martedì 30 giugno 2020

Rieccolo tra i maroni!


Ecco la scintilla, la buona novella, la calce bianca con cui ridipingere il sepolcro. Tal Ronzulli chiede addirittura di farlo senatore a vita. Una registrazione di un giudice deceduto, Amedeo Franco, ringalluzzisce Farsa Italia perché da quelle parole emergerebbe la persecuzione ai suoi danni da parte della magistratura “cumunista” come dice il cinese sarcogafato. La Gelmini chiede la commissione d’inchiesta sui presunti misfatti e, personalmente, non vorrei mai che questa registrazione, rimasta nascosta per anni, non costituisse il varo dell’operazione Quirinale per il pregiudicato già ai lavori sociali a Cesano Boscone. Sarebbe un cataclisma sociale, uno schiaffeggiare la dignità di un popolo intero per ritrovarsi lassù sul colle questo maleficio democratico, ganglio che non riusciamo ad estirpare definitivamente per il bene di tutti. 
Anche se fosse vero, che cioè la magistratura avesse a suo tempo deciso di levarcelo dai coglioni, e sia ringraziata per questo, anche se fosse tutto reale, non ne costituirebbe il punto focale. No, non sarebbe assolutamente prioritario tutto questo. Il fulcro della pericolosità del miliardario erotomane è tutt’altro: il pagamento di tangenti alla mafia di Riina, accertato sino al 1994 nella misura di 250 milioni di lire ogni sei mesi, il cui postino era il suo fratello di latte Marcello Dell’Utri.
Trovino quello che gli pare. Il giudizio non cambia: fu ed è tuttora il peggior male di questa malandata democrazia. 

Ps: chi è l’unico della maggioranza ad aver manifestato solidarietà?  
Provate ad indovinare! È facile. In ballista per tutte le stagioni, attualmente al tre percento...

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