giovedì 29 maggio 2025

L'Amaca

 

Su Meloni soffia il vento dell’Est
di MICHELE SERRA
Non possiamo fare una colpa ai Paesi dell’Europa dell’Est per il ritardo culturale e politico con il quale stanno elaborando, faticosamente, una cultura dei diritti all’altezza della democrazia. La tradizione democratica, specie per quanto riguarda i diritti umani e il rispetto dell’individuo, non si improvvisa, ed essere stati per mezzo secolo sottomessi al blocco sovietico non ha certo aiutato in questo senso.
Possiamo invece fare una colpa al governo italiano di ritrovarsi in quel gruppetto (Bulgaria, Croazia, Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria) che non ha aderito al documento dell’Unione Europea, firmato dagli altri venti Paesi membri, nel quale si ammonisce il governo Orbán — che ha appena vietato il Pride e l’attivismo politico delle comunità Lgbtq, come nella Russia di Putin — a non violare così platealmente le regole dell’Unione.
Si dubita che il governo Meloni capisca che molti milioni di italiani provano vergogna per questa prova definitiva di slealtà politica dell’Italia sovranista all’Unione Europea e ai suoi princìpi. Ma si spera che almeno quegli elettori che dicono di richiamarsi alla destra liberale — potremmo anche chiamarla: destra costituzionale — aprano gli occhi sulla natura di questo governo, così tenacemente reazionario da ritrovarsi, unico tra i Paesi fondatori dell’Unione, a condividere gli umori omofobi dei governi dell’Est.
Della congiunzione tra ex comunisti ed ex fascisti ove si tratti di disprezzare la democrazia si potrebbe parlare a lungo. Per ora chiamiamolo: Fronte Macho, rende abbastanza l’idea.

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