Il centenario oramai vicino di una delle ex più belle cose del mondo, la Walt Disney, e spiegherò poi perché ex, fa affiorare un aspetto per certi versi comico, imitante uno degli eroi della fabbrica dei sogni, Zio Paperone: il 30 ottobre 2012 la multinazionale della fantasia decise di acquisire una delle perle del cinema mondiale, la Lucasfilm, liquidando uno dei "Michelangelo" moderni, George Lucas con un'adeguatissima cifra: 4.005.000.000. Si avete letto bene: quattro miliardi e 5 milioni di dollari, trasformando Lucas nel più ricco pensionato della storia terrestre. E sono quei 5 milioni, che probabilmente moltissimi di noi non vedranno mai in vita, a far la differenza, e a porre la domanda del secolo: come possono gli eroi dell'immaginazione avvilupparsi così mestamente al vil denaro? Il genio per antonomasia Buonarroti fu uno dei taccagni più mastodontici della storia dell'umanità, tanto che Raffaello nella Scuola di Atene lo rappresentò in primo piano con gli stivali che si narra indossasse fino allo sfinimento, cambiandoli soltanto per le eclatanti condizioni pietose; non solo: si privava di qualsiasi piacere, accatastando cifre per l'epoca mostruose che i parenti di allora e i discendenti a venire godettero in suo onore. Eppure pur essendo così avido, riuscì a creare dei capolavori unici, lambendo gli dei del pennello e dello scalpello. E probabilmente anche Lucas, nel suo mondo, con quei cinque milioni aggiunti agli altri quattromila, dentro di sé vivrà la madre di tutte le dicotomie, la morbosità dei bigliettoni vs l'immaginazione capace di portare tutti noi oltre gli orizzonti conosciuti. Come sia possibile conviverci, è un mistero. Resta il desiderio d'immaginare la trattativa, i dialoghi... "quattro miliardi e Lucasfilm è nostra!"... "facciamo 4 miliardi e 5 milioni! Sai ho un mucchio di spese..."
E visto che c'hanno insegnato a fantasticare, ecco l'ipotetica risposta di Scrooge McDuck (se non sapete chi sia, v'auguro di passare un weekend con Donzelli e Gasparri) presente in videoconferenza dal Deposito: "George! Ma va a cagher!"
NB: considero ex bella cosa del mondo la Walt Disney perché credo che via via dalle origini in poi, abbia miscelato l'attitudine a spronare bimbi ed adulti a fantasticare, con la strategia di farli abboccare per poterci lucrar sopra, al fine di spingere il proprio bilancio oltre l'inimmaginabile, sul modello attuale del così fan tutti.
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