domenica 25 maggio 2025

Bella visione



Ho visto la puntata del bellissimo programma “Cento Minuti” condotto da Corrado Formigli e Alberto Nerazzini. L’argomento era la Famiglia Veneta per antonomasia, uno degli ultimi esempi di quanto uno stato deviato può produrre ai danni della collettività. Si, esatto: i Benetton. A guardare questi cento minuti ti domandi come sia stato possibile affidare i nostri tesori comuni al coacervo di imprenditoridistokaxxo, freddi, glaciali, indifferenti, insofferenti e dediti, esclusivamente, a introitare risorse a scapito di noi coglioni comuni. Durante il programma si sentono le intercettazioni del tempo dell’assassinio di 42 persone per il crollo del ponte Morandi, le risa dei loro servi dirigenti, i commenti sulla richiesta annuale di aumentare i guadagni a scapito della manutenzione. È storia che il 15 agosto 2018, il giorno dopo il massacro di Genova, la Famiglia non rinunciò a festeggiare il Ferragosto a Cortina, nella loro villona. Da conati di vomito! Emerge il Rampollo, Alessandro che predica discontinuità col passato, ma il figuro è un mix spregevole tra un Forlani, un don Abbondio, un Marcinkus paonazzo della peggior specie. Sorridente e pacioso tenta di risalire la china, inutilmente. Colpisce la loro straboccante ricchezza, quasi 13 miliardi di patrimonio, le loro infinite proprietà terriere - un milione di ettari in Argentina - gli Autogrill, una forma di rapina a mano non armata legalizzata con il Camogli a quasi 8 euro e la bottiglietta d’acqua oltre i due euro - la proprietà ancora delle Autostrade passante le azioni spagnole della società di cui sono azionisti; ma soprattutto Fiumicino, gestione aeroporto che vorrebbe ampliarsi comprando un sacco di terra a fianco di proprietà di chi? Della famiglia. Per ultimo arriva in studio il Presidente Conte, che al tempo voleva revocare la concessione fatta ai ribaldi veneti. Invece finì per buttarli fuori pagando come stato ben otto miliardi. Domanda: scusi Presidente perché pagò una tale cifra per mandarli a casa? Risposta: perché leggendo il contratto rimasi scioccato da quanto fosse capestro: in caso di inadempienza infatti si sarebbe dovuto risarcire di tutti i mancati guadagni futuri fino alla scadenza della concessione! Un contratto vergognoso, stiplulato da chi? Da colui che ancor oggi bofonchia idee nobili di uguaglianza, si lui Romano Prodi. Conte dice: dopo che nel luglio 1992 il tanto venerato Draghi riunì la crema mondiale sul Britannia della Regina Elisabetta annunciando al mondo che l’Italia si sarebbe messa in vendita, Prodi concluse questa concessione infame per gli italiani, prorogandola successivamente con legge sino al 2038! I Benetton continuano agiati a razzolare male, ingigantendo il loro patrimonio, mentre verrebbe voglia di respirare aria di rivoluzione sbattendo in galera tutti questi orchi della democrazia. Per respirare finalmente aria pulita.

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