di Selvaggia Lucarelli
Quindi Harry dice che vuole proteggere la sua famiglia e va raccontando di aver ucciso 25 talebani, giusto per tenerla al sicuro.
Odia la pressione mediatica perché quella pressione ha ucciso sua madre, trascorre la vita parlando attraverso i media, alimentando l’interesse mediatico.
Dice che vuole affrancarsi dalla corona per trovare una sua identità e continua a fatturare vendendo rivelazioni sulla corona un tanto al chilo.
Dice che la vita con i paparazzi sempre addosso non è vita ma poi diventa paparazzo di se stesso, mettendosi videomaker, giornalisti, fotografi in casa per anni. Naturalmente assieme a Meghan, quella che frigna perché i fotografi la aspettavano in quel luogo di pellegrinaggio ascetico che era il set di Suits.
Dice che la famiglia reale usava i media per screditarli e loro hanno messo in piedi la più grossa e remunerata campagna di screditamento della corona mai esistita.
Accusano il padre di Meghan e la stampa di aver venduto le loro vite per soldi e loro vendono la loro vita per soldi.
Sono scappati perché non volevano che la loro vita fosse fiction e hanno realizzato il loro grande, malcelato sogno: trasformarla in un reality.
In cui i media non sono più nemici intrusivi da evitare, ma megafoni utili alla loro santificazione.
Quello di Harry e Meghan non è un attacco al sistema. È una calcolata, utilitaristica vendetta mascherata da ribellione. Peccato che, di fatto, nessuno abbia ancora capito perché la legittima insofferenza rispetto al ruolo e alle privazioni della libertà che quel ruolo competeva, sia passata attraverso gossip e sputtanamenti, accuse crudeli ma sempre vaghe e una perenne ricerca di colpevoli che alla fine non sembrano davvero aver commesso i crimini evocati, suggeriti, sussurrati.
Personalmente, ho smesso di considerare attendibili i due quando si sono lamentati dei meme sul cappello di Meghan che sembrava una cacca e degli 80 profili Twitter che parlavano male di loro.
Livelli di vittimismo e di scollamento dalla realtà che nemmeno un bambino a cui togli il ciuccio.
E aggiungo che sono riusciti a farmi diventare simpatici tutti i membri della famiglia reale. Ce ne voleva, vi garantisco.
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