mercoledì 30 aprile 2014

Nove Maggio di A. Manzoni


Avendo avuto notizia che il prossimo 9 maggio il Condannato inizierà a scontare la sua irrisoria pena presso la casa di riposo di Cesano Boscone, Atanasio Manzoni ha pensato di far memoria della magnifica poesia scritta dal pro-pro zio in ricordo di Napoleone, con questo carme che mi onoro di inviarvi:

9 Maggio di Atanasio Manzoni

Ei Tu! Siccome sei già soprammobile, 
dato il fatal sclero, 
non rimembri di tette e spoglia delle more 
torba di tanto figuro, 
che così concussa, attonita 
la gnocca al porco stava, 
nuda pensando all'ultima 
tromba dell'uom maiale; 
si sa quando tal ometto 
orma di pie' ferale
la sua cruenta polvere 
a calpestar Boscone verrà. 
Lui lestofante in solo 
vide il ludribio e tacque; 
quando, con fede assidua, 
laddre, risorse e piacque, 
dove tra mille voci e mojito 
irrigò la sua casbà: 
vergin servite con encomio
e di codardo foraggio, 
sorge or prossimo al decubito 
tra lo sparir di Bondi-Paggio ; 
e toglie l’urina al vetusto 
che forse non vorrà. 
Dall'Alpi alle Piramidi, 
dal Manzanarre al Reno, 
s’alza un coro a cui nessun s’oppone:
pulisci di pitali un treno 
e che ti possa smerdar a Cesano Boscone!

Stranezze vergognose


Un imprenditore che fallisce, la sera va a festeggiare al ristorante tra canti e balli?
Un gioielliere che gestisce in modo abnorme il suo negozio, con spese enormi per il personale che ha voluto stimare tre-quattro volte il necessario, con ricavi che non riescono a coprire la voragine, una volta che riesce a vendere il cameo di famiglia ad un miliardario che appena subentratogli licenzia gran parte del personale, togliendoli ogni possibilità futura di far parte delle decisioni gestionali l'attività, che fa? Da una mega festa in villa tra lingue di Menelik e fiumi di champagne per evidenziare il vergognoso epilogo o invece zitto zitto, scompare per un po' dalla vista dei parenti, incazzati e scandalizzati dalla fine miserrima della vicenda?

E allora perché tra fanfare e squilli di tromba, tra dichiarazioni di giubilo, tra esposizioni di personaggi squallidi presentati come salvatori della patria, assistiamo all' altresì vergognoso epilogo della vicenda Alitalia?

Anzi : 



La nostra compagnia di bandiera, le cui speculari società sono vanto di ogni paese democratico e fiore all'occhiello di ogni stato, viene svenduta, consegnata ad un paese straniero.
In nessuna parte al mondo civile ci potrebbe essere un coro di consensi e festanti commenti come qui da noi.

Vedere ad esempio un Lupetto-Lupi estasiato dall'essersi accordato con magnati arabi nella consegna del cameo italico, lascia un enorme amaro in bocca a chi crede ancora che la buona gestione di società a partecipazione statale, sia la via maestra per corroborare una democrazia. 

Alitalia è stata depredata negli anni da squali, topi di fogna, da scelte scellerate che l'hanno sempre trattata come riposo per futuri votanti, per giochi segreti di squallida economia, per rifocillare predatori scandalosi, per portare acqua e denari a compagini politiche di ogni colore. 
L'hanno riempita di "amicidegliamicidegliamici", hanno permesso di lucrare e sperperare introiti certi ed enormi, hanno approvato stipendi luculliani a manager "di sta' minchia" che più perdevano e più guadagnavano, da scellerati e diversamente uomini di affari che hanno permesso arricchimenti inauditi alla faccia di ogni regola finanziaria decorosa. 

Noi tutti abbiamo periodicamente rimpinguato il forziere-forzato, solo nel 2008 di quattro miliardi, noi tutti siamo stati messi da parte e all'oscuro di ogni manovra da arresto, di ogni gioco d'azzardo che ha continuato a tener in vita un cadavere figlio di orripilanti intrallazzi, di inadeguate e criminose azioni a delinquere.

