

Mezzacapa, Zappacosta


Mezzacapa, i fattori rivali dei fratelli Caponi (Totò e Peppino) nel film Totò, Peppino e la Malafemmina sono avamposto dell'ennesima puntata della Commedia erotica, da vent'anni su tutti gli schermi italiani, il "Puttaniere cerca gnocca".

Ordunque, alla soglia degli ottant'anni il nostro ex sovrano pare si sia invaghito di una nuova pupa, anzi pupetta, visto che ha 21 anni.

Se non erro 80-21 fa 59! Questa è la differenza di età tra il Pregiudicato e Lavinia Palombini, 




che sembra abbia ri-trafitto il cuore oramai esangue del nano. 
Vi rendete per caso conto della situazione?

E che c'entrato i fratelli Capone? C'entrano, c'entrano; perché nei meandri della comicità sublime, eccelsa, ecco comparire degni sfidanti, degni compari del duo mitico, Andrea e Luca Zappacosta, fondatori di "Azzurra Libertà" ossia il laboratorio ove vengono preparati i giovani che un giorno potrebbero prendere il posto dei Brunetta, dei Gasparri, delle Gelmini (sai che culo!). 
Ebbene i giovani fratelli Zappacosta, assieme ad altri fuoriusciti, hanno lasciato il regno arcoriano per migrare da un'altra sponda, più libera e sicuramente più pulita, anche se destrorsa. 
I fratelli Zappacosta sono contrariati oltre che della politica berlusconiana,  anche di questa continua ricerca di gnocca da parte dell'anziano (ex) leader. 
Un'altra Noemi dunque, un'altra storiaccia di un vetusto importunatore destinato ad un viale del tramonto oramai prossimo, purtroppo sempre costellato da queste vicende che un tempo ci venivano occultate dai poteri mediatici di sua proprietà, con il supporto di tutti i proni a lui devoti per soldi e potere, a cominciare da tutta la gang che faceva capo a "Testa a pera" Ruini.
Vomitevole, semplicemente vomitevole! Come da tempo oramai immemore.
Bleah! 

Oltre logica


Pare lo abbia detto davvero!


giovedì 25 febbraio 2016

Questa è fantastica!


Chapeau a Francesco Brescia e a Kotiomkin!!!



Squassati


Il surreale modo con cui il neo partito di centro destra, chiamato PD e prossimo alla piena sintonia con l'Ala dell'integerrimo Verdini, sta gestendo l'oramai famigerato decreto Cirinnà sta fuorviando realtà e dignità.

Il partito sorto dalle ceneri del "puttanesimo" berlusconiano, NCD, gestito dall'ex cameriere del Pregiudicato e formato da gente che ai tempi dei fastigi mignotteschi trattava la donna con lo stesso valore con cui Adinolfi getta fiches sui tavoli da poker mondiali, ha letteralmente obbligato il Babbano di Rignano a modificare l'ossatura della legge, togliendo rispetto e uguaglianza alle coppie omosessuali, le quali da oramai 30 anni aspettano i loro sacrosanti diritti. 
Con mossa razzista, che avrebbe dovuto scatenare le ire del Capo dello Stato purtroppo sempre silente al pari di Buster Keaton e Marcel Marceau, è stato tolto l'obbligo di fedeltà presente invece nel matrimonio etero, quasi a diversificare, ghettizzare, sminuire l'unione e conseguentemente l'amore tra due persone dello stesso sesso. 


La scomparsa della stepchild adoption dal testo è il trofeo che esporranno Schifani, Angelino e tutta l'ex servitù del Perverso ai pochi seguaci, ergendosi a difensori di tutto quello che in tempi passati hanno non solo osteggiato, ma anche vilipeso. 
Nemmeno i peggiori opinionisti avrebbero previsto una resa, una scialba conclusione politica quale si è dimostrato questo scellerato epilogo per un provvedimento già vigente in tutte le nazioni europee sane e socialmente normodotate. Il ricorso alla fiducia infine è la squallida calata di sipario per una vicenda gestita tanto alla leggera da far rimanere stupiti oppositori ed avversari politici. 

