Editoriale a tempo
DI MARCO TRAVAGLIO
Questo editoriale si autodistruggerà un secondo dopo che l’avrete letto: tanto quanto durano le incrollabili e tetragone convinzioni di Trump e dei minileader Ue.
Dopo 10 giorni di conflitto Israele-Iran, Trump annuncia che è finita “la guerra dei 12 giorni” (2 sono omaggio), ma si scorda di precisare che per ora l’ha vinta l’Iran e l’ha persa Netanyahu: doveva rovesciare il regime, che è sempre al suo posto; doveva radere al suolo l’uranio iraniano, che ha solo cambiato posto.
Per la prima volta nella storia, un presidente Usa fa lingua in bocca col nemico appena bombardato: “Grazie per averci avvisati della rappresaglia che è stata debole”. Un po’ come l’attacco: lui ha bombardato una montagna vuota, l’Iran una base vuota. Bilancio: zero morti. Intanto l’Idf, per non perdere il ritmo, ha ucciso 974 iraniani e ne ha feriti 3500.
La “tregua di 12 ore” viene violata dopo 2 da Israele che accusa l’Iran per due razzi mai atterrati. E Trump: “Non sono contento di Israele”, cioè del suo alleato. “Israele e Iran non sanno più che cazzo stanno facendo”. Tipo lui.
Trump aveva sempre escluso il regime change, l’altroieri l’aveva auspicato, ieri l’ha maledetto: “Sarebbe il caos”. Però Anne Applebaum-bum-bum assicura: “Oggi pomeriggio ho parlato per ore con gli iraniani e mi hanno detto che questa non è la loro guerra, ma è la guerra del regime”. E dev’essere stata una chat piuttosto lunghina, visto che gli iraniani sono 90 milioni.
Intanto Nato ed Europa, che quando Trump avviava i negoziati su Ucraina e Medio Oriente lo lapidavano come traditore dell’Occidente, ora che ha fatto una guerrettina da una botta e via lo riaccolgono a braccia aperte: bentornato a casa tra i guerrafondai.
Prima lo guardavano in cagnesco, ora gli portano l’acqua con le orecchie. Vogliono comprare ancora meno gas russo a buon prezzo e più gas Usa che costa il quadruplo. Quanto al 5% di Pil in armi, lo ringraziano per il salasso con un sms di Rutte, candidato ad honorem al Leccone d’Oro 2025: “Caro Donald, congratulazioni e grazie per la tua azione decisiva e straordinaria in Iran, nessun altro avrebbe osato farla. Ora siamo tutti più sicuri. E stai volando verso un altro grande successo all’Aja. Riuscirai in qualcosa che nessun presidente Usa era riuscito a ottenere in decenni. L’Europa pagherà in grande misura, com’è giusto, e sarà una tua vittoria. Non è stato facile, ma li abbiamo convinti tutti a firmare per il 5%”. Tutti tranne la Spagna di Sánchez, unico sovranista d’Europa, che si fermerà al 2,1%. Perché la Nato è come la Casa delle Libertà: ognuno fa come cazzo gli pare.
Ora si attende con ansia il prossimo pirla che si siederà a un tavolo con questi squilibrati.
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