Il progetto di Licio Gelli era vanificare la democrazia
DI ADRIANO SANSA
La Loggia P2 era oscura e corruttrice. È credibile che qualcuno dei suoi progetti fosse indirizzato al bene comune? Oppure tutto tendeva a consumare dall’interno le istituzioni, per asservirle a un sistema di potere invisibile capace di vanificare la democrazia? Ora si capisce che i più giovani possano non avere presente il contesto di quegli anni drammatici e la vicenda del ritrovamento di quell’elenco, penoso e pauroso insieme. Ma poiché siamo un Paese dall’età media elevata, bisogna pensare che la maggior parte di noi ricordi e sappia. Alla loggia P2 erano iscritti esponenti di tutti i poteri dello Stato e vari personaggi di ogni settore della vita nazionale, accomunati da un disegno eversivo, pericoloso e vergognoso. Alcuni dei vertici dei corpi armati confermavano la complessità e le profonde diramazioni del disegno. Non tutto si è potuto chiarire, ma ciò che è emerso, anche a proposito del suo ruolo nella macchinazione delle stragi, basta a dire che la P2 fu un tradimento delle istituzioni della Repubblica.
Nei piani scoperti dai magistrati milanesi era prevista anche la separazione delle carriere, quella stessa sulla quale ora si dovranno pronunciare gli italiani. Mi domando, e domando ai miei concittadini: come potete, come avete potuto così spesso dimenticare che si sta realizzando ora un risultato cui mirava una ramificata banda di corrotti, corruttori, traditori e delinquenti?
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