Il corso placido degli eventi incontra, verso fine febbraio-inizio marzo, il Festival della canzone italiana di Sanremo. Perché Sanremo è Sanremo e perché la Rai avrebbe già il prelievo dalla bolletta Enel! Ekkeccentra direte voi? Amadeus, forse anche giustamente, ha dichiarato che senza pubblico il Festival non andrebbe fatto. Ci può stare. Ma la ragione fondamentale per trovare almeno 500 persone, tra l'altro stan pensando, ossimoro, pure di isolare l'ipotetico mezzo migliaio di fortunati, dipende dai punti di vista, facendoli dormire su una nave da crociera ormeggiata nel porto della cittadina ligure, è prettamente economica, nel senso che gli sponsor verserebbero le laute tariffe nei forzieri perennemente in sofferenza della nostra, ossimoro2, ammiraglia mediatica di stato, solo in presenza del pubblico. E qui iniziano a volare gli stracci: Rai ossia una spelonca di sprechi, un coacervo di direttori - vicedirettori-votivi di politicanti-amici degli amici-correnti insane ed insalubri nei riguardi della Verità, da far rabbrividire pure i concorrenti mesti dipendenti della Famiglia Regale Arcoriana.
Mi spiego meglio: migliaia di dipendenti, centinaia di società satelliti che fanno il lavoro che dovrebbero fare coloro che ricevono pubblici stipendi - ops! per certi versi e certi appisolati possiamo definirli regalie - da favola per non far una mazza pro die (non tutti chiaramente), un gettito costante prelevato dalle bollette della luce, e ci dobbiamo pure sorbire una quantità insana di spot inframezzanti la normale visione di un programma? Ma come cazzo siamo ridotti da queste parti? Il bello è che se anche decidessimo di non boicottare i programmi delle varie testate, per loro non cambierebbe nulla, il gettito sarebbe sempre garantito. Quest'anno chiuderanno con una ammanco di oltre cento milioni, ce ne rendiamo conto? Deficit per una gestione politica di una società che dovrebbe camminare con le proprie zampe equine! E mentre non possiamo fare assembramenti, le teste pensanti - ossimoro3- dell'azienda di stato partoriscono l'idea folle e malsana di dover noleggiare una nave da crociera per preservare il pubblico dal Covid, infarcendo le varie testate di spot infingardi!
Rai e Alitalia: i bubboni ereditati da lontano, mali incurabili di una gestione folle del bene pubblico, prostrato agli interessi di correnti di pensiero, tendenti a perseverare nell'obbrobriosa linea politica proteggente pochi, infangando ragione e sentimenti comuni. Constato che neppure quelli dell'"Uno vale Uno" sono riusciti a far invertire la rotta, prossima alla collisione del default. Ed infine: Tokio sta per annunciare l'annullamento delle Olimpiadi. Qui da noi, per reclamizzare il caffè generoso - per loro - si arrampicano su specchi navali! Perché non solo Sanremo non è Sanremo; pure Rai e Alitalia non sono società dignitose!
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