Ed ora arrivati all'ultimo traguardo, quello della consegna in mani ricche, sagge ma straniere, siamo a festeggiare questo epilogo che fotografa in pieno la vita appesa ad un filo di una nazione alla mercé di tanti e troppi Ali Babà, di tutte le razze e specie. 
Festeggiamo la caduta di una nobile società che portava il messaggio in giro per il mondo di uno splendido tricolore oramai più rosso che bianco e verde per la vergogna, di un marchio pubblicitario per una nazione diversa e più bella di altre, di un popolo ingegnoso, fantasioso, allegro, variopinto, curioso ed in-curiosante, canterino e proprietario di arte, di storia, di civiltà il quale da tanti anni oramai si vergogna e soffre per una conduzione politica ed imprenditoriale di pochi insensibili, senza ritegno, senza scrupoli che lentamente sta gettando alle ortiche ogni bellezza, ogni poesia, ogni fierezza in nome di un vergognoso accaparramento di casta.
Ciao Alitalia! Voli via con l'Italia!     


Estimatori


Ssssssst!!


In confidenza... mi sono spacciato per un sondaggista ... e gli ho telefonato! 

Mi ha risposto Dudú che parla bene e mi ha chiesto aiuto, dicendomi che non ce la fa più e che preferirebbe andare su qualche tavola vietnamita! 
Poi è arrivato lui! 
Gli ho detto che secondo me se tira bene la corda i giudici gli revocano i servizi sociali e va diretto ai domiciliari. Ma passando per vittima ha un buon 8% in più! 
Mi è sembrato convinto. 
Spero lo faccia! 
Vincerà... ma per nove mesi almeno non lo vedrò! Certo... avendolo fisso in casa Dudú lo perdiamo... ma ogni battaglia ha i suoi eroi...

Bellissimo!


Esilarante! 
Come se Arsenio Lupin si lamentasse nello scoprire che qualcuno gli avesse appena sgraffignato il rasoio!
Mediaset in nome della par condicio vieta al Grullo la comparsata nel programma demenzial-popolare di Mario, sodale di Costanzo. Dopo decenni di intromissioni, di istigazioni alla violenza domestica, di presenze smisurate in tv di proprietà, di editti bulgari, di adescamento di starlette, il Condannato invoca la legge per contrastare il Giovin Toscano, il quale forse in queste ore si sta rendendo conto quanto sia miserevole la persona a cui ha concesso di rialzarsi, collocandolo tra i padri nobili della nazione!

Adelante amigos!

lunedì 28 aprile 2014

Però ! Vedi a volte...


Gesto di solidarietà fuori dal comune ieri al termine della celebrazione della canonizzazione dei due Papi da parte di un Cardinale, recentemente preso di mira dalla stampa nazionale: al termine della funzione infatti un gruppo infreddolito di polacchi, 400 persone in tutto, in attesa del volo charter che li avrebbe riportati in patria ha trovato ospitalità nell'appartamento ristrutturato del Card. Bertone, dove tra giochi d'acqua, saune e sfide su pattini, hanno lietamente atteso l'ora della partenza.

Uno di essi ha anche candidamente ammesso che molti di loro avrebbero voluto pregare con il padrone di casa nella cappella privata, ma hanno ottenuto un freddo diniego alla proposta, in quanto l'altro prelato era indaffarato nei preparativi della riapertura dei mercati finanziari del sud-est asiatico. 

Una signora di Cracovia ha anche ammesso di aver perduto per qualche ora nelle stanze della magione il consorte e che solo dopo l'intervento delle unità cinofile delle guardie svizzere, lo ha potuto riabbracciare ritrovandolo in ansia a vagare nella zona cambusa alquanto alticcio dopo essersi scolato per la paura un Riserve Spécial Clos du Mesnil di Krug. L'imbarazzato signore polacco ha testé dichiarato "ce ne erano così tanti che credevo fossero bottiglie di gazzosa".
Gli inattesi ospiti al momento dei saluti sono stati invitati da un componente la servitù a lasciare un obolo per il rifacimento del coro di un non meglio precisato Santuario in provincia di Biella.  

