Già affaticati tra strenne e strutti, ad ogni dicembre sopra le nostre cervici di comuni mortali transita un leggero ma alquanto mefitico venticello smerdante il buon senso e la decenza: facendo mente locale infatti ed addentrandoci nelle terre di Lorsignori avviene un rito tipico di quella divaricazione sociale bene espressa dal Marchese del Grillo nell'oramai classica frase "io so io e voi nun siete un caxxo!"
Infatti, tradizionalmente, dicembre porta la tanto sospirata tredicesima, per molti oramai non più occasione per togliersi qualche sfizio, ma occasione per saldare arretrati ed affrontare le spese per sostentamento, alle stelle grazie a guerre e facce di merda sparse in ogni dove.
Ma nel Mondo del Lobbismo, ovvero quel coacervo d'intrallazzi tra potere, denari, avidità e ricerca ossessiva di visibilità, diretto alla grande dalle molteplici Lobby vere fucine e cabine di regia di questo mondo oramai urticante visto le disparità, la pioggia di denari si fa grande e altamente goduriosa, dato che bene o male piomberanno nei dorati conti di politici e boiardi qualcosa come, stimiamo, venti-trenta mila euro. Estikazzi ci viene da dire! Ma non sono soltanto i nostri rappresentanti a godere di codesto proluvie di denaro; s'appioppano pure in tasca dei cari, guardinghi e blasonati commessi in alta uniforme coadiuvanti Camera e Senato, s'intrufolano nei conti di eminenti luminari del diritto della Cassazione, nei meandri dei ministeri, della Rai, svolazzano nella Corte dei Conti, tra direttori e vice direttori scazzeggianti in ogni dove, penetrano negli ammiragliati, negli organici di mamma Burocrazia, profumano gli innumerevoli siti di controllo, di azzeccagarbugli, di sigle e uffici sconosciuti ai più, il tutto avviene nel massimo silenzio, quasi religioso, per appagare tutti coloro che del fancazzismo ne hanno fatto una ragione di vita.
Non solo: la presa per il culo sonante, la strenna natalizia maxima del portare le minime a ben 600 euro, un venticinquesimo delle loro nobili prebende, associa il godimento per tanto accreditamento allo sfottò di elargire brioches al popolino, che siamo noi.
Ad ogni Natale quindi si ripropone la meravigliosa novella che vuole pochi posizionati nel massimo godimento e tanti ad annaspare nel quotidiano.
Tutto questo avvolto dal ninnolismo sfavillante, inebriato dalle dolci note alla Jingle Bells!
Buone Feste!
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