martedì 28 marzo 2023

Chapeau!

 

Vergognatevi voi
di Marco Travaglio
Cari censori liberali e democratici, fate pure il vostro sporco lavoro. Spacciate le nostre caricature per omicidi, le nostre vignette per stragi terroristiche (“Je ne suis plus Charlie”), la nostra ostilità a tutte le guerre per putinismo. Offrite pure la vostra pelosa solidarietà alle presunte vittime di quel crimine contro l’umanità chiamato satira e di quel peccato mortale chiamato imparzialità, ma non credete che non abbiamo capito perché sfidate il ridicolo con questi servizietti: stavolta l’opinione pubblica che tentate di trascinare in guerra con la vostra propaganda da quattro soldi non vi segue. È molto più lucida dei “decisori”, come insegnano le piazze di Francia e d’Israele. È questo che vi spaventa: più fabbricate balle, liste di proscrizione e censure, più aumentano gli italiani che vi sbugiardano e vi abbandonano. Perciò siete ossessionati da un piccolo giornale corsaro come il Fatto: perché è ancora una volta un punto di riferimento per quelli che non se la bevono. E stavolta non sono minoranza, ma maggioranza, come indicano i sondaggi e le classifiche dei libri che tanto vi allarmano. Quindi continuate pure il vostro sporco gioco a effetto boomerang: più lavorate al pensiero unico, più sviluppate senza volerlo il pensiero critico. Ma non illudetevi di creare un clima che ci metta all’angolo, sulla difensiva, costretti a giustificarci ogni giorno di ciò che pubblichiamo al servizio dei lettori. Siete voi che vi dovete giustificare e vergognare. Non noi.

Siete voi che trovavate simpatico e pragmatico Berlusconi pappa e ciccia con Putin, non noi che di Putin abbiamo sempre denunciato i crimini e gli orrori. Siete voi che sorvolavate sulle guerre di aggressione della Nato (la famosa “alleanza difensiva”) prese a modello e ad alibi da Putin per le sue, non noi che le abbiamo sempre denunciate. Siete voi che stavate con Renzi quando aggirava le sanzioni a Mosca dopo l’occupazione della Crimea, continuando ad autorizzare vendite di armi poi usate per aggredire l’Ucraina, non noi che abbiamo contribuito a sloggiarlo, almeno da Palazzo Chigi. Siete voi che avete trasformato il principio di autodeterminazione dei popoli in una burletta, infischiandovi dei popoli di Serbia, Libia, Afghanistan, Iraq, Donbass, Palestina, Kurdistan ecc., riscoprendolo per quello ucraino (Donbass escluso), non noi che l’abbiamo sempre difeso per tutti. Siete voi che avete trasformato il Tribunale penale internazionale in un juke-box, esultando quando processa Milosevic o vuole arrestare Putin, ma tacendo quando ignora i crimini di guerra di Usa e Nato, di Mosca in Siria e dei governi ucraini in Donbass (denunciati per nove anni da Onu, Osce, Amnesty e sempre impuniti, all’Aja come a Kiev).

Siete voi, antifascisti a targhe alterne, che avete sciolto peana ai neonazisti dei battaglioni Azov&C., colpevoli di quei crimini. Siete voi che avete trasformato i diritti civili e umani in un colabrodo, indignandovi giustamente per i delitti Regeni e Politkovskaya e i depistaggi russi ed egiziani, ma tacendo su casi gemelli come quello di Andy Rocchelli, il reporter ucciso dalle truppe regolari ucraine in Donbass nel 2014 perché vi documentava la guerra civile, ancora in attesa di giustizia perché il regime di Kiev ha sempre depistato le indagini. Siete voi che avete compilato o avallato liste di proscrizione (falsamente attribuite ora alla Columbia University, ora ai Servizi) contro chi la pensa diversamente da voi o si limita a difendere l’articolo 11 della Costituzione, bollandolo come putiniano agli ordini o al soldo di Mosca, chiedendo di non invitarlo più in tv o di deferirlo al Copasir e vantandovi di non ospitarlo. Siete stati voi a screditare il buon nome del giornalismo propalando notizie false (il default della Russia, gli effetti balsamici delle sanzioni, l’isolamento internazionale di Putin, la sua imminente fine per una collezione di malattie da Guinness, l’autosabotaggio russo dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, l’autobombardamento russo della centrale nucleare di Zhaporizhzhya, la prossima o già avvenuta liberazione dei territori ucraini occupati); e tacendo o bollando di fake news notizie vere (gli appelli del Papa contro i governi “pazzi” del riarmo al 2% del Pil, lo scoop del premio Pulitzer Seymour Hersh sul sabotaggio Usa dei gasdotti russi, i decreti Zelensky che mettono fuorilegge gli 11 partiti di opposizione e vietano di trattare con Putin, gli appelli al negoziato non dei “pacifinti”, ma persino del capo di Stato maggiore delle forze armate Usa, generale Mark Milley, scettico su una vittoria militare ucraina).

Siete voi che avete criminalizzato i pacifisti con insulti e calunnie, trasformando il valore della pace in un disvalore e il “ripudio” costituzionale della guerra in un via libera al bellicismo, all’escalation e alla cobelligeranza con un Paese non alleato che dal 4 ottobre ripudia il negoziato per decreto. Siete voi che avete spacciato le sanzioni su gas e petrolio russi per una battaglia di democrazia, infatti ora li acquistiamo (o ne acquistiamo di più) da tirannie altrettanto o più ributtanti di quella russa: Algeria, Egitto, Angola, Mozambico, Congo, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Qatar. Siete voi che minimizzate gli effetti letali dell’uranio impoverito da quando Londra ha annunciato che ne farà dono agli ucraini. Quindi, cari censori liberali e democratici, siete voi che dovete giustificarvi agli occhi degli italiani. Non noi. Fatevene una ragione e provate a spiegare che cosa vi è successo, se ci riuscite.

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