mercoledì 25 giugno 2025

Brava Elena!

 

Trump è solo il più nitido del “club della Guerra”
DI ELENA BASILE
The show must go on, lo spettacolo deve continuare, sintesi del mondo postmoderno, post-strategico, post-giuridico, post-razionale e post-morale nel quale ormai viviamo. Accomodiamoci pure meglio sul divano per ascoltare i nuovi grilli parlanti, di solito rappresentanti dei Dem americani, che oggi scaricano le responsabilità della guerra all’Iran su Donald Trump, il parvenu del potere, un semianalfabeta politico che si barcamena tra lobby e Stato profondo per restare al potere. L’astuzia non gli manca, come se tra un genocidio e bombardamenti che fanno vittime civili stesse concludendo un nuovo affare e stesse guadagnando grazie ai soliti metodi camorristi ingenti fortune.
Lo spettacolo continua mentre la morte avanza e con essa l’oblio delle vittime. L’attacco americano, seguito a quello israeliano, contro un Paese firmatario del Tnp, sottoposto a controlli dell’Aiea e aperto ai negoziati, ripete le tattiche dello Stato profondo statunitense, ne riflette l’arroganza unipolare, il sostegno a guerre di espansione imperiale che non distinguono, se non per la forma, i Democratici dai Repubblicani e da Trump. Quest’ultimo, come la premier Giorgia Meloni, è benedetto dai poteri che contano in quanto riesce, andando al potere, a essere un elemento di coesione sociale e politica, rappresentando i perdenti della globalizzazione, il trash bianco, coloro che i partiti del centrodestra e del centrosinistra, i democratici statunitensi e i repubblicani di antica tradizione, non riuscivano più a rappresentare. La Politica ha abdicato al suo ruolo. In questa fase del capitalismo finanziario, si è eletti e benedetti se una volta al potere ci si arrende agli interessi delle lobby della finanza, delle armi e di Israele. Purtroppo la rilevanza delle personalità politiche e la loro autonomia è minima. Deliziamoci allora davanti alla tv, osserviamo la nostra presidente del Consiglio affermare, nonostante il mandato di arresto della Cpi, che Netanyahu può visitare l’Italia, sentenziare che auspica un cambiamento di regime in Iran, farsi baciare sulla testa da Biden e flirtare con Trump, dispensare sorrisetti e occhiate birichine ai colleghi del club europeo. Questa è ormai la politica, uno spettacolo che contraddice i nostri più elementari principi costituzionali, i valori umanitari, le norme del diritto internazionale, la coerenza strategica.
Del resto i tre moschettieri membri dell’E3 – Starmer, Merz e Macron – sono così diversi dalla Meloni? Forse con maggiore stile e cultura, ma con meno arguzia e astuzia, rappresentano lo stesso malefico vuoto politico. Dopo i bombardamenti illegali in Iran, hanno chiesto al presidente di un Paese colpito nella più totale illegalità di tornare al tavolo dei negoziati. Piantano una pistola nella tempia dello Stato negoziatore e la chiamano mediazione! Dinanzi al genocidio di Gaza, Merz, in un momento di verità, afferma che Israele “sta facendo il lavoro sporco” al posto dell’Europa. Da tempo affermiamo che Trump è il volto più vero dell’impero, il volto barbaro nella sua violenza, senza falsi sentimenti, senza le lacrimucce della Harris che ha sostenuto come lui il genocidio di Gaza, oppure la guerra che utilizza gli ucraini come carne da macello contro la Russia. Gli attacchi americani ai siti nucleari all’Iran sono stati il debito pagato con astuzia da Trump a chi gli ha permesso di essere eletto: i sionisti evangelici, la lobby di Israele e i petroliferi. Con astuzia, in quanto il bombardamento potrebbe anche non determinare l’escalation non avendo di fatto provocato i disastri possibili: colpire il nucleare e provocare la fuoriuscita di radiazioni. Teheran, ben consigliata dalla Russia e dalla Cina, ha risposto simbolicamente avvertendo Usa e Qatar prima di lanciare i missili sulle basi americane. L’escalation potrebbe pure fermarsi. Mi sembrerebbe possibile tuttavia che Mosca e Pechino aiutino ora Teheran a munirsi della bomba nucleare. Il Tnp è morto e con esso i residui di fiducia e di cooperazione con questo Occidente imbastardito.
Naturalmente mamma tv ci farà credere tutt’altro. Politici e classe di servizio si alterneranno sugli schermi per alzare il ditino contro l’avventurismo trumpiano. Applicando i noti doppi standard, ci faranno tuttavia credere che le autocrazie rappresentano un pericolo da cui l’Occidente democratico ha il diritto di difendersi. Il democratico Zelensky si è infine svelato, affermando che il regime russo farà la fine di quello iraniano. Le divergenze tra gli imperialisti ripuliti europei, i loro grilli parlanti e i pirati Trump, Musk, Bolton, sono tattiche. Se il regime change fosse certo e sicuro, andrebbero tutti d’accordo. Trump, Renzi, Merz, Macron, Meloni, Panebianco, Mieli, Rampini, Fubini, Tocci. Sbaglio? Cane non morde cane, ammoniva qualcuno. Se no, si paga con l’ostracismo. Ebbene, la libertà di pensiero ha un prezzo.

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