domenica 28 febbraio 2016

Dignità

La Mnemonica Burrosa nella sua ostentata beltà, soavemente sdogana Verdini ritenendolo essenziale per il proseguo delle, a detta sua, riforme. È come se durante il proibizionismo si fosse ammesso tacitamente che il gin, servito tranquillamente al bar, fosse divenuto essenziale per l'imposizione vietante gli alcolici. O se Stalin, durante la Conferenza di Jalta, armato di kalashnikov, avesse tranquillizzato tutti della buona riuscita del vertice.

Sdoganare Verdini e la compagine dell'ALA (Alleanza Liberalpopolare Autonomie, nome tanto distante dalla Politica quanto Brunetta da un "slam dunk" in NBA) è quanto di più abbietto si potesse fare, sempre che qualcuno dei libertini ci avesse confermato tale fiducia, sbugiardandoci al riguardo, affidandogli serenamente le chiavi di casa propria.

Non è vero che gli accordi politici debbano essere raggiunti indipendentemente dalla moralità, dal passato e da accuse tremende quale ad esempio la bancarotta fraudolenta, capo d'accusa, tra gli innumerevoli del fido (per loro) Denis.

Altrimenti a che servirebbe ancora la dignità?

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