Come si possa concepire di porre la fiducia su un tema universale di questa portata è un mistero simile a veder ancora in giro personaggi come Picierno ed Orfini. 
Resta tanta amarezza per la consapevolezza di quanto il PD sia in balia di conflitti tra dem-cattodem-anacrodem-demalquadrato-demturchi-demenziali ect. non riuscendo a discutere su nulla con animo costruttivo, essendo vigente una linea di direzione di partito simile a quella in auge al tempo dello Zio dell'attuale segretario politico, ossia felicità e commozione e mai diniego per ogni parola uscente dalle fauci toscane del loro Grande ed Immenso Leader (per loro).

mercoledì 24 febbraio 2016

Pregno di petali?


Nel paese di Copparo, provincia di Ferrara, il piccolo Matteo di 8 anni a scuola, esaudisce la richiesta della maestra, suggerendo un aggettivo che ancora non esisteva. Ancora. Perché la maestra, Margherita Aurora, all'udire la parola non solo l'ha gradita ma ha consultato la Crusca in merito.

E l'Accademia della Crusca, rispondendo a Matteo e alla sua insegnante, ha accolto positivamente il nuovo termine.

Da ora in poi abbiamo un nuovo modo per descrivere un fiore pregno di petali!! 


PETALOSO

Era un pomeriggio ombroso 
e passeggiando con il mio gatto peloso
m'avvicinai ad un fiore petaloso! 

Si, suona bene! 

Persino la maestra lo segnò durante la correzione come "Errore bello"


Bravo Matteo!! 

Ah, se non ci credete, leggete la lettera qui sotto della Crusca! 

E non fate i permalosi ma i petalosi! (il correttore automatico mi segna ancora errore!! Matteo fai qualcosa!)


Ahhh ecco!



martedì 23 febbraio 2016

In cammino nel Sapere


Cliccate qui sotto nel link e viaggerete nel Sapere, nella Conoscenza umana assieme ad Umberto Eco, nella sua casa-biblioteca. 
Vedere questa sterminata raccolta di libri, i suoi libri raccolti durante la vita, m'infonde un senso d'imbarazzo, per me naturalmente. Per la mia ignoranza al suo cospetto, per la perdita di tempo profusa negli anni che m'ha indotto a prediligere il nulla, la nenia del tempo che scorre anteponendola al conoscere, allo scoprire, al riflettere, al meditare. 
Eco è stato un pensatore eccelso ma anche un accanito lettore, un fine conoscitore dell'umano pensiero; ha immagazzinato nozioni e pensieri come pochi al mondo, comprendendo magnificamente quello che in realtà conta e che non è l'esteriorità, bensì la crescita personale atta a collocare l'uomo nel suo ruolo di pensante, di fagocitante bellezze nascoste nelle pagine di quei tesori, che dovrebbero essere di molti e che chiamiamo libri.
Riposa in pace Maestro! 
Che il tuo esempio ci aiuti a liberarci dalla molta fanghiglia demotivante e molto spesso dequalificante la specie. 

Viaggio nel Sapere

Spessa coltre esultante


L'ostentata esultanza di Massimo Gandolfini organizzatore del recente Family Day, che a detta sua ebbe la partecipazione di due milioni di persone, baggianata colossale forse però dedotta erroneamente dalla presenza all'evento dell'enorme massa corporea di Mario Adinolfi, massimo esempio di coerenza cattolica visto che oltre ad essere direttore del retrogrado "la Croce" è anche giocatore famoso di Poker e si è risposato a Las Vegas in seconde nozze, per lo stralcio dalla legge sulle unioni civili della stepchild adoption, getta una spessa coltre tradizionalista sul nostro paese, già provato da decenni di connubio tra il fetido "ruinismo" e il "puttanesimo" berlusconiano. 

Godere sul restringimento dei diritti altrui è quanto di più lontano ci possa essere dal dettato evangelico. Credersi nel giusto, avvolti dalla psico-certezza di vivere nel recinto dei protetti, lede parole di uguaglianza e fraternità proferite due millenni fa da Colui che frequentava senza remore né preconcetti, pubblicani e prostitute. Sapere che questo infausto stralcio è quello che agognava l'ex cameriere del Pregiudicato ed attualmente (udite-udite) ministro degli interni Angelino Alfano, stimolerebbe la richiesta d'intervento Onu in materia, con tanto di caschi blu.

