giovedì 13 luglio 2023

L'Amaca

 

L’insostenibile leggerezza
DI MICHELE SERRA
Le osservazioni che la segretaria del Pd, Elly Schlein, fa sulla “social card” governativa, sono politica allo stato puro. Dice che il governo penalizza le persone sole e gli anziani in favore di chi ha figli, e insomma premia il concetto di “famiglia” a scapito del concetto di “cittadino”. Non mi sembra una questione da poco, eppure sono sicuro che scivolerà al trentesimo posto, nella classifica delle notizie.
Perché questo accada, è difficile dire. La mia impressione è che ci sia una specie di “difetto di sistema” che favorisce il “leggero” a scapito delle questioni di sostanza – tale è decidere come e dove destinare le risorse, poche o tante, a disposizione del Welfare.
La “frase sbagliata” di Schlein sulla sua armocromista è valsa, sui media, un rimbalzo enorme: impensabile immaginare che le sue parole contro la social card possano lontanamente sfiorare quel risultato. Questo è certamente un problema per Schlein e per chi lavora al suo fianco. Ma è un problema, anche, per una macchina mediatica che si sta ristrutturando, o si è già ristrutturata, attorno ai clic spesso spensierati della clientela, molto più reattiva a temi facili, e di facile innesco polemico (come si veste Schlein?), piuttosto che ai temi che sono la sostanza della politica: come si spendono i soldi pubblici?
Se poi l’astensione galoppa, e il disinteresse per la politica pure, è anche perché ai seggi si va per votare sul Welfare – che noia – e non sul look dei leader politici. Forse chiamare gli italiani alle urne per votare pro o contro gli armocromisti, potrebbe far lievitare l’interesse popolare per le elezioni. Io stesso, scrivendo queste righe, sono rassegnato alla loro inutilità, e mi domando se non avrei fatto meglio, a tempo dovuto, a esprimermi su come si veste Schlein.

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