Che festa!


Una grande celebrazione quella di ieri! 
Erano anni che non assistevamo ad un'incensazione degna di questo nome! 
Fedeli arrivati da ogni dove diretti e coadiuvati dal Gran Cerimoniere Stipendiato di Casa.
Tutti ad attendere il solito miracolo, anche gli avversari che alla fine sono i suoi migliori amici.
L'altra beatificazione di ieri, su Canale 5: per un'ora e mezza tra la serva D'Urso e lingue sparse ovunque nello studio, il padrone di una Tv nazionale ha onorato se stesso, senza una minima contrapposizione di chicchessia, denigrando chiunque stia tentando di contrastare il suo ennesimo tentativo antidemocratico di risalita, il primo da Condannato.
Tra il silenzio generale, l'indifferenza e la solita recita natalizia di chi fa finta di indignarsi quando in realtà è compare fedele di un pregiudicato.

domenica 27 aprile 2014

Fate il suo gioco!


Per chi come me ha sostenuto un master in antiberlusconismo applicato, l'uscita di ieri del Condannato sui tedeschi, che a detta sua hanno ignorato ed ignorano l'esistenza dei lager, non fa nessun effetto.
Come da vent'anni a questa parte l'obbiettivo del Pregiudicato è soltanto uno: far parlare di sé e della sua spelonca di ribaldi chiamata Forza Italia. Infatti Repubblica, il Fatto ed il Secolo e praticamente tutti i quotidiani italiani, oggi gli regalano ancora una volta il titolone di apertura, cosa che lo rende molto felice, al pari di quando la Minetti faceva la lap dance vestita da infermiera.
Da qui al 25 maggio le cazzate saranno innumerevoli, per restare fedele al comandamento "che si parli bene o male non importa, l'importante è che se ne parli".

Ne anticipo alcuni:

1) "Bossi è una donna. La certezza l'ho avuta durante una festa a Macherio nella mia villa. MI ha chiesto di potersi cambiare, gli hanno assegnato una stanza, io sono entrato improvvisamente è posso confermare che non aveva nessun attributo maschile."

2) "Gli anziani che curo con amore mi hanno confidato di subire attacchi alla propria persona da dei volontari di sinistra che per liberare posti, gli tendono trabocchetti notturni per mettere a dura prova il loro cuore."

3) "Fini era follemente innamorato di La Russa. Ho dovuto far da paciere innumerevoli volte durante delle sceneggiate di gelosia che Fini faceva quando si sentiva trascurato."

4) "Papa Benedetto si è dimesso perché voleva venir a vivere ad Arcore per studiare i testi antichi assieme a Marcello. Ho la prova di quanto sopra in una lettera che Dell'Utri mi ha mostrato. Il piano è naufragato perché due "Papi" in una casa sono troppi."

5) "Ho sventato la fine del mondo alcuni anni or sono. L'Altissimo lo aveva deciso ed assieme a Ruini sono andato personalmente a parlarci in un roveto ardente che avevo nella casa in Sardegna e che mascheravo con la storia del vulcano. L'ho convinto durante una cena che abbiamo fatto a casa di Buonaiuti, con Cicchitto che suonava l'arpa e la Minetti leggeva le poesie di Natale. Tra l'altro il Signore mi ha sempre detto che gli ero simpatico. Addirittura una volta mi ha chiesto un consiglio che non gli ho lesinato, su come comportarsi con i cambiamenti climatici."

6) "A tutti i G8 a cui ho partecipato alla sera si sono svolte delle orge. Io e Putin smistavamo la gnocca."

7) "Putin è un sacerdote ortodosso mascherato da dittatore. Ho partecipato personalmente a delle celebrazioni da lui dirette. Tra l'altro predica molto bene."

