mercoledì 10 aprile 2024

Trocò il peso del nulla

 

1929-2024
Higgs, il fisico che pianse per il bosone
Il premio Nobel è morto a 93 anni. La “particella di Dio” fu trovata al Cern mezzo secolo dopo la sua teoria
DI CHIARA VALERIO
Subito va detto che Newton aveva fatto un solo grande errore nella sua teoria della gravitazione e cioè che il campo gravitazionale fosse nello spazio. Invece, il campo gravitazionale coincide proprio con lo spazio. Faccenda che, poeticamente, Dante aveva intuito — circa trecento anni prima di Newton — tanto da scrivere «l’amore che move il sole e le altre stelle». Anzi, ci aveva chiuso la Divina Commedia .
La gravità ha a che fare, come sappiamo ogni giorno su questa Terra e nell’Universo che studiamo e indaghiamo, e come intuiamo dalla serie su Netflix,
Il problema dei tre corpi
(dal romanzo di Cixin Liu, Mondadori, traduzione Benedetta Tavani), con la massa. Le masse.
Ma che cosa è la massa e perché certi elementi, piccoli, grandi, quantici, hanno una certa massa e non un’altra? A queste domande ha dato una risposta, teorica, negli anni Sessanta del Novecento, un fisico britannico, Peter Higgs, scomparso ieri all’età di 93 anni, premio Nobel per la fisica nel 2013. Probabilmente, il suo nome di battesimo, Peter, è poco noto, mentre è molto noto il nome di una particella che porta il suo cognome, il bosone di Higgs, la particella di Dio, su Dio torneremo dopo.
Il premio Nobel è arrivato molti anni dopo perché nonostante la teoria fosse chiara e limpida, il bosone, sperimentalmente,non si trovava. È stato trovato nel 2012, grazie a un esperimento del Cern — in cui c’erano di certo Fabiola Gianotti e Carlo Rubbia e altre decine di ricercatori e ricercatrici di fisica. Ìl giorno dell’annuncio pubblico della scoperta, Higgs in platea pianse.
Ma che cos’è il bosone di Higgs? Domanda non semplice, ma tentiamo qualche approssimazione. È il quanto di uno dei componenti di un campo scalare detto campo di Higgs. Per immaginarci — senza poter fare altro, perché per il resto bisogna studiare — un campo scalare, è possibile pensare alle previsioni del tempo nel momento incui cerchiamo di capire come vestirci, decidere se l’indomani indossare il cappotto o no in base alle temperature previste. Un campo scalare è, insomma, una funzione che associa un numero a un punto, anzi a ogni punto dello spazio. Si chiama campo proprio perché è una caratteristica dello spazio, non gregge che infatti si muove e pascola, ma campo. Secondo la teoria cosmologica assestata, il campo di Higgs permea lo spazio vuoto nell’universo in qualsiasi istante. Appena dopo il Big Bang ilcampo di Higgs — ipotesi teorica fino al 2012 — avrebbe subito un processo di “condensazione” assumendo un ruolo fondamentale e innescando un “meccanismo” che dà massa alle particelle elementari. Il meccanismo di Higgs così concepito, è il più semplice in grado di assegnare una massa alle particelle elementari fondamentali.
Non è che fino agli anni Sessanta del Novecento non ci fossimo posti la questione della massa: Newton, dal quale abbiamo cominciato, dimostra che ce laponevamo già da diversi secoli. Tuttavia è nel Ventesimo secolo che viene formulata una teoria che prende il nome di modello standard. Il modello standard aveva descritto teoricamente tutti i fenomeni del mondo sub-atomico e la formazione dell’Universo a partire dai primi istanti. Restava tuttavia una domanda capitale e cioè come fanno le particelle elementari a raggiungere quel valore della massa che misuriamo sperimentalmente? Higgs risponde con il campo di Higgs e col bosone.
Che Dio, nelle teogonie, e in particolare nella nostra, abbia a che fare con la massa, è certo. Dio raccoglie la polvere, la plasma, crea Adamo standard, un corpo, che pesa e contiene altra massa, tanto che Dio, può strappare una costola, e da quella costola formare altra massa, cioè Eva, che è talmente massa da contenere tutta l’umanità. Dio non ha a che fare con lo spirito, Dio ha a che fare con la massa, il mondo ha a che fare con la massa, la gioia, scriveva Simone Weil — e su questo torneremo in fondo — è il sentimento della realtà. Motivo per cui la particella che assegna la massa, il bosone di Higgs, è stata chiamata particella di Dio. Che la realtà fosse fatta di particole e che quelle particole avessero caratteristiche comuni a tutti gli elementi — il campo di Higgs permea tutto lo spazio vuoto — di quel conglomerato di fatti e rappresentazioni che chiamiamo realtà, lo sappiamo, e se non lo sappiamo, lo intuiamo da Democrito in qua, ma abbiamo fatto coincidere teoria e pratica poco più di dieci anni fa.
In uno dei suoi romanzi più noti, Le particelle elementari (La nave di Teseo, traduzione Sergio C. Perroni), lo scrittore francese Michel Houellebecq, scrive: «La pratica del bene avvince, la pratica del mal estranea». Proprio come Dante intuisce una verità poetica, e cioè che il bene ha a che fare con qualcosa che si tocca, si lega intorno, cinge strettamente, dunque con la massa, la materia, avvince.

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