Su tutto però s'erge la dannata mossa di quel Casaleggio al quale qualcuno prima o poi dovrà spiegare termini quali democrazia e politica, non prima di evidenziargli il concetto che le auto-mazzate sui coglioni fanno male, molto male!

lunedì 22 febbraio 2016

Una foto, una fine


E' bastata una foto, una semplice foto scattata in una convention di svitati dediti alla ricerca continua del nuovo, dell'innovativo per capire che fine faremo se non ci ribelleremo ai diktat informatici.
Una foto per preparaci a tener duro, per non scendere nel crepaccio dell'anonimato, nel recinto del pecorame, nella conca infida e qualunquista che molti aspirano e preparano per noi. 
Mi ribellerò, farò di tutto per non farmi trascinare dentro i meandri sempliciotti che rischiano di trasformarci in idioti non più pensanti, fuorvianti ed annebbianti menti, cuori e bellezze reali.
Correrò sempre a vedere un tramonto, mi emozionerò con la bellezza reale, scaccerò le sirene che auspicano la mia chiusura in casa non a fantasticare, bensì a perdere talenti personali per usare dell'artificio trasformante in nullità, in tenue e flebile parvenza umana, tutto quello che di poco detengo e prediligo.

Volete vedere questa foto? 
Ve la faccio vedere. E' tremenda. E' apportatrice di nefandezze, d'inutilità soccombente, di scialbo futuro ammaestratore. 
Un pericolo. Autentico e devastante.

Eccola:



Guardatela. Osservatela bene. Sapete chi è il signorotto, vero? 
Mark Zuckerberg, duca di Facebook. Un autentico domatore di coscienze, dall'alto del miliardo e mezzo di umani che usano del suo strumento. Guardate il ghigno, scrutate il passo, immaginate la felicità crescente ed appagante per le sue tasche e la sua già enorme potenza mediatica. 
Ci vorrebbe così, insensibili al reale ed affascinati del virtuale di cui ha intravisto i gangli multicolorati che avvilupperanno sciocchi che si ritengono al passo coi tempi. Pazzesco! Ci aspetta un mondo di idioti. 
Idioti ammaestrati e proni al volere di pochi!
Viva la campagna! Viva le tavolate all'aria aperta tra salami e vino buono! Viva le chiacchierate alla luce della Luna! Viva la vita!!
E vaffanculo a tutti questi domatori di sta' minchia! 

O Capitano, loro Capitano!


La vicenda Totti ammalia ed attizza legioni di tifosi calcistici, di fede romanista e non. 
La bandiera nello sport, già di per sé in via d'estinzione, è patrimonio comune e degna di rispetto persino nei cuori degli acerrimi rivali. Totti è l'ultimo esempio. Ha preferito Roma su tutto. Quand'era giovane e potente ha rifiutato offerte colossali da parte di spagnoli, inglesi per rimanere nella sua città pur sapendo che il suo palmares non si sarebbe riempito tanto come da altre parti. 
Il Capitano in una società di calcio è il faro, il fulcro, l'esempio. Se questo ruolo collima con fedeltà ecco crearsi la Bandiera, che esige rispetto e soprattutto protezione negli anni in cui, per anagrafica, viene meno il ruolo sportivo e l'impegno gli va nuovamente riservato all'interno della società, per incarichi più o meno importanti. 
Duole ancora nel cuore dei rossoneri il brutto saluto finale riservato ad una bandiera come è stato Paolo Maldini che, dopo aver trascorso l'intera carriera nel Milan, fu addirittura fischiato nell'ultima partita da una minoranza di imbecilli e la società, insensibile ai suoi trascorsi, non ha trovato il modo d'inserirlo nei proprio quadri dirigenziali, cosa invece resa possibile nei confronti di un'altra bandiera, il Capitano per antonomasia Franco Baresi. 
E Del Piero nella Juventus? Un finale meno amaro di quello di Maldini ma pur sempre un anomalo finale, non degno di un'altra bandiera calcistica. 
Non così invece l'Inter ha trattato Zanetti, attuale vice-presidente della società nerazzurra, esempio di calciatore universalmente apprezzato per fedeltà e lealtà in campo.
Pur restando evidente che tra dieci - vent'anni di Totti la gioventù contemporanea di quei tempi futuri non ricorderà molto se non per sentito dire, l'errore fatale a mio parere romanista è la gestione del fine carriera del Pupone. 
Occorreva parlare, dialogare, capirsi. Occorreva una strategia d'intesa e d'intenti, un programma solido su come arrivare all'uscita di scena di un campione riconosciuto ovunque, ammirato in ogni dove per le sue giocate uniche, per i suoi lampi di genio. 
La società Roma avrebbe dovuto supportare i desideri del suo gioiello, ne avrebbe dovuto tastare le ansie, i dolori per il vicino tramonto biologico sportivo, preservandone l'immagine e preparando il momento altrettanto storico allorquando di comune intento sarà decisa l'uscita di scena, aprendogli la strada per la dirigenza, per la scrivania rispettosa della gloria del passato. 
In ultimo: quello che amareggia i goditori di pallone è essenzialmente un fatto che lede un comandamento del tifo: non si rimanda a casa una bandiera. Qualunque cosa abbia detto o fatto. Lo sport è ancora (a volte) bello per la presenza in campo di fantasia, bellezza e arte sgorganti da personaggi unici ed oramai in estinzione che giocano come Totti. 
Nobilitando tutto lo Sport.