8) "Ho partecipato in maniera molto anonima all'ultimo conclave.
Ero al posto di uno dei cardinali australiani, che è stato mandato ad Arcore ad ascoltare le poesie di Bondi recitate dalla Minetti in versione vestale.
La sera prima dell'elezione, ho cantato per l'Argentino e gli ho pronosticato la vittoria con il sonetto ("e benvenuto a sto' Bergoglio che domani quatto quatto s'acchiappa il Soglioo e noi je dimo e noi je famo diventi Papa e noi beviamo ").

Poi sono rimasto sino a tarda ora con i cardinali americani a cantare le osterie, bevendo dell'ottimo whisky barricato."

giovedì 24 aprile 2014

Sempre pensato!


Quello che avevo pensato, forse anche azzardando un poco, si sta svelando esatto.
Il Condannato, la rovina di questa nazione, ha incontrato il Grullo solo ed esclusivamente per uno scopo: salvarsi il culo e quanto contiene, ovvero il proprio portafogli.
Mediaset raccoglie meno pubblicità, il deficit complice la pay tv decolla, i mega introiti degli anni passati a fingere di governarci sono chimere. 
E allora? 
Allora il Condannato ha messo un paletto davanti a tutto: se voi andare avanti, se vuoi lanciarti in questa impresa, devi pensare alle mie aziende, soprattutto alle mie Tv. 
Le Tv che sono da decenni di sua proprietà senza che nessuno, ancor meno l'opposizione madre del PD del Fiorentino, avesse mai osato contrastarlo, facendo leggi che sono il miele di altre democrazie, non finte come la nostra. 
E quando il pluri indagato Verdini, amico del Toscano Premier, ha iniziato a tessere la trama per farli incontrare, la richiesta è sempre stata la stessa: occorre che proteggiate ed agevolate il potere mediatico del Pregiudicato.
In più, come ciliegina di questa mefitica torta, il Nano ha preteso ed ottenuto di emergere dalla melma processuale come Padre Costituente, nobile anima dedicata al riscrivere una Carta che è perfetta, che potrebbe sì richiedere aggiustamenti, fatti però da mani e menti pulite, integerrime, democratiche. 
Il Grullo ha accondisceso, ha accettato l'imposizione ed ecco che dal cilindro, come rimarca il sito Dagospia, è uscito il coniglio del taglio di 150 milioni delle risorse RAI. 
La Tv di Stato è un carrozzone, indegno, pullulante di contratti con società esterne guidate o partecipate dai soliti amici degli amici, ha un numero di dirigenti che grida vendetta, ma negli ultimi tempi ha dato del filo da torcere a Mediaset, privandola di una ricca fetta di introiti pubblicitari.
Dagospia ci informa che nel prossimo consiglio verrà seguita la traccia indicata dal Grullo ovvero svendere RAI Way che possiede le torri di comunicazioni, autentiche pagnotte d'oro di tutte le società televisive mondiali. 
Vendete quella società e rientrerete del taglio che serve per contribuire agli 80 euro che devo mettere in busta a tanti italiani, ha detto Renzi. 
E il patto segreto è proprio questo: fare un unico operatore nazionale che unisca Rai Way e .. El Towers. 
E di chi è El Towers?
tic-tac, tic-tac.... si! Avete inteso bene: del Padre Costituente Pregiudicato!
Questa è ancora l'Italia, questo è ancora il marciume che viene a galla, che continua a inviare miasmi rendendo l'aria democratica irrespirabile.
Questo è il paese che sognamo.. nei nostri incubi notturni! 


Addio - di Sandro Bondi



Abbiamo ricevuto una poesia del Vate Sandro Bondi in occasione della sua dipartita da Forza Italia. 
Commossi ve la proponiamo:

Lacrime viaggianti 
Scroto paonazzo
Proni ricordi
Servo partente
Signore silente
Babbucce solitarie
Gheisha salutante




mercoledì 23 aprile 2014

Dialoghi


Ausculto dialogo tra signore cinquantenni:
- ti piacciono le mie scarpe?
- belle! Tacco dodici? Come ci stai?
- malissimo! Ho un mal di piedi incredibile. Però sono belle vero?
- stupende! Devi sopportare il dolore. Vedrai che con il tempo ti faranno meno male!

