venerdì 8 gennaio 2021

La dea dei colletti inamidati



La dea dei colletti inamidati, la regina dei circoli viziosi, la compagna di viaggio di tanti, troppi, illuminati che gongolando s'ergono a vati della modernità, del frenetico mondo dove cervici fumanti spianano la strada al successo corroborante il tanto amato Pil; la padrona del tempo che scorre come fiume placido attraverso le tragedie scatenate dalla smaniosa riduzione dei costi sfanculanti sicurezza, controlli, protezioni; il tanto amato emblema per quella giustizia seriosa ma flaccida e nemica di quell’arsura di equanimità riverente gli assassinati, si proprio lei Madame Prescrizione, la quale ha compiuto anche oggi il suo capolavoro, la salvezza dei trentadue probabili colpevoli di omicidio colposo per la tragica, inaudita, vergognosa tragedia alla stazione di Viareggio, dove tanti, troppi, morirono infuocati dalla trascuratezza, dalla dabbenaggine, dalla crudeltà di scelte ed omissioni in nome del "far malloppo" ai danni dei soliti incolpevoli. Ammiriamo il capolavoro cincischiante dei famosi e riveriti "avvocatoni" impegnati da chissà quanto tempo e a prezzo di inaudita fatica a far trascorrere giorni, mesi, anni sminuzzando tesi, anteponendo ed evidenziando codicilli, cavilli, impercettibili risvolti penali per portare al trionfo dello scagionamento i propri clienti tanto amati e prodighi nell'elargir loro prebende sontuose. 

Questo paravento tanto amato dalla quasi totalità dei nostri politici, integerrimi e sempre pronti a difendere la giustizia, meglio ancor se prescritta, è un enorme masso occludente il percorso democratico che si cementa fondamentalmente sull'equità, sulla responsabilità, sull'uguaglianza difronte alla Signora con la Bilancia in mano. 

Bignamicamente: se non si riesce a fare sana giustizia, in ossequio alle vittime incolpevoli di disastri come quello viareggino, se non si riesce ad ingabbiare i bifolchi, il paese è e resterà di merda.

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