La ricetta Nordio contro i maniaci: chiese e farmacie
DI DANIELA RANIERI
Speriamo che la Meloni non decida mai di mettere la mordacchia all’asserito ministro Nordio: dopo la caduta in disgrazia di Lollobrigida, infatti, è lui l’unica speranza di farsi due risate in questi tempi bui.
Sentite cosa ha detto l’altro ieri al Senato parlando di femminicidi: “Il funzionamento del braccialetto elettronico è molto spesso e sempre di più incompatibile con i mezzi, non solo di comunicazione, ma anche di trasporto delle persone”: a occhio, Nordio intende dire che, nonostante l’avveniristico braccialetto che gli stalker sono costretti a indossare, il più delle volte l’omicida arriva prima delle forze dell’ordine. Basterebbe far suonare l’allerta quando l’aggressore è più lontano, ma questo è un governo di garantisti e Nordio ribadisce il concetto con parole inequivocabili: “Nel momento in cui suona nei confronti di una persona, molto spesso, diciamo, la
vittima si trova a una distanza che non è compatibile con le forze dell’ordine in relazione al warning che viene dato”, ah ok, tutto chiaro. “Per dirla in poche parole”, ma proprio a essere perfezionisti, “se si ritiene che la distanza di 10 km sia sufficiente per tenere a distanza la potenziale vittima dal potenziale aggressore, molto spesso la comunicazione funziona, ma in quei minuti in cui funziona l’avvertimento, il warning, i mezzi di trasporto della persona potenziale aggressore sono già riusciti a raggiungere la vittima”, tu pensa. Evidentemente gli aggressori hanno il teletrasporto di Star Trek mentre i poliziotti girano con una Panda del 2002. Si potrebbe aumentare il parco-volanti, per dirne una, ma Nordio, che sta infliggendo alla Giustizia molte meno sevizie, in fondo, di quante ne infligga alla lingua italiana e al buon senso, ha una soluzione più lucida e sobria (sia detto senza offesa). “Quindi” – e neanche Fermat avrebbe saputo dimostrarlo meglio – “dobbiamo cercare di riuscire a coniugare questi due elementi, dando un’allerta alla vittima, che sia in grado nel momento in cui coglie questo momento (sic, ndr) di pericolo, magari di trovare delle forme di autodifesa, non lo so, rifugiandosi in una chiesa, in una farmacia, in un luogo più o meno protetto”. Geniale. Una donna, metti, terrorizzata dal bip che l’avvisa che il suo stalker si sta avvicinando, esce di casa, magari di notte, e va a bussare alla vicina chiesa, dove certamente troverà il prete disposto ad accoglierla e, se necessario, a difenderla dall’aggressore brandendo il crocifisso, come si fa coi vampiri. Oppure correrà in farmacia, dove già che c’è può farsi misurare la glicemia e aspettare con calma il suo aggressore, che verrà disarmato da un rappresentante della Tachipirina. Infatti Nordio crede che un uomo disposto ad ammazzare una donna a sangue freddo si intimidisca di fronte al tabernacolo o al camice di un/una farmacista (non è chiaro se vale anche nelle parafarmacie). Detto ciò, se la soluzione ai femminicidi consiste nell’antica ricetta, “scappare” (dal parroco! Come in “Roma città aperta”), non si capisce a cosa servano una legge e un governo. È pur vero che con ministri del genere la Giustizia non è un deterrente sufficiente per chi è intenzionato a sgozzare qualcuno (peraltro con più chiese e farmacie non sarebbe nemmeno necessario il braccialetto elettronico, ma meglio non dare idee).
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