lunedì 16 ottobre 2023

Non proprio tutto bene…


Centenario Agnelli. Un secolo di proprietà Juventus, ma a casa non proprio tutti bene

di Paolo Ziliani

È stata una grande festa. Quella del centenario della proprietà-Juventus da parte della famiglia Agnelli. Dal 1923 al 2023. Un secolo di storia. Splendida splendente. È stata una grande festa e il cielo ha voluto che non ci fossero nuvole all’orizzonte a turbare gli animi delle moltitudini festanti (media in primis). E sì, è vero, a voler spaccare il capello in quattro andrebbe detto che, ironia della sorte, il centenario della Juve “made in Agnelli” è caduto proprio nell’anno in cui Madama è stata cacciata dal paradiso terrestre delle coppe europee, unico club d’Europa ad essere squalificato – e multato di 20 milioni – per aver barato nella presentazione dei bilanci e quindi sul campo, dove ha presentato campioni che non avrebbe potuto acquistare; e sì, è vero, andrebbe anche detto che il centenario è caduto proprio nell’anno in cui la squadra è stata penalizzata di 10 punti in Serie A per le spericolate malefatte dei suoi massimi dirigenti Agnelli, Paratici, Arrivabene e Cherubini sul conto dei quali la giustizia sportiva ha comminato qualcosa come nove anni di squalifica.
Bisognerebbe poi aggiungere che il centenario della Juve agnelliana è caduto, guarda caso, proprio nell’anno dell’apertura di un processo penale nei confronti del club, il processo dell’inchiesta Prisma, in cui un Agnelli in persona, Andrea figlio di Umberto e nipote di Gianni, è stato chiamato a rispondere in prima persona alle richieste di risarcimento danni delle parti civili costituitesi, tra cui Consob e piccioli azionisti, per le illegalità compiute dal Cda spazzato via dalla proprietà Exor a fine 2022; e che a dispetto del procedimento penale di cui sopra, proprio nei mesi scorsi la Consob ha aperto un nuovo procedimento sul conto della Juventus, questa volta chiamando in causa il nuovo Cda guidato dal neo presidente Ferrero e dal neo Ad Scanavino, espressamente insediati da John Elkann, contestando loro vecchie e nuove inadempienze come i mancati pagamenti a tesserati e il riaffiorare delle vietate – e già sanzionate – operazioni “a specchio” in sede di mercato.
Come vi sarete accorti, stiamo spaccando il capello in quattro. E anzi, a voler essere ancor più minuziosi, pignoli all’eccesso, dovremmo dire che per un incredibile scherzo del destino il centenario della Juve targata Agnelli è caduto proprio nell’anno in cui il giocatore che avrebbe dovuto portarla sul tetto del mondo, Cristiano Ronaldo, costato 700 milioni di aumenti di capitale andati in fumo e 175 milioni di bond quinquennali in scadenza a febbraio 2024, senza contare i suoi stipendi lunari, ha deciso di portare la Juventus in tribunale per 19,9 milioni che il club ancora gli deve; è caduto proprio nell’anno in cui il giocatore che – tramontato Ronaldo – avrebbe dovuto condurla a dominare la scena italiana ed europea, cioè Pogba, riportato a Torino a 10 milioni d’ingaggio netti fino al 2026, è stato trovato positivo al testosterone dopo aver giocato due delle prime tre partite di campionato ed essere finito a referto nella terza; è caduto proprio nell’anno in cui il gioiello del vivaio, il centrocampista Fagioli già approdato ai fasti della maglia azzurra, è finito sotto inchiesta per avere effettuato ripetute scommesse su piattaforme illegali, pratica vietatissima ai tesserati al punto che la squalifica minima prevista dal codice è di 3 anni (per la Figc di Gravina: 718 euro di patteggiamento). E insomma: è stata una grande festa quella del centenario-Juve targato Agnelli. Le pareti e i pavimenti risplendevano. E come si dice in questi casi, a casa tutti bene.

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