giovedì 12 gennaio 2023

Articolo

 

Conti e tornaconti

di Mattia Feltri 

Non mi scandalizza l'ormai illustre video del '19 nel quale, su vivace sceneggiatura, Giorgia Meloni va dal benzinaio e di cinquanta euro ne gira trentacinque al fisco. L'Iva e le famose accise elencate con gran sdegno. Nemmeno mi scandalizzano, tre anni dopo, e Meloni incoronata a Palazzo Chigi, le accise ancora tutte lì, non una di meno. Non mi scandalizza il video di ieri, con il quale Meloni ricorda che il mondo di oggi non è il mondo del '19, in mezzo ci sono stati il Covid, la guerra, la crisi economica e infatti, dice, sulle accise non ho fatto campagna elettorale. Ricordo, senza scandalizzarmi, il tweet di dieci mesi fa, quando il mondo era più o meno quello di oggi, e Meloni intimava a Mario Draghi di ridurre le accise e, ancora, non mi scandalizza il proposito di ridurle vanamente contenuto nel programma di governo dei Fratelli d'Italia. Più di tanto non mi scandalizza persino la motivazione addotta per aver cambiato idea: bisogna fare i conti con la realtà. Non mi scandalizzo ma questo è il punto. Le opposizioni, da noi, non fanno mai i conti con la realtà. Fanno i conti col loro tornaconto. I governi, tutti, anche i peggiori, bene o male i conti con la realtà li hanno fatti. Le opposizioni no e dunque la realtà l'hanno avvelenata. Il peggiore problema politico del nostro paese non è la qualità dei governi, ma la qualità delle opposizioni, che possono trascurare la realtà cioè trascurare l'interesse del Paese. Poi, siccome la demagogia continua incredibilmente a funzionare, vanno al governo e si ritrovano addosso un'opposizione allegramente fuori dalla realtà. Spero che stavolta Meloni l'abbia capito.

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