martedì 4 marzo 2025

L'Amaca

 

Una compagna di scuola
DI MICHELE SERRA
Eleonora Giorgi aveva pochi mesi più di me, la riconosco non solo come coetanea, anche come coeva: la sua (mia) generazione credeva che tutto fosse possibile.
Ricordo di lei, più di ogni altra cosa, sicuramente la più banale: la copertina diPlayboy , il corpo esibito e libero.
Era il 1974, avevo vent’anni e dunque aveva vent’anni. L’edicola era un luogo di ritrovo importante, cento volte più di adesso.
Oggi la nudità non è una scelta e tantomeno una sfida, è un ordinario consumo, basta un clic per denudare l’umanità al completo, e le tette, come tutto il resto, sono solo una voce in catalogo. Ma allora le tette al vento (vedi Guccini, Eskimo ) erano una specie di bandiera, senza chiedersi troppo se fossero o non fossero, sulla via della liberazione sessuale, un passo avanti o una nuova maniera di sottomettersi allo sguardo maschile. Semplicemente, la nudità era una conquista dopo millenni di corpo prigioniero, ci scandalizza ilburqa ma noi altri ne siamo usciti da poco.
Poi la vita bastona, segna, ridimensiona, castiga, lei ne ha passate di tutti i colori, il lutto e la droga, qualcosa finisce sui giornali, qualcosa rimane (per fortuna) nelle stanze dove si vive e ci si innamora, di nascosto dagli altri.
Il gossip non svela mai niente di serio e di vero, al massimo seppellisce e nasconde, il gossip è una truffa.
Non so dire bene perché, ho sempre letto le notizie su di lei (in alcuni periodi: pochissime) con una inspiegabile solidarietà, come se avessimo fatto le scuole insieme.
È come se fosse morta una compagna di scuola, la più bella della classe.

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