martedì 2 giugno 2020

Nei meandri


Grazie al Fatto Quotidiano mi sono introdotto nelle caverne occluse del potere nascosto ai più, quello dove ad esempio impera il sistema Cassese. Quando svogliatamente assistiamo all'insediamento di un qualsiasi governo infatti, quello che non emerge dalla punta dell'iceberg è tutto il substrato, potentissimo, che nelle sottoboscali stanze vive e vegeta alla grande, il più delle volte sbafando alla faccia nostra. 
"La Pubblica Amministrazione è il tramite tra la società e lo Stato" dice Sabino Cassese, riassumendo tutto quanto fa spettacolo, anzi: burocrazia. 
A leggere l'inchiesta è naturale pensare che il sistema attuale altro non è che un tecno-burocrato-plutocratico e ancora, ahimè, rapto. 
Cassese fonda un club, un'associazione chiamata Irpa, siamo onesti: quanti di voi l'hanno mai sentita nominare? Irpa sta a "Istituto per la ricerca sulla pubblica amministrazione", scomodo Monicelli e la definisco supercazzola. La sede è in piazza Venezia a Roma, ma non è una sede propria bensì usa, rullo di tamburi, gli spazi di Civita, un'associazione culturale di... di ... Gianni Letta, il Cardinale doge dell'Era del Puttanesimo, il loop incarnato per la presenza costante ed ingombrante e perenne del Gobbo d'indole mafiosa solo in apparenza volato, non me la sento di dire Lassù, a miglior vita, auguri!
Dentro Irpa si entra per cooptazione (ti chiamano quelli che sono dentro altrimenti non entri. Massoneria? Dipende dai punti di vista. Per me: si!) i posti sono 104 e sono chiamati a sborsare qualche centinaio di euro all'anno per l'adesione. 
Non ho menzionato la carriera di Cassese, ma credo che la conosciate. Se ancora siete babbani in materia andatevela a leggere digitando: Sabino Cassese. 
Questa Irpa, lobby, potentato massonico, chiamatela come vi pare, ha gangli ovunque, gestisce e dirige personaggi che paragonerei agli gnomi del sottobosco, perché non si vedono, non appaiono, non rilasciano interviste, non li vedi in occasioni mondane, non siedono in tribuna vip all'Olimpico. Una specie di baldi e strapagati uomini e donne privilegiate che, inseriti nei posti giusti, autoalimentandosi nel grande circo aerografo, dipingendo sommessamente i panorami politici per custodirne la segreta centralità. 
Facciamo qualche nome ad esempio, tenetevi forte! 
Davide Colaccino, iscritto ad Irpa e Direttore Affari costituzionali di Cassa Depositi e Prestiti (leggasi lo Scrigno)

Alessandro Tonetti altro nome mai udito in tv, nei giornali. Ebbene è stato vicecapo di gabinetto del ministro Padoan, sto leggendo un libro in merito ai capi di gabinetto che mi sta facendo capire dove realmente sia il Potere, attualmente è al vertice dell'ufficio legale di Cassa Depositi e Prestiti (leggasi lo Scrigno)

Vado avanti, se vi sta nascendo un eczema non ci fate caso: Susanna Screpanti è stata messa agli "affari normativi e ai progetti speciali presso la direzione legale di Cassa Depositi e Prestiti (lo Scrigno). E socia di Irpa e dottore di ricerca in campo amministrativo a Roma Tre, diretto da tale Giulio Napolitano, figlio di Giorgio, proprio lui, l'immarcescibile ex presidentissimo della nostra Repubblica. Giulietto è stato presidente di Irpa fino al 2018. L'eczema peggiora? Continuate a non farci caso. 
Chi fu il primo presidente di Irpa fino al 2009? Bernardo Giorgio Mattarella, si il figlio dell'attuale presidente, ma questo non vuol dire nulla, ci mancherebbe! Serve solo ad evidenziare il vorticoso intreccio di figli e amici restii alla visibilità e molto lavoranti negli aurei scantinati del potere. Bernardo Giorgio tra l'altro è stato per un paio d'anni capo del legislativo del ministero della Pubblica Amministrazione retto da "Control C" Marianna Madia. Ripeto: nulla di strano, così va il potere, stesse modalità dei tempi del Re Sole! 
Ma arriviamo al top! 


Dovessi fare un Bignami di quanto detto, ecco la copertina: Luisa Torchia, presidente Irpa dal 2009 al 2015, docente di diritto amministrativo all'Università Roma Tre, diretta e retta da Giulio Napolitano. Consigliera giuridica dei Premier Massimo D'Alema e Romano Prodi. Attualmente avvocato di Autostrade per l'Italia della Famiglia Benetton. Scomodo il mitico Totò: "E ho detto tutto!"
Piccola postilla: dopo il crollo del ponte di Genova, Cassese definì sproporzionata la richiesta di revoca della concessione ai Trillion ops! Benetton. 
La Torchia darà il massimo sicuramente durante la battaglia che si preannuncia essere molto dura. 
Quello che, foruncolosi a parte, scaturisce da quanto sopra, e sottolineo che è la prima volta che leggo delle gesta dei tanti potenti sconosciuti di cui sopra, e ringrazio per questo il Fatto che indaga e riporta notizie senza sottostare a nessuno, è la consapevolezza che i burattini, i progetti, le strategie non sono per nulla in mano ai visibili, agli incaricati, a coloro che giurano in nome nostro per dirigere un ministero. Il vero potere è nei rivoli misteriosi di queste organizzazioni, che si fanno chiamare associazioni, dedite innanzitutto alla salvaguardia della specie, una costosissima e potentissima specie, e successivamente a dirimere, incanalando scelte e strade molto difficilmente adeguate al passo affaticato dei distanziati socialmente che, se non ne rappresentassero la maggioranza, verrebbero volentieri riposti in qualche cascinale con la demenziale tv sempre accesa naturalmente, al fine di evitare un pericolo ben presente nelle austere cervici sopra menzionate, un temutissimo risveglio neuronale sfanculante ritualità e presunte mercificazioni del tanto reietto potere di stato. Che dovremmo essere noi, Irpa permettendo naturalmente! 

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