mercoledì 10 dicembre 2025

L'Amaca

 

Almeno guardare le figure
di Michele Serra
La Crimea è «circondata dall’oceano sui quattro lati», dice Trump. Forse l’Atlantico, forse il Pacifico, forse il vago luogo della Terra nel quale gli americani incolti collocano, tutta quanta, la non-America, un resto del mondo immeritevole di approfondimento. Insulso e a volte dannoso.
Non che non esistano anche europei incolti, non che alcuni di loro non siano approdati, tra gli applausi, a posizioni di potere: ma insomma, l’aspettativa sarebbe che un capo di governo, nonché del governo più potente del mondo, almeno per fare finta di essere all’altezza del ruolo, prima di parlare di Crimea, o di Ucraina, o di quant’altro, trascorresse una manciata di secondi su Google Maps. Ma no, nemmeno quello. Nemmeno la fatica di verificare, con fatica quasi nulla, che la Crimea è una penisola dell’Ucraina affacciata su Mar Nero e Mar d’Azov.
Lo scrupolo di sapere di che cosa si sta parlando minaccia di diventare antico, obsoleto, come i centrini da tavolo e i bicchieri da cognac. Si parla a vanvera, si parla per parlare, chi se ne frega di quel pur vago interesse per i fatti che si chiamò — prima di Trump — cultura. Che non è erudizione, non è ostentazione di conoscenza, è molto banalmente curiosità del mondo. Chi vuole conoscere, può almeno provarci. Chi se ne frega (per esempio Trump) se ne frega.
Poi dice che sei antiamericano. Ma quella mancanza di pensiero e di rispetto, delle quali Trump è il campione di ogni epoca (John Wayne, al confronto, era Spinoza), quello spensierato provincialismo secondo il quale America è tutto, il resto è niente, come fai a far finta che non siano quello che sono? Come fai a fare finta che sia normale che un uomo che, tra pochi altri, ha nelle mani il futuro dell’umanità, non sappia nemmeno cliccare “Crimea”, e leggere ciò che appare? O almeno guardare le figure?

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