Inutilità


A detta di alcuni quotidiani, sta accadendo un fatto anomalo nel mondo finanziario italiano: la famiglia Benetton composta dai fratelli Gilberto, 75 anni e Luciano, 81, pare sia intenzionata a vendere tutta la proprietà per monetizzare e per reinvestire la montagna di denaro in nuovi affari. 
Si parla, ammesso che vi siano acquirenti, di qualcosa come 15 miliardi di euro divisi tra aeroporti, autostrade ed abbigliamento. 
I Benetton non hanno in famiglia qualcuno che si prenda l'onere di continuare la missione di accaparramento iniziata tanti anni fa dai fratelli i quali possiedono tante ricchezze da far star bene per millenni nipoti, pronipoti e chissà quanti altri ancora.
Senza addentrarsi in nozionismi economici, colpisce questo avvicinarsi al capolinea di chi è riuscito a prendersi il nettare di uno stato sovrano in quella forma molto inchiappettante per i normali sudditi che è conosciuta con il nome di convenzione. Lo Stato affida a dei privati la gestione di alcune ricchezze di tutta la popolazione e molte volte chi stipula un accordo del genere, si tutela in modo che se gli affari girassero male, oneri e sofferenze gli verrebbero ribaltate con il relativo esborso monetario da parte di tutti noi. 
Riuscite ad immaginare quanto contante giri nell'Atlantide (si chiama così) dei fratelli Benetton ogni giorno? Quante monete, quante banconote arrivino nelle tasche dalla Società Autostrade per l'Italia? 
Come è stato possibile privarsi di un tale bene, gestire lavori generando posti statali, resta un mistero. Il problema attuale è che visto le cifre in campo, molto probabilmente le concessioni stesse, la gestione degli autogrill, l'aeroporto di Fiumicino, quello di Ciampino, finiranno in mani straniere. Un altro pezzo delle nostre proprietà comuni quindi verrà gestito da altri oltre confine. 
Un altro aspetto: come vivranno i fratelli Benetton questa mutazione, questa sensazione di fine corsa, circondati dai mastodontici sacchi di valuta che, purtroppo per loro, nulla aggiungeranno alle regole biologiche? (cit. Vangeli)
Che senso ha lucrare, smaniare, soffrire per ricchezze abnormi quando si continua ad avere una bocca, un corpo e soprattutto la mancanza di ubiquità? 
Il capitalismo sfrontato e deviato come questo resta un mistero, un Tabor per seguaci del lucro fine a se stesso, senza orizzonti perfetti ed eterni, senza una logica umana che permetta di scavalcare fermate obbligate naturali; un modo di vivere alla moda, sacrificante piaceri basilari quali la lettura, la passeggiata in un bosco, l'osservazione dei paesaggi, la straordinaria esperienza di albe e tramonti, il dolce far nulla riossigenante mente e cuore, il meditare sul mondo e dentro se stessi, il vedere amici, correre su una spiaggia, gustare dell'oasi deserta del giorno dopo da riempire con emozionanti appuntamenti posizionati in piena libertà e senza la fobia di scapparne per un appuntamento con slide e grafici. 
Se l'uomo ha finora compiuto nefandezze in larga scala, il capitalismo deviato e tronfio di parossismo ne è uno dei massimi esempi. 
Accumulare fortune che potrebbero sfamare nazioni non è di questa terra né dovrebbe essere permesso. La proprietà pur essendo sacrosanta non di deve modificare in predominio economico di pochi su molti. 
Ritengo indecente che una famiglia come quella dei Benetton possa aver in mano azioni, società e quant'altro per un valore stimato attorno ai 15 miliardi di euro, cifra tanto enorme da apparir persino ridicola nelle tasche di pochi. 
Ma questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, tanto è risibile oramai la probabilità di cambiamento. 
Resta solo l'amaro in bocca per così tante risorse lasciate stantie dentro granai tanto enormi quanto inutili. 
Così va il mondo, pare si dica. In quale direzione, nessuno lo sa.  

