martedì 12 gennaio 2021

Nulla di nuovo


 Dai di che stupirsi! A ieri su 701.623 vaccinati, secondo Repubblica risultano 95.980 soggetti classificati come “personale non sanitario”, ovvero una delle nostre prelibatezze ataviche, la celeberrima metodologia che potremmo definire “ho un amico che conosce lo zio di uno che vaccina.” Perché stupirsi di questo 13% che ci è passato avanti, con le solite nenie elette a scuse, tipo quelle per il parcheggio in seconda fila - avevo mio nonno che non rispondeva e sono salito in casa sua per accertarmi che stesse bene - o dal panettiere - senta devo prendere solo uno sfilatino, mi scusi se le passo avanti, ma ho i pompieri in casa perché ho sentito un forte odore di gas.

Siamo fatti così, prima o poi tiriamo fuori quest’ansiogena ed italica caratteristica dell’approfittare del proprio status, del ceto, della casta per prevaricare sull’altro. 

E allora perché i prelati, gli zii-zie, le sorelle-fratelli, le fidanzate/i, le/gli amanti dovrebbero rispettare la coda pandemica? Perché non fare il furbo ora che l’occasione è tremendamente seria? 95.980 sono un bel numero, non c’è che dire! Ma siamo fatti così, e non possiamo cambiare proprio ora. Molti di noi hanno organizzato festicciole sfanculanti le zone colorate, altri sono andati in vacanza sbattendosene i ciufoli dei seicento morti quotidiani, altri piangono miseria non avendo fatturato una benamata minchia lo scorso anno. E allora perché indignarsi se avvocatoni, lo dice Repubblica, sorelle di luminari, e via andare ci hanno sorpassato nell’ipotetica fila per immunizzarsi dal Bastardo? 

Oggi poi potrebbe essere pure la giornata in cui chi dovrebbe essere ridotto al lumicino e all’anonimato dal consenso popolare, s’ergerà a interruttore dell’esperienza governativa attuale. Per i propri interessi, per il proprio lardoso ego. Salterà anch’egli la fila della coerenza, della dignità, della ragione. Chissà se si sarà pure già vaccinato…    

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