martedì 20 maggio 2025

Alla ricerca della dea



 

E' surreale ciò che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questi laidi frangenti politici internazionali: da un lato un assetato aggressore fermo convinto che il suo paese dovrà ritornare a ciò che era un tempo, un impero, dall'altro un'accozzaglia di figure meschine capitanate da uno psicopatico, in preda a raptus di anonimato, terrorizzati dall'idea dell'oblio e pronti, infoiati, a deporre ai piedi della dea Visibilità ogni residuo e parvenza di dignità, sconfessandosi, invaghendosi di linee d'intento un tempo reiette dalla certezza che un comico avrebbe vinto sull'Orso kgb. Presi da infatuazione da ramoscello d'olivo, questi nani inconcludenti smaniano di apparire, evitando l'odiato angolo allontanate le loro meschine figure dagli altari dorati della loro dea di riferimento, Visibilità appunto. 

Con rancore e metodi scolareschi hanno escluso dal loro club la poveretta nostrana, assatanata pure lei dall'idea di non contare una beatissima mazza, e piagnucolante al telefono col suo vate biondastro, il quale tra un oblio e l'altro pare l'abbia rassicurata sulla centralità della sua figura internazionale, magari mentre sorseggiava un beverone vestito da Napoleone, chissà! 

Questi volonterosi della malora, impegnati per la pace stanno tutt'ora cogitando di armarsi come se non vi fosse domani, e hanno pure ragione in merito visto che dilapidare 800 miliardi in armi è preludio alla fine certa di ogni speranza, mentre attorno un Genocida continua ad affamare un popolo tra l'indifferenza di questi mocciosi impegnati a convincerci che contino qualcosa nel panorama mondiale, afflitto e sofferente come non mai. 

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