mercoledì 6 gennaio 2021

La penso così!

 


Puoi arrivare a chiedere al tuo amministratore di condominio di poterti occupare delle fatture del gasolio della caldaia nel momento in cui il tuo appartamento è assediato dalle fiamme per un incendio domestico? Può sembrare una cazzata, ma il Sire della Balla, coadiuvato dalla perenne Assetata di Poltrone, la dolce e ritoccata Etruriana, sta proprio in queste ore drammatiche, ieri oltre seicento di nostri connazionali se ne sono andati a causa del Bastardo Virale, compiendo, mediante la madre di tutte le scelleratezze politiche, un gesto infame, merdifero, indecente senza pari nella lunga storia democratica del nostro paese.

In nessuna parte del mondo, eccetto negli States dove un riccastro visibilmente scosso da problemi psichici tenta di invalidare le elezioni presidenziali, nessun politico, nessuna forza d'opposizione, sta attualmente tentando di disarcionare la compagine governativa al potere; eccetto che qui, su queste lande martoriate da decenni di scorribande truffaldine, le due ere politiche, Puttanesimo e Ballismo, i cui danni si ripercuoteranno ancora per lustri sulle generazioni a venire. E tutto si sta purtroppo materializzando per mano di un giullare e della sua adepta, che tempi addietro ci promisero che in caso di eclatante sconfitta referendaria, per fortuna e grazia divina avvenuta, sarebbero scomparsi dal proscenio politico. Ed invece sono ancora qui, tra noi, a intimidire, ricattare, indebolire la maggioranza di cui fanno parte col misero trepercento striminzito tendente al due, della loro Italia (Semi)Viva. Sono gli avamposti della cricca nascosta che teme di non poter partecipare al taglio della Torta europea prossimamente in arrivo, sono il coacervo delle voracità industriali, mediatiche, fasciste, razziste, cazzare, che sognano da sempre di spodestare Conte per riappropriarsi delle prebende, dei giochini promettenti brioche in cambio della libertà di intorbidire costituzionalmente la scena politica. Lo sberleffo toscano si è ripreso l'attenzione italica attraverso una miserrima azione infangante la ragione, il rispetto per chi ha perduto la vita per cause pandemiche, oltre 75mila persone. Ma non importa nulla, niente lo può tenere a freno, il suo ego l'ha imbrigliato in una degenerativa scelta scomposta. E la sua vassalla ritoccata, agogna ad un ministero per una nuova stagione di frullati insensati e mnemonici propinati in modalità filastrocca, ad uso e consumo dei molteplici gonzi ancora circolanti. Pur dovendo traslocare in Alto Adige nello strasicuro seggio pidino per riavere un posto a Montecitorio, tenendosi lontanissima dalla sua Arezzo che la vede come fumo negli occhi, l'Etruriana continua ad avere un coraggio da leoni, nel riproporsi quale candidata ad un ministero di prestigio, difesa o esteri, per acquietare la sua smania di protagonismo senza alcuna ritrosia in dignità.

E per questo mi rivolgo a Cicciobello Bibitaro, che spero non creda che nessuno di coloro che fantasticarono al tempo nell'oramai famigerato "uno vale uno", pensi al fatto che il suo niet all'andare alle urne non sia riferibile alla fine della sua carriera politica, come da statuto, prevista nei due mandati: non sia mai che all'Etruriana sia assegnato un ministero! Dopo l'anno col Cazzaro, mai digerito e motivo personale di vergogna, la scelta improvvida di cotanta inezia politica, rappresenterebbe per me la fine dell'adesione al movimento. Subitanea, istantanea, fulminea.
Conte ha solo una via, a mio parere giusta: andare in Senato e mettere mister duepercento davanti alla realtà dei fatti. E se l'improvvido scegliesse di affossare il governo, subito ad elezioni: preferisco andare sui monti a fronteggiare i probabilissimi fascio-leghisti al potere, che sorbirmi quei sorrisini da bella paesana con tanto di logorroiche filastrocche mnemoniche senza alcuna beltà, coadiuvati dal ritorno malefico degli insopportabili "signori miei" dell'oramai anonimo distruttore della sinistra italica, sempre pronto ad abbracciare il vecchio zio pregiudicato che il destino potrebbe, Dio non voglia, portarci sul colle più alto, per sette anni di ulteriore vergogna nazionale, ragion biologiche permettendo.

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