domenica 21 febbraio 2016

L'Eco della realtà



Nel giorno in cui il mondo commemora Umberto Eco, la sua cultura, il suo stagliarsi nella melma in cui ci troviamo, mentre leggo della sua biblioteca, dei suoi 50mila libri moderni, dei 1500 antichi senza catalogazione, usati al momento quando cervice ed impulso scatenavano l'arsura del grande semiologo, del pensatore, di colui che allettandoci alla lettura con il teorema esplicante che se uno non legge a settant'anni avrà vissuto una sola vita, nulla al confronto dell'assiduo lettore che avrà cavalcato 5000 anni di storia, mentre tutto questo accade e l'ansia elevante e generante ansimo e irrequietezza per la crassa ignoranza fluttuante che pervade spirito e cervice, il dito spinge il telecomando (studiato e sbeffeggiato dal pensatore dipartito) e che mi fa vedere? Assemblea del PD e il Ballista Incallito orante, deflagrante verità e principi, obnubilante lealtà e beltà democratica nel pieno delle sue declamatorie funzioni, ossia quelle di storpiare a suo piacimento la realtà con proposte, rassicurazioni tanto banali quanto non vere. 
Sprona i suoi ad avvicinare la gente, ad andare per piazze e comuni a portare il verbo, il suo e di un partito mai come ora allo sbando, senza identità, colluso con malvagi orchi famelici, senza timone, senza dignità. 


Tutto va bene, dice lui. Tutto fila liscio, asserisce. Nessun problema, solo l'incomunicabilità, problema già evidenziato a suo tempo dallo Zio Puttaniere. Strano problema questo, visto che ha in mano, come il parente pregiudicato, l'informazione, il 90% circa di tutti i media: tre reti Rai, i maggiori quotidiani, persino il giornale umoristico "L'Unità" ricordante a molti la Pravda sovietica. 
Sentire le sue promesse oramai ignobili e sempre in costante crescita esponenziale per il fatto che, quando le precedenti parole date vengono in scadenza, son da lui rinnovate con nuove e maggiorate ri-promesse, tanto da prevedere entro l'anno il lancio della conquista di un nuovo pianeta extrasistema solare, ebbene sentire queste sviolinate psicolabili fa venir voglia di riascoltare le parole di Eco e d'immergersi in letture avvincenti, maledendo fato e sorte per questa classe politica retta da un ego-riferito di tale stampo e portata.

Lo Sport


Da tempo immemore non pratico alcun sport e l'adipe che mi avviluppa il ventre è a testimonianza di quanto sopra. 
Sono nato con passione e tifo calcistico che mi porta al travalicamento di regole, di ammissioni, di resa in virtù della legge non scritta, naturale, che vuole il tifoso spudoratamente di parte, la sua squadra. 
Mi piace vedere il calcio, m'appassiona parlarne, gusto quello estero e sono convinto che questo sport sia uno dei migliori in circolazione. 
E quando capita di poterne visionare un'altra tipologia, tendo ad essere dubbioso e poco convinto.
Tant'è che ieri ho accettato l'invito di un mio amico e sono andato a Parma per vedere la partita di Rugby delle Zebre, squadra locale, contro gli irlandesi. 
Già arrivando ho notato delle differenze con il mondo Eupalla: bimbi con i genitori che si avviavano tranquillamente verso lo stadio, molto bello tra l'altro, mancanza di polizia in atteggiamento bellicoso, un mite ed innocuo chiacchiericcio tanto tenue che faceva sembrare il tutto più che un andare ad un incontro sportivo, un'entrata soporifera di un centro termale. 

Caspita mi son detto! Non odo il rullar di tamburi! 


Le squadre si stavano riscaldando in una quasi indifferenza generale. I bimbi aspettavano l'uscita dei rugbisti per dargli il "cinque" con le mani ed i campioni rispondevano prontamente all'invito con sorrisi molto incoraggianti. 


Piaceva vederli in campo nelle loro stazze incredibili. Giovani leoni per uno sport umano, duro ma leale. Il rugby sta al calcio come la Sorbona alla Picierno mi son detto! 