Già la moda! "Bello" confuso con "estetico", "comodo" relegato nella soffitta polverosa che mal s'addice ai decreti dei signori della tendenza ai quali bene o male sottostiamo periodicamente, chi più chi meno, tutti.

E se decretassero ad esempio che per l'uomo portare due tagliole attaccate alle palle sia il must del momento, come si svolgerebbe il dialogo tra amici? 

Più o meno così:

- ciaoo come stai?
- bene se non fosse per queste due tagliole! Sono di Fendi, ma mi fanno un male! Però son belle, vero?
- Si, si! Pensa che a me quelle di Cavalli mi hanno anche cambiato la voce! Sembro Topo Gigio!
- che vuoi farci! È la moda! E poi mi donano! Cosa usi quando torni a casa?
- mi cospargo i testicoli di babygella. E poi due etti di borotalco. E tu?
- io uso Prep a vagonate e mentolo. Mi hanno detto che se compri quelle di Armani non ti vengono i lividi. Che dici?
- boh! Non so. Proverò! Ciao!

Beh .. in fondo...


Alialialiali!!


Se fra duecento anni qualche ricercatore volesse fotografare con una parola la crisi morale di una nazione baciata dai mari, bella ma sfigurata da una stirpe di ribaldi rimasta al potere per decine di lustri, tra i quali alcuni ancora forse in vita con identità camuffate come ad esempio un ex musicante su navi da crociera divenuto miliardario e puttaniere, indagato, condannato, risorto innumerevoli volte e con una dozzina di mogli e fidanzate che lo accudiscono a caro prezzo, lo studioso potrebbe riassumere lo sfracello morale e repressivo in un unico ed onnicomprensivo termine: Alitalia.

Hangar oltre che di aerei di "amici degli amici degli amici degli amici" di chiara matrice romanesca, deposito sconfinato di sconcerie finanziarie, museo degli orrori di imprenditori solo di facciata, veri Mister Hyde nella realtà vampiresca intenta a depredare risorse pubbliche a fini e scopi di arricchimento privato, la società di bandiera dello stato banderuola ha accumulato debiti forsennati aventi funzioni di accalappiatori di voti, di consensi, di sottoboschi illegali.

Nel 2008 sarebbe finita dignitosamente in mani francesi se non fosse stato per un omuncolo che al grido patriottico finto come i suoi capelli, attraverso una manovra che se si perpetrasse durante una tranquilla giocata al Monopoli, provocherebbe l'arresto degli ignari e festanti partecipanti, ha fatto sparire debiti per quattro miliardi dentro una nuova società finita sulla schiena statale, cioè nostra, per portare il poco di buono rimasto, pur in stato vegetale, nelle mani di un signore che se nuotasse nelle acque australiane di Fraser Island provocherebbe le ire ambientaliste a tutela degli innumerevoli squali presenti per il loro rischio estinzione, in quanto spauriti pesciolini al cospetto di tal Roberto Colaninno, un uomo abituato a razzie, vedi Telecom, con acquisti di società il cui debito per l'acquisizione viene subito scaricato sulla stessa e le cui azioni vengono gonfiate di prezzo al fine di "tonnare" allocchi nazionali e le stesse, una volta acquistate dal popolino, vengono rivendute dai nobili soci acquirenti che incassano a loro volta il guadagno, scaricando costi e perdite sull'ignaro piccolo azionista che crede ancora che il mondo borsistico non sia una Chigago anni '30.

Alitalia, dopo aver pagato oneri immensi ad amministratori scaltri e senza scrupolo, dopo aver assunto personale in proporzioni indegne, sino a pochi giorni fa credeva di aver trovato in Etihad il classico arabo amante dei luccichii, degli addobbi, da sviare e confondere magari con abbondante presenza gnoccosa per riottenere un viatico di qualche anno, al fine di proseguire nello spendere e spandere contro ogni logica economica, all'ombra appunto dei petrodollari benedetti.

