venerdì 3 marzo 2023

Il tempo del disonore

 


Era febbraio 2020, c'era qualcosa che aleggiava nelle terre lombarde, un virus che diventerà pandemico da lì a qualche giorno. 

Ma Confindustria Bergamo, potente ed ascoltata, se ne fregò, anteponendo la corsa produttiva alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie. I due pagliacci in regione Lombardia anch'essi non fecero nulla, vuoi metterti contro Confindustria? Il Premier di allora, Conte, solo qualche giorno dopo a virulenza esplosa. 

Bergamo is running si legge nei messaggi del tempo: Bergamo sta correndo dicevano lor signori, intendendo la volontà produttiva bergamasca. In realtà stavano galoppando in braccio al Bastardo, da lì a poco avremmo visto inorriditi i camion militari pieni di bare. 

Una società che non protegge i lavoratori, i loro parenti, prediligendo la produttività e i grandi guadagni capitalistici, è, a mio parere, una società di merda. Vedasi anche l'Ilva di Taranto e tutte quelle realtà nocive per la salute di chi deve necessariamente sbarcare il lunario. 

Dalla terribile esperienza pandemica non abbiamo imparato nulla, forse poco. La sanità è stata abbandonata ed allo sbando, molte canaglie attraverso un subdolo e squallido gioco depotenziante il pubblico, ci stanno portando in mano ai privati. I concorsi pubblici vanno deserti, le salatissime presenze a gettone pullulano per la soddisfazione di pochi. Il costo della sanità salirà a dismisura sino ad implodere. 

I virologi sono ormai visti come spauracchi menagrami, ci sono ancora imbecilli incommensurabili che ancor oggi sono convinti che sia stata tutta un'invenzione. 

Il cambiamento climatico che, ahimè, agevolerà la proliferazione di altri virus, non lo dico io bensì pool di esperti, non induce a prepararsi a dovere per fronteggiare un'altra possibile pandemia futura. 

Rimane la foto di allora a ricordarci che assieme a Bergamo stiamo correndo... palesemente ad minchiam! 

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