domenica 17 gennaio 2021

Focalizzazione

 

Siamo piombati in una situazione anomala, in cui si evincono i primi aspetti di un’insofferenza destinata, se alimentata, a tramutarsi in violenza: i ristoranti che non sottostanno più alle normative ne sono l'eclatante esempio. 

Che succede? 

Accade che la gente è stanca, arrivando mestamente al capolinea;  questa pandemia sta logorando il tessuto sociale. Non ci sono però altre vie percorribili, se non quella di evitare gli assembramenti, di operare sempre in sicurezza, lavarsi le mani, usare la mascherina. Non ci sono alternative, la lotta sarà sempre più dura, arcigna, insofferente; il nemico comune, che molti tendono ancora a non visualizzare, non permette soste, allentamenti di sorta. Possiamo certamente equiparare l’attuale situazione come ad un conflitto contro un qualcosa che ci sfugge essendo impalpabile, infido, malevolo. 

Occorre quindi non mollare la presa, continuare a privarci della libertà individuale, evidenziando i già innumerevoli babbani che credono sciaguratamente di aver già superato i marosi virali. Nessuno in questo tempo epidemico possiede la bacchetta magica; è fondamentale che la politica rimanga forte e decisionista, perseguendo le manifestazioni di imbecillità che stanno pullulando nella nostra nazione. 

Chi potrebbe allentare la presa? Purtroppo abbiamo molti cosiddetti politici che, anteponendo la ricerca di consenso alla guerra a Covid, miniaturizzano e contestano le scelte della compagine governativa per i propri scopi elettorali, uno su Toti: l’orsetto ex direttore di Rete 4 di puttanesca proprietà. 

E’ lampante che l’economia sia allo stremo, nessuno si sogna di credere al fatto che i vari decreti “Ristori” suppliscano alla perdita di risorse delle varie branchie del nostro sistema economico. E’ altresì chiaro che ristoratori, proprietari di bar, personale impiegato nel turismo, invernale e non, siano finiti nell’occhio del ciclone, col rischio intrinseco di chiudere per mancanza di guadagni. E così è anche per chi lavora nelle società che producono sci, caschi, guanti, maglioni, giubbotti etc. 

Ma non ci sono soluzioni in merito, non possiamo demandare nulla, il rischio di ritornare ai livelli di marzo è altissimo. Non viviamo un tempo adattabile alle necessità di settore. Non è possibile agevolare nessuno, occorre solo perseverare nella lotta sfiancante il malevolo virus, adottare tutte quelle scelte impopolari che ne riducano l’aggressività, il diffondersi nei vari strati della popolazione. 

Per questo occorre, come detto, una classe politica seria, forte e capace. Non sono in grado di dire se l’attuale maggioranza possegga i requisiti necessari per affrontare i futuri tempi in cui aumenterà la contestazione sociale. 

Osservo solo che nell'opposizione, vista la vicinanza con molte tipologie di attività  in passato agiate, nessuno sarà in grado di andare controcorrente, infischiandosene dei consensi e dei sondaggi. 

Sicuramente questo non era il tempo in cui gnomi sfoderassero lo spadino per aggredire i propri compagni di viaggio. Un fatto eclatante, grave e ahimè accaduto recentemente, degno dell’insignificanza morale dell'autore, in preda ai fumi del proprio ego smisurato.  

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