venerdì 30 dicembre 2022

Bugiarda Travagliata

 

La bugia più odiosa
di Marco Travaglio
Le bugie di Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno le abbiamo ascoltate tutti. Quelli che per lei non sono condoni (ma “tregua fiscale”) sono condoni. La flat tax per le partite Iva discrimina eccome i lavoratori dipendenti. La sua opposizione al Mes ai tempi di Conte non riguardava solo il fatto di chiederlo per la sanità (non lo chiese neppure Conte), ma anche di approvarne la riforma europea (lei disse no e ora dirà sì). Il tetto più alto al contante favorisce non solo l’evasione, ma pure il riciclaggio dei bottini dei delitti a scopo di lucro. La revoca del Rdc ai disoccupati (pardòn, “occupabili”) è una guerra ai poveri, visto che non manca chi ha voglia di lavorare: manca il lavoro. Il Conte-1 non fece alcun condono a Ischia: si limitò a chiedere ai quattro Comuni terremotati di rispondere in sei mesi alle domande giacenti da anni relative non a un nuovo condono (inesistente), ma a quelli vecchi di Craxi e B., per decidere quali case si potevano ricostruire e quali no, escludendo le aree a rischio sismico e idrogeologico e a vincolo ambientale, artistico e paesaggistico. Bonafede non scarcerò alcun mafioso durante la pandemia, non avendone il potere e avendolo anzi vietato: lo fecero alcuni giudici di sorveglianza, poi Bonafede varò un decreto per far riesaminare le pratiche e riportare i boss in cella. La “certezza della pena” così cara alla premier è stata contraddetta dal voto della sua maggioranza per ridare i benefici penitenziari, cioè il carcere finto, ai ladri di Stato che la Spazzacorrotti aveva tolto. E così via.
Ma le bugie più odiose, e anche vigliacche, della Meloni e dei tanti altri politici e opinionisti che le usano sono quelle generiche e dunque impossibili da provare e da smentire. Tipo: “Le intercettazioni sono utili, ma vogliamo impedirne gli abusi”. Un mantra che, cambiando l’oggetto, si ripete paro paro da trent’anni su tutti gli strumenti di repressione al crimine, soprattutto dei colletti bianchi: “La custodia cautelare è utile, ma vogliamo impedirne gli abusi”. “L’abuso d’ufficio è utile, ma vogliamo impedirne gli abusi”. A ogni accusa devono seguire il nome dell’accusato e le prove a suo carico: accusare un magistrato (non “la magistratura”, che è un’idea platonica o una categoria di 9 mila addetti) di abusare delle intercettazioni, delle manette o di un reato significa accusarlo di un delitto che, se dimostrato, deve portare all’incriminazione dell’accusato; ma, se non dimostrato, è l’accusatore che va incriminato per diffamazione o per calunnia. Vale per la Meloni, per gli altri politici e per gli opinionisti sfusi da talk: avete in mente qualcuno di questi famosi abusi? Diteci quali, chi li ha commessi e quando, così possiamo verificare chi ha ragione e chi ha torto. O il garantismo vale solo per voi?

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