Verso un finale psichiatrico?
DI MICHELE SERRA
Si legge che una candidata di punta del partito di destra favorito per le elezioni argentine (quello di Javier Milei, “anarco-capitalista”, chissà che accidenti vuol dire) è terrapiattista; nega che nel suo Paese (quello dei desaparecidos) sia mai esistita una dittatura militare; è una appassionata praticante del cosplay, cioè si veste spesso da Catwoman. È una signora bionda molto appariscente e ha una marea di follower.
Non so se qualcuno lo sta già facendo, ma bisognerebbe collezionare le notizie congeneri (ce ne sono a bizzeffe).
Convergono verso una ipotesi abbastanza terrorizzante, e però non liquidabile con un’alzata di spalle: che l’umanità, specie nella sua parte chiamata genericamente “Occidente”, sia entrata in una fase di collasso psichico che non solo non deve farci sorridere, ma deve preoccuparci parecchio. Con il Welfare così malmesso, una pandemia di tipo psichiatrico non ha la minima possibilità di trovare la dovuta assistenza.
Sulla scelta di avere come seconda identità un fumetto non mi pronuncio, dopotutto anche io penso, nei pensieri del dormiveglia, che avrei potuto essere il centravanti dell’Inter. Però preferisco non presentarmi in società con la maglia nerazzurra numero nove. Ma sul terrapiattismo è più difficile sorvolare. Il terrapiattista è uno che abbandona la realtà, ha deciso di sortirne, di farne a meno: e la realtà è la sola cosa che ci unisce. Che una terrapiattista (vestita da Catwoman) possa dunque diventare una influente leader politica significa che non lei, ma la società nel suo complesso, è in serie difficoltà mentali. E siccome stiamo parlando di persone come noi, che vivono in mezzo a noi, limitarci a fare due risate è puro cinismo.
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