L’ultima di Lollo: al ristorante il “formaggio di regime”
di Selvaggia Lucarelli
Vivere in Italia nello stesso secolo di Francesco Lollobrigida è un privilegio riservato a pochi. È come esser nati a Parigi ai tempi di Molière, o alla corte degli Sforza negli anni d’oro di Leonardo: è respirare la stessa aria di uno dei più grandi performer viventi e assistere alle mirabolanti invenzioni di una delle menti più raffinate della contemporaneità. Dopo il geniale progetto di “abbinare il vino agli eventi sportivi”, probabilmente ispirato alla vita di Paul Gascoigne, l’ultima intuizione del ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare offusca, per splendore, tutte le precedenti: “Vorrei imporre un piatto dedicato al formaggio nei menu degli esercizi di ristorazione”. Ha detto proprio così, imporre. Ora, è vero che l’ha detto da uno stand del Vinitaly e non ci è dato sapere che ore fossero e quanti altri stand di produttori di Prosecco avesse visitato in precedenza, ma prendiamola per buona: formaggio obbligatorio. Panico tra i ristoratori vegani, per cui potrebbe essere prevista una sorta di ‘Cura Ludovico’ con la pubblicità della Parmareggio con il Topo Emiliano che canta a un volume lancinante, e anche tra i titolari di ristoranti cinesi, perché il ‘taleggio alla cantonese’ non funziona e poi in generale i cinesi sono per la maggior parte intolleranti al lattosio. Già, che fine faranno gli allergici? Si stanno valutando diverse soluzioni, dal registro degli ‘obiettori di crescenza’ fino al cheese pass, un codice qr da scansionare all’ingresso per poter varcare la soglia del ristorante. Dal punto di vista promozionale, i ristoranti più meritori saranno contraddistinti da un’esclusiva ‘stalla Michelin’. E a proposito di stalle, che succederà se il latte non dovesse bastare o se Lollo, per quel vecchio tarlo della sostituzione etnica, scoprisse che la maggior parte degli operatori nella filiera del latte nel Nord Italia sono indiani del Punjab? Mio malgrado, nella mia testa si è già formata un’immagine terrificante: Francesco Lollobrigida, a petto nudo e col fez in testa, che insemina personalmente la vitellina Mary, sua vecchia conoscenza da una delle sue prime uscite da ministro a una fiera zootecnica. Mungere, e mungeremo!
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