mercoledì 8 marzo 2023

L'Amaca

 

Poveri ma molto attivi
DI MICHELE SERRA
Siccome il partito della premier Meloni si autodefinisce “destra sociale” (forse per distinguersi dalla destra asociale, rappresentata dal Salvini) sarebbe sembrato brutto cancellare il reddito di cittadinanza, che è, appunto, una misura di sostegno sociale. Ma sarebbe stato brutto anche mantenerlo così com’era, con quella parola, cittadinanza, che puzza lontano un miglio di Rivoluzione Francese.
Lo si è dunque sfrondato un pochetto, limando la quantità degli aventi diritto e il gruzzolo pro-capite, e soprattutto gli si è cambiato il nome, così da mettere bene in chiaro che anche se quasi tutto, in Italia, è uguale a prima, si deve dare l’impressione che tutto sia cambiato.
Dalle prime indiscrezioni pare che il reddito di cittadinanza decurtato si chiamerà Mia. L’acronimo è rimasto misterioso per parecchie ore, nel corso delle quali, cercando in rete che cosa potesse voler dire, ho scoperto che Mia è una sigla molto diffusa, e multiuso. Sta per Miami International Airport, Minneapolis Institute of Arts, Museo di Arte Islamica, Missing in Action, Alleanza Messianica di Israele, Idroacetato monosodico. Per deduzione li ho esclusi tutti, soprattutto il Museo di Arte Islamica e l’idroacetato monosodico. Scritto minuscolo, mia è anche un mollusco bivalve dei lamellibranchi: mia arenaria. Ho escluso anche quello.
Fino a che – e non è stato facile – ho scoperto che Mia starebbe per Misura di Inclusione Attiva. Credo voglia dire che mentre prima il beneficiario attendeva passivamente il sussidio, ora deve attivamente meritarselo, forse cantando l’Inno nazionale, e comunque nei modi che saranno specificati nel prossimo decreto Milleproroghe.

Nessun commento:

Posta un commento