martedì 25 febbraio 2025

Lollo

 

Lollo in ammollo
di Marco Travaglio
Il vantaggio degli scandali Santanchè e Delmastro è che nessuno chiede più le dimissioni di Lollobrigida. Il quale, da quando abbiamo perso Giambruno, esercita nel centrodestra le stesse funzioni ricreative svolte in pandemia dal duo comico Fontana-Gallera. Da qualche mese, scaricato persino dalla sua signora, ci pareva un po’ sulle sue, come se avesse perduto lo smalto degli esordi. O gli avessero cucito la lingua al palato. Per fortuna era solo una pausa di riflessione. Infatti l’altro giorno è tornato a parlare e non ha deluso le attese. La sede era propizia: gli Stati generali del Vino, accompagnati – immaginiamo – da adeguate degustazioni. Risultato: il ministro-performer dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare ha letto l’etichetta inglese di un alimento che “può avere conseguenze molto pericolose. Il meno che possa capitare è una sudorazione eccessiva che può portare in casi estremi alla rimozione delle ghiandole sudoripare. Contraccolpi possono riguardare il cervello, il cuore, i reni. È il vino?”. Un attimo di suspense, poi il fulmen in clausola del consumato cabarettista: “No è, l’acqua. L’abuso di acqua può portare alla morte. E immaginate la necessità di un’etichettatura allarmistica sulle bottiglie d’acqua”. Infatti, se uno dà i numeri, non si dice mai “levategli il vino” o “posa il fiasco”, ma “toglietegli l’acqua” o “posa la Ferrarelle”. E i mattinali di questura sono pieni di incidenti mortali causati da pirati della strada in preda a iperidratazione.
La nuova massima lolliana va ad arricchire una collezione che l’ha reso celebre in tutto l’orbe terracqueo. “Le donne non si dovrebbero toccare nemmeno con un fiore e invece tratterò un argomento che è quello della produzione dei fiori” (seguirà: chi va con lo zoppo impara a zoppicare e invece tratterò delle Paralimpiadi). “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro?” (dopo i telegrammi di felicitazioni del Ku Klux Klan, sfoderò sulla Stampa un alibi di ferro: “Sono ignorante, non razzista”). “In Italia i poveri mangiano meglio dei ricchi” (infatti provate a prenotare un tavolo alla Caritas). “Vorrei imporre un piatto di formaggio nei menu dei ristoranti” (i pecorini forzati: ma quella volta era al Vinitaly, a un’ora pericolosamente tarda del pomeriggio). “In Italia la vitellina Mary viene trattata con affetto, poi certo viene macellata, ma produce carne di qualità” (ringrazia sempre l’Italia con la zampina). E, dulcis in fundo: “Abbiniamo il consumo di vino al benessere fisico con gli eventi sportivi” (scolarsi una boccia di Barbera prima di una gara è la morte sua). Mancava giusto l’allarme sull’acqua killer, che peraltro non va preso affatto sottogamba: specialmente da chi non sa nuotare.

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