mercoledì 19 novembre 2025

L'Amaca

 

Il corteo immobile
di Michele Serra
Lo stravagante “corteo di automobilisti” promosso da Fratelli d’Italia a Roma (nella giornata mondiale per le vittime della strada: quando si dice il tempismo) per protestare contro piste ciclabili, limitazioni alla circolazione privata e limiti di velocità, si è poi trasformato in un parcheggio, con le auto ferme in branco, perché l’eventuale corteo (circa trecento i presenti) avrebbe creato troppi problemi al traffico. Trecento persone, a Roma, non le vede nessuno. Trecento automobili in corteo sono un bel problema.
Senza volerlo, o meglio senza averci pensato prima, i manifestanti hanno dunque messo in scena con splendida efficacia le ragioni contrarie alla loro: è ovvio che a Roma, come in tutte le grandi città, meno auto private circolano, meglio si sta. E la maniera migliore per dimostrarlo è stato intasare di lamiere un pezzo di città per sentirsi dire dalla Questura: però adesso mi raccomando, fermatevi lì, perché se andate in giro tutti insieme si blocca mezza città.
In attesa di una manifestazione di boscaioli con motosega nella giornata mondiale per l’Amazzonia, o di un raduno di mercenari con bazooka nella giornata mondiale per il disarmo, ci si domanda quale futuro possa avere una comunità nella quale farti gli affaracci tuoi, senza che alcuno si permetta di porti dei limiti, sia considerato da alcuni un valore; e addirittura un valore politico, da sbandierare sotto le insegne del partito al governo.
L’uso dell’auto privata, in città, è con tutta evidenza un’antica usanza da dismettere, o da limitare al minimo indispensabile. Tra un paio di decenni al massimo ripenseremo agli ingorghi in auto per fare shopping, o per andare a zonzo, con la stessa meraviglia con la quale oggi diciamo: ma ti rendi conto che un tempo si fumava nei cinema? A proposito: a quando una manifestazione di fumatori al cinema, promossa da Fratelli d’Italia?

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