venerdì 13 ottobre 2023

L'Amaca

 

La centrale nel cortile
DI MICHELE SERRA
Nelle ultime elezioni (le regionali del 2023) la Lega ha preso a Milano solo il 7,4 per cento dei voti nonostante esprimesse il candidato alla presidenza, Attilio Fontana.
Risultato ai minimi storici, pure se in una città da sempre poco empatica con il Carroccio, che prende molti voti nelle valli e nei piccoli centri, pochi nelle grandi città.
È dunque abbastanza divertente che il Salvini, molto più votato in Aspromonte che in Duomo, dichiari di voler costruire “nella sua Milano” la prima centrale nucleare di nuova generazione. Come è giusto e logico, se sarà dimostrato che il nucleare di quarta generazione può quasi azzerare i rischi (il rischio zero non esiste) e ridurre la produzione di scorie, nessuna persona di buon senso può proclamarsi contraria a prescindere. Un nuovo referendum, su dati aggiornati, potrebbe anche smentire il risultato di quello dell’87. In trentacinque anni molte cose sono cambiate, non solo tecnologicamente: prima tra tutte la percezione che i combustibili fossili sono, per l’ambiente, il peggiore dei nemici.
Sarà però indispensabile, per i neo-nuclearisti, disinnescare per tempo il Salvini, che potrebbe nuocere gravemente alla causa facendone una marcetta propagandistica e non un iter scientifico-economico di enorme impegno e serietà.
Non esistono, nel mondo, centrali di quarta generazione funzionanti. Parlarne come di un regalo da fare “alla sua Milano” non solo è bassa politica, è anche un torto che viene fatto a chi sta lavorando e studiando con impegno sul passaggio d’epoca energetico. Passare dal NIMBY (non nel mio cortile) allo YIMBY (sì, nel mio cortile!) non cambia poi molto. Sempre in cortile si rimane.

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