martedì 31 gennaio 2023

L'Amaca

 

Sulla scia del mago Oronzo
DI MICHELE SERRA
Le criptovalute sono un imbroglio colossale”: lo dice, spiegandolo bene, chi se ne intende (Boeri/Perotti su questo giornale) dando sostanza a quello che, per noi profani, è solo un sospetto, forse un pregiudizio dovuto a una carente comprensione dei nuovi tempi.
Vale la pena spiegare il sospetto e il pregiudizio: come è possibile “fare soldi” senza produrre niente, senza rendersi utili a nessuno, senza lasciare un segno, non importa se manuale o intellettuale, del proprio passaggio? Per dirla alla vecchia maniera: senza lavorare? Se nulla si crea e nulla si distrugge, come accidenti si fa a creare ricchezza dal nulla?
Ho letto un po’ di articoli su come funzionano le blockchain, che delle criptovalute sono la matrice. L’ho capita più o meno così: si tratta di una concatenazione di computer che, per accumulo, trasforma la quantità in un salto di qualità, dunque in presunto “valore”. Capisco. Ma mi fa più o meno lo stesso effetto del Mago Oronzo quando promette di risolvere qualunque problema “con la sola imposizione delle mani”.
L’imposizione delle mani è un’attività che conosco. Mi serve (per esempio) per produrre questa Amaca digitando (imposizione delle mani su tastiera).
Bella o brutta che sia, qualcuno la legge e si crea una piccola compravendita — il lavoro intellettuale è anche lui un lavoro, dopotutto. Ma le criptovalute? Non sono forse uno dei sintomi più indicativi della Grande Illusione Tecnologica, quella che garantisce di liberarci tutti e per sempre dal bisogno e dalla fatica, come per magia? Avevo capito che la tecnologia fosse una categoria scientifica, non una branca della magia.

Nessun commento:

Posta un commento