La storia si vendica
di Marco Travaglio
“Quel sorrisetto del cazzo di Travaglio, che potrebbe avere solo uno stronzo…”. Era la sera del 7 marzo 2013 e così twittava Elly Schlein durante una puntata di Servizio Pubblico. Il Pd di Bersani aveva appena non-vinto le elezioni, i 5Stelle erano passati da zero al 25,5% e da Santoro parlavamo della non-soluzione proposta dai dem al conflitto d’interessi di B.. Qualcuno ieri ha riesumato quel tweet, come se si potesse giudicare una persona da due righe scritte a 27 anni. E in effetti si può. Bisogna sempre diffidare di chi non dice parolacce. E quel sorrisetto da stronzo lo detesto anch’io, ma mi esce sempre fuori quando mi confronto con uno stronzo o una stronzata (in quel caso, la non-soluzione eccetera). Quello stesso 7 marzo 2013 il presidente della Bce Mario Draghi rassicurò il Sistema terrorizzato dalla vittoria 5Stelle: l’“eccitazione dei politici e dei giornalisti” non aveva senso, perché in Italia “gran parte delle misure di consolidamento dei conti continueranno a procedere con il pilota automatico”. Una profezia. Poi Bersani fece una cosa buona: tentò un approccio coi 5Stelle appena entrati in Parlamento per un appoggio esterno al suo governo, arduo da pretendere visto che avevano i suoi stessi voti ma non avevano voce in capitolo sul programma né sui ministri. Ma fece pure una cosa pessima: mentre Grillo lanciava, dopo le Quirinarie online, la candidatura di Rodotà per il dopo-Napolitano, il Pd si accordava con B. per eleggere Franco Marini.
Nacque così, dalla base giovanile, il movimento Occupy Pd, con lo slogan: “Noi MARINIamo il Colle. Votate Rodotà”. Poi, trombato Marini dai franchi tiratori, Elly&C. si riconobbero nella candidatura Prodi, osteggiata da B. e tutt’altro che sgradita ai 5S (alcuni di loro addirittura lo votarono). Ma anche il Prof fu impallinato dai cecchini del Pilota Automatico, ben più che 101, visti i voti arrivati da grillini e centristi. E lì si capì che Bersani non controllava più il partito proprio per le sue avance ai 5Stelle: i capibastone già puntavano su Enrico Letta, noto nipote di suo zio, per una bella ammucchiata con B.. Un golpe bianco per sbarrare la via del Colle a Rodotà che, come ripeteva Grillo (“Eleggiamo insieme Stefano e poi governiamo insieme”), avrebbe aperto le porte a un governo di vero cambiamento con 5Stelle, Pd e Sel. Il finale è noto: il pilota automatico Napolitano rieletto da Pd, FI e centristi, Rodotà votato da 5S e Sel, Bersani a casa, governo Letta con gli sconfitti alle elezioni per tener fuori i vincitori, Schlein e gli altri di OccupyPd che stracciano le tessere. Ora, 10 anni dopo, Elly occupa davvero il Pd distrutto da Letta col pilota automatico di Draghi. La storia si vendica sempre, con quel sorrisetto da stronza.
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