sabato 9 gennaio 2021

Giostra vitale

 


Le varie fasi della vita sono costellate, segnate da eventi, da step scuotenti l’essere al fine di insufflargli la consapevolezza della canizie. Cerco di riassumere la scala temporale per questi momenti d’alto sbigottimento: 


1) Quando per la prima volta ti danno del “lei”: l’ho vissuta negli anni 90, è stato uno shock, ero ad un campo giovani a Cassego, servivo a tavola; una ragazza mi disse: “senta ne posso prendere ancora di pastasciutta?” E’ l’entrata ufficiale nel regno degli adulti.


2)  Quando i tuoi amici non ti cercano più per il calcetto. Una volta che venga accertata l’assenza del defibrillatore nei pressi del campo, gli altri compagni di squadra si organizzano in stile “carbonaro” evitando di chiamarti e non parlano più in tua presenza di future partite. 


3) Quando la cassiera al supermercato ti aiuta a contare gli spiccioli: mi è capitato stamani. “Sono 16,70 euro!” mi dice la signorina; tiro fuori venti euro, lei mi dice “ha mica per caso 1 euro e 70, oppure 2 euro?” Metto la mano in tasca e tiro fuori un frullato di 2-5-10-20-50 centesimi; li rimiro come un ebete dentro alla Biblioteca di Londra, lei (stava pure per accarezzarmi il coppino) mi dice con tono compassionevole, quasi fosse una rediviva Madre Teresa: “me li dia a me che glieli conto!” La guardo con stupore mixato ad lieve increspamento di gonadi, comprendo di aver oltrepassato l’ennesimo traguardo intermedio. Da ora in poi ne restano solo due:


4) Quando in auto vai meno veloce di un trattore stracarico di letame e non mostri l’emblema della decadenza, il mitico cappello: vedi dallo specchietto che quello dietro sta imprecando, attendendo l’occasione per superarti e mandarti a fare in c…! Appena si affianca e ti vede, ripone il braccio destro pronto allo sfanculamento e, mirandoti con compassione, ti lascia lì, assieme ai tuoi ormai blandi e datati pensieri. 


5)  Ed ecco il più temibile, dall’impercettibile sapore di mogano, il padre di tutti i segnali dell’eclatante superamento dei 3/4 del cammin di nostra vita: quando sul bus si alzano per cederti il posto. Sono così fobico in merito che per evitare questa tragedia psichica, appena adocchio un seggiolino libero mi ci fiondo senza scrupoli, lasciando interdetta l’anziana già pregustante la seduta. Lo so, prima o poi arriverà il fatal momento, mi sto ossigenando in cervice anche per questo, con scarsi risultati. Sob! 

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