Non è così: sfoltire di 3000 unità, immunità su perdite precedenti e su eventuali contenziosi ma soprattutto ingresso dentro la società che gestisce Fiumicino, di proprietà dei pecorari laniferi trevigiani, inoltre nuova vitalità a Linate ed addio all'aeroporto di Varese, Malpensa.
Hai capito questi arabi! Mettono i soldi e vogliono anche guadagnarci! E Lupetto Lupi già con le braghe calate al ginocchio che continua, in una classica ottica ciellino-rilassante, a rassicurarci dicendoci che tutto procede a gonfie vele... per Etihad!


Mi aspetto da un momento all'altro però l'arrivo del Grullo in versione pilota che, con un panegirico "intortante" di qualche ora, prometterà il saldo di tutto il debito di Aitalia in un mese, il suo rilancio in due, e l'acquisto di Lufthansa in tre, il tutto tra gli applausi sinceri degli arabi, molto amanti della commedia grottesca italica.     

martedì 22 aprile 2014

La Sfida


Dietro ai 700 mq dell'abitazione del dott. Bertone, che è anche Cardinale, si annida una sfida di dimensioni ben più maggiori del vezzo di un povero ed anziano personaggio destinato alla pensione ed all'anonimato: la Sfida e l'organizzazione di coloro a cui Papa Francesco va di traverso. 
Bertone raccoglie i sentimenti di coloro che in Vaticano non sopportano questa umanizzazione del Pontefice, la scomparsa dei privilegi legati alla carica paonazza, l'andare incontro agli ultimi, ai poveri, ai senza tetto del Papa venuto dalla fine del mondo.
Il sottobosco becero di chi vive la propria vita tra bisso e comodità, di chi chatta su linee gay, di chi adesca poveri giovani per baccanali omosessuali, di chi desidera il ritorno alla sacralità del Successore di Pietro, alla figura inavvicinabile del Vicario di Cristo. 
La Sfida è stata lanciata e supportata dalle decine di siti ultra restauratori, ove si sogna la nebbia dell'incenso, la chiusura dell'ovile, la colpevolezza dell'errante, il marchio di fallito con conseguente condanna del peccatore. 
Bertone ha lanciato il guanto della Sfida, il Pifferaio sulle note grondanti lusso estremo, agi inauditi, raggruppa i topi del sottosuolo cattolico per riportare a galla visioni ottocentesche, critiche conciliari, al fine di far riemergere pensieri obsoleti, vetusti, alimentando voglie di ritorno al potere di quel clero di Roma auspicante divaricazioni, scale sociali, diversità non solo di razza ma di condizione economica. 
Attorno a quell'appartamento dieci volte più grande della dimora papale in Santa Marta, convergono i prìncipi della Roma nera, i monsignori con SUV e portafogli stragonfi, coloro che hanno trasformato il cattolicesimo in casta di appartenenza, di investiti di luce divina (a detta loro) e collezionisti di onorificenze, di intrallazzi e lucri, lontani anni luce dalla grotta di Betlemme e dal Golgota.
Papa Francesco con la preghiera e l'esempio, combatterà la buona battaglia, la giusta causa facendosi scudo esclusivamente con il Vangelo. 
C'è solo da augurarsi che il Bene trionfi e che nasca al più presto in Vaticano un Consultorio per giovani mamme, di 700 metri quadri.  

lunedì 21 aprile 2014

E poi c'è Emmaus


Emmaus è uno dei perni della mia Hall of Fame, assieme ad altri argomenti di varia natura che conservo per memoria, per parlarne magari su un treno con viaggiatrice bigotta. 
Ognuno infatti conserva dai tempi delle interrogazioni, gli argomenti a piacere su cui sa di essere una spanna sopra altre tematiche, su cui invece annaspi preoccupato dal non far insorgere, su chi ti ascolta, vaghe perplessità sulle tue capacità cognitive.

