Una manovra a tenaglia
DI MICHELE SERRA
Pare che Gwyneth Paltrow, classe 1972, brava attrice poi devoluta a star del salutismo on line (pappine, brodini, clisteri depuranti, il corpo angelicato come missione), non incontri i favori della generazione Z, almeno a giudicare da quel vaglio occasionale, e però nero su bianco, che sono i commenti social. Per la serie: di pappine e brodini, tutto sommato, noi ragazzi preferiremmo farne a meno.
Si sa che i giovani sono meno disposti alla misura e alla continenza, rispetto ai meno giovani, forse perché il loro corpo, che vive i suoi gloriosi esordi, a quell’età sembra indistruttibile. Sono le prime rughe e le prime pance a suggerire qualche cautela in più. Ma il rigorismo alimentare di Paltrow, nonostante il luminoso sorriso della sua testimonial, ha qualcosa di minaccioso e perfino di lugubre, e dunque non sembra essere un buon antidoto agli stravizi.
A noi boomer i ragazzi, a buon diritto, possono rimproverare una condotta ingorda e gaudente (“vi siete mangiati il mondo!”). Ma ci dovranno riconoscere, prima o poi, un amore per la vita per metà scellerato, per metà contagioso, e scendere a patti con noi.
Sogno dunque una manovra a tenaglia: nonni e nipoti che si alleano nel nome della buona tavola e del convivio, evitando i bagordi ma celebrando la generosità della vita; in mezzo Paltrow, sola soletta con la sua Quaresima.
Adulta giudiziosa messa in minoranza dalle due età più libere, la giovinezza e la vecchiaia.
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