giovedì 20 febbraio 2025

L'Amaca

 

Lo diceva un vecchio libro
DI MICHELE SERRA
Cercando di raccapezzarmi — come tutti — nel nuovo disordine mondiale, mi è tornato in mente un vecchio romanzo di satira distopica (allora si diceva: catastrofista) uscito nel lontano 1983.
Si intitolava (anzi si intitola)Terra! , lo scrisse Stefano Benni immaginando che il nostro pianeta, quasi inabitabile dopo quattro guerre mondiali, nel 2156 sarà diviso in due blocchi: gli Aramerorussi, ovvero arabi, americani e russi saldati in una specie di multisceiccato, aggressivo e bellicoso, fondato sulle risorse energetiche; e la Federazione Sinoeuropea (cinesi ed europei), disperata alleanza di illuminismo e confucianesimo.
L’incontro di Riad mi ha fatto pensare, con un sorriso, al primo passo del blocco aramerorusso. Non si hanno notizie, per ora, di una Federazione Sinoeuropea, né è plausibile che Pechino e Bruxelles trovino grazie a Confucio e Voltaire la maniera di capirsi, e di allearsi.
La sola certezza, a parte i divertimenti letterari e il dovuto omaggio che va reso alla preveggenza della grande satira, è che tutto sta cambiando al punto che tutto diventa possibile, soprattutto l’impossibile. Trump e Putin si assomigliano e si capiscono, e per entrambi l’Europa è solo un vecchio impiccio, e la democrazia un insieme di regole decrepite. La religione usata come arma ideologica è un altro tratto comune dei due nazionalismi; e una ragione in più per diffidare del laicismo europeo.
È meglio non credere, dunque, a chi fa finta di sapere per davvero che cosa sta succedendo e tantomeno che cosa succederà. A partire dal concetto, già fragile in sé, di “Occidente”, tutto è in discussione, compresa la democrazia così come eravamo abituati a pensarla. Siamo pronti a tutto, la sola certezza è che non moriremo di noia, speriamo di non morire di paura.

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