Ad un certo punto Michelangelo mi ha proposto di spararci, come antipasto una birra. Avendo trascorsi di stadi stracolmi e molto nervosi avevo una ritrosia ad alzarmi. 
Ma poi invece...


Un altro punto a favore del rugby! Scendi dalla tribuna, ti avvicini al chiosco ed ecco le Guinness! Proprio vero che lo Sport è salute!

Inizia la partita. Siccome eravamo vicini a dei posti delimitati da una catenella, ho capito che quella fosse la panchina, posta in mezzo agli spettatori. 


Quello che vedete è un giocatore anzi, un armadio ripiegato che attende di entrare in campo. Se per assurdo mi avesse chiesto di intonare dei canti berberi, avrei immediatamente esaudito il desiderio. Mi sentivo Brunetta in una partita di basket.


Durante il match ho avuto modo di sentire lo sferragliare delle giunture durante una mischia. Un rilascio di forza di spinta incredibile! 

Al termine della partita, il reciproco saluto tra giocatori mi ha ricordato momenti di Roma - Lazio dopo il gol vittoria segnato negli ultimi minuti..


... davvero simile!!! 
Incredibile: i tifosi irlandesi hanno cantato durante la partita senza che da nessuno dei presenti partissero fischi o cori sfottenti! 

Una volta terminato il saluto ci siamo avviati verso la location del famoso "Terzo Tempo" ossia il momento conclusivo la sfida ove i giocatori, assieme ai tifosi si ritrovano per mangiare! 
Ma vi rendete conto? 


La sera ed il freddo erano calati a Parma ma i giocatori irlandesi sono usciti dagli spogliatoi... in pantaloncini corti, maglietta e capelli bagnati. Roba che se lo facessi io, oggi sarei in pneumologia in osservazione! 

Concludendo: stordisce il clima rugby per uno come me abituato a fumogeni, canti ignobili rivolti all'avversario, ultras che sparano bombe acustiche, polizia in assetto militare, bimbi che si ritrovano in mezzo a liti demenziali, scontri irriguardosi lo spirito sportivo. 

Un mondo del pallone becero e culturalmente ignorante, ove lo sport è relegato in un angolo, sopraffatto da razzismo, violenza e mortificante irriverenza nei confronti dell'avversario.
Il contrario esatto del rugby che è uno sport. Lo Sport.


venerdì 19 febbraio 2016

Inumana normalità


Sarebbe da provare prima di tutto: spegnere il cellulare, chiuderlo in un cassetto assieme alle carte di credito, lasciarsi in tasca solo il necessario per partire, andare in stazione farsi fare 50 euro di biglietto a caso e, una volta scesi dal treno, emulare la stessa situazione patita negli ultimi due anni da 25.000 extracomunitari minorenni solo in Italia. 

Venticinquemila ragazzi, arrivati dall'inferno, che subiscono il problema più detestabile, più inimmaginabile su un pianeta popolato da 6 miliardi d'individui: essere soli. 
Soli con e da sé stessi, soli dagli affetti, freddi nella glacialità di questo mondo, peripatetico nella sua pazzia, scandalo per coscienze ancora sensibili.
Venticinquemila “Gesù Cristo”, abbandonati dalla follia planetaria della conflittualità, della violenza miniera di guadagni per bastardi amorali e prossimi inquilini di gironi danteschi (speriamo), lasciati a disperarsi nel deserto del più abbietto dei delitti comuni, l'indifferenza, senza aver la minima possibilità di attraversarlo per poter rientrare, dalla porta di servizio, nell'umanità.

L’inchiesta de "L’Espresso" di questa settimana, angosciante oltre ogni logica, denuncia che molti di queste "solitudini viventi" vengono letteralmente cacciati da orchi infami attorno alla stazione Termini della capitale italiana! Vivono nei sotterranei, nei loculi infausti e per raggranellare euro, si vendono a vecchi infami, a uomini (per modo di dire), ad esseri la cui unica possibilità per rientrare a far parte della razza umana è senza dubbio la castrazione chimica. 
Cosa abbiamo fatto di così atroce per meritarci una simile vergogna, uno scempio morale di dimensioni così devastanti?