Emmaus ha sempre rappresentato uno spartiacque: quando sono aperto e in palla nella fede, lo ammiro e lo rivivo in fantasia, sentendo quasi i passi dei due discepoli che sul far della sera, quasi mortificati, se ne stanno andando a casa con i progetti spezzati da una cruda realtà. 
Emmaus, raccontata solo da Luca, offre tantissimi spunti pasquali ad uno come me, diversamente fedele. 
S'affianca loro il Risorto ma non lo riconoscono: sarà stato per il volto trasfigurato? Oppure perché il discorso si era chiuso dal silenzio dei giorni passati nell'attesa? 
Clèopa, uno dei due, alla domanda del Risorto su cosa stessero argomentando, risponde quasi piccato: "ma come da dove vieni? Non hai sentito nulla di quanto è successo in questi giorni?" 
E' meraviglioso immaginarne il cammino, quelle sette miglia tra Emmaus e Gerusalemme, con la sera che avanza, i loro discorsi ascoltati dall'Autore di tutto, anche di loro stessi.
E poi la ramanzina fatta ai due: ma come ancora non credete alle Scritture? Sciocchi gli dice, traducibile in ...oni di oggi! Sveglia! Possibile che ancora non capiate? Manco mi riconoscete!

Emmaus è la vita quotidiana, il ripetersi della noncuranza, dell'opacità della visione generale, del credere a nullità, idoli, dell'annebbiamento da protagonismo, la scala dei valori traumatizzata dai giorni combattuti per un nulla, per scalare posizioni vacue.
Emmaus sono io che non peso gli attimi che contano veramente, che si affacciano per poi scomparire nell'indifferenza.
Emmaus è l'implorazione stupenda rivolta a Chi avverti stia per lasciarti, perché si fa sera: "Resta qui! Resta qui! Non vedi che oramai à sera?" Non so perché, non so chi sei, ma resta con me. Dai! Ancora un pochino!
Ho avuto una giornata scialba, sono corso dietro mulini a vento, ho guardato l'orologio avanzare con soddisfazione, ho insultato il tempo, non valorizzo i minuti, tutto è appiattito. Poi sei arrivato Tu e l'orologio ha iniziato a correre, le ore si sono trasformate in nano secondi, stavo bene, vivevo con Te. Dai resta ancora un po' qui, con me, Amico!
Emmaus è l'Amico che cammina con te, che nella libertà illimitata spera che tu gli dica di rimanere, fingendo apprensione per la notte, facendo finta di non vedere la tua necessità di godere della sua presenza, trasformata in preoccupazione per lui, perché viaggiare di sera non è mai stato tranquillo.
Ride di gusto, ne sono certo, ogni qualvolta lo cerchiamo, ne godiamo della Presenza e non vorremmo mai privarcene, non vorremmo che vada più via, come sarà un giorno, nel caso riuscissi ad entrare, solo ed esclusivamente per la sua Misericordia.
Non andare via! Come non ricordare le frasi sconnesse di Pietro dopo la Trasfigurazione, dopo l’assaggio della gioia preparata per noi fin dalle origini del mondo, dopo il picco di amore testato nella manifestazione gloriosa del Figlio?    
Emmaus è la personale lotta contro l'incredulità, allorché lo riconoscono: il Risorto spezza il pane e ai due gli si aprono gli occhi! 

Spezza il pane, come ha fatto sulla Croce con sé stesso. Spezza il pane. Quindi non è un fantasma, quindi la Risurrezione è della carne! Quante volte alla domenica, faccio finta di tossire nel Credo quando si pronuncia la Risurrezione della carne! Dai, ma come è possibile? Dai non scherziamo! Ti rendi conto? E' già da derisione dire di credere alla Risurrezione, figurati poi convincersi che un giorno torneremo con il nostro corpo, assieme nell'Attimo Eterno. Ma daiii!
Eppure Emmaus ci dice questo! Se tocca il pane è vivente, reale.
Emmaus è il luogo del Dubbio che si materializza. E' il crocevia tra la favola e il tremito dovuto alla piccolissima percezione di una realtà inimmaginabile.

Dove tutto canta e grida, sì avete inteso bene, grida di gioia!