Venticinquemila esseri in tutto simili a noi benpensanti ed agiati, ruotano in un anonimato subdolo, infame, nauseabondo mentre attorno veniamo costantemente acchiappati dalle torbide sirene infatuanti una normalità infingarda e bugiarda, sviante dignità e scrupoli morali mai come oggi necessari. 
Il nemico non sono questi fantasmi respiranti, questi simili a noi già sbattuti, con enorme anticipo temporale, in quella emarginazione solitaria e propria, ma non per questo giusta, di anziani abbandonati ed inermi, come ci vogliono far credere partiti squallidi invocanti muri e blocchi solo per continuare a briganteggiare a proprio comodo. 
No, il nemico è dentro di noi, cosiddetti cittadini. E’ un nemico che sarebbe da mandar a sperdersi per mare, emulando i viaggi molte volte mortali compiuti da questi eroi silenti; è un diabolico intorpidimento emotivo, un ondivago miscuglio di turbinii psichici avviluppanti mente e cuore, generante indifferenza abissale, fuorviante più d’ogni altra efferatezza ancora per fato indignante poche minoranze sparute: la convinzione di sentirci al riparo, incolpevoli ed impossibilitati ad un'azione riparatrice, come se tutto spettasse agli "altri", entità indefinita de-colpevolizzante chi si auto-convince di questa estraneità fittizia.  
Tremino coloro pensano in codesta squallida modalità! 

giovedì 18 febbraio 2016

Blade

Il futuro è roseo per la nostra città! Diventeremo una realtà da studiare, da osservare.

CNN, Sky, Washington Post, The Times stanno per convergere qui assieme ai media di Singapore, a Papeete non stanno parlando d'altro, addirittura gli gnu pare confabulino tra loro su questa realtà spiazzante anche sceneggiatori di fantascienza e tale da mettere, per assurdo, su un aereo anche la buon'anima di Asimov!

Una situazione che ci permetterebbe di ribattere in tal maniera a Rutger Hauer in "Blade Runner": "tu avrai visto cose che noi umani non potremmo immaginarci! Ma un'enorme piazza con i lavori bloccati, con i portali di Buren appena acquistati che forse non verranno mai installati, con le corsie per gli autobus strette al punto da sfiorare edicole e palazzi, con l'ambulanza che deve salire sul marciapiede per proseguire celermente, queste cose caro Rutger manco te le sogni!"

E lui si spegnerebbe come un innocuo e soffice orsacchiotto a pile!





La chiusura del cerchio




Con quella voce stridula ed irritante, adenoidea, invogliante a prendere una sonora sbronza per insonorizzarsi in una liberante ed al confronto per niente fastidiosa acufene, è riuscita, grazie alla amicizia fraterna con il Giullare, a trasformarsi in cuneo dirompente per debellare la tenue ed oramai fumigante sana diversità di vedute, che Rai 3 cercava di mantenere per un prioritario tributo alla democrazia (eccezion fatta per Mannoni un soporifero seguace del renzismo) in rappresentanza di chi, e non sono pochi, vede nell'Egoriferito un rapace incapace ma voglioso di far tutto suo, sull'esempio dello zio puttaniere e pregiudicato. 

Daria spegnerà senza remore né fatica, quella pallida idea di voce fuori dal coro, essenziale per un cammino sereno e soprattutto critico che in tutte le democrazie del mondo vige ed anzi, viene alimentato. 
Ma come dicevo prima, al Bimbo di Rignano non piace avere voci fuori dal coro che cerchino e spronino risposte ai grandi quesiti irrisolti e ridicolizzati dalla bieca compagine governativa. 
Grazie a Daria riusciremo a non domandarci, a non investigare giornalisticamente su Banca Etruria, sui processi di Renzi senior, su Luca Lotti che oramai pare chiaro essere il tipico primo della classe antipatico al punto che vorresti allegramente arrossare le terga con dei misericordiosi calci nel culo.
Non potremo arginare lo scacco parlamentare, voluto e preteso dall'eterno senatore Napolitano emblema del fritto misto, unente ideali, smussante diversità e partoriente il mefitico Partito della Nazione, con Verdini uomo di punta che è come mettere un incendiario a capo dei Vigili del Fuoco.

Daria smusserà, triturerà ogni virgulto democratico criticante il Rais, sbeffeggiando coloro che, agognando oramai da tempo immemore in una sana rinascita costituzionale atta a riportare il Parlamento al centro della vita politica, mestamente vedranno ridurre il tutto ad una ovvia e scontata processione dietro al Pifferaio Magico Toscano il quale, senza più freni né remore, porterà il paese verso un baratro definitivo, lasciando la strada libera a prossime e temibili "invasioni barbariche".