mercoledì 10 luglio 2024

Nato travagliata

 

La Nato lava più bianco
di Marco Travaglio
Gli “esperti” che scambiano i loro desideri per la realtà e viceversa si stanno superando. Dicono che quel genio di Macron ha vinto con la “mossa del cavallo” di sciogliere l’Assemblea nazionale dopo la debacle alle Europee. Quindi, siccome ha quasi dimezzato i seggi del suo partito Renaissance (da 170 a 99) e falcidiato gli alleati Mouvement démocrate e Horizons (da 81 a 59), il suo obiettivo era martellarsi i coglioni per perdere la maggioranza assoluta e pure quella relativa. Ma il diabolico piano del piccolo Napoleone includeva anche il record di consensi ai due acerrimi nemici che vogliono radere al suolo tutto ciò che ha fatto: la Le Pen del Rassemblement national, divenuto il primo partito dell’Assemblea balzando da 88 a 125 seggi, più un destro sfuso e i 17 Repubblicani ribelli di Ciotti (totale: 143); e Mélenchon, trascinatore del Fronte popolare che ora ha la maggioranza relativa (184 seggi) con la sua France Insoumise (da 75 a 78), i Socialisti (da 31 a 69), i Verdi (da 23 a 28) e i Comunisti (da 22 a 9). Quindi capite bene di quale genio stiamo parlando. Uno che, per impapocchiare un governo, dovrà tener fuori i leader della prima coalizione (Mélenchon) e del primo partito (Le Pen), ma soprattutto i loro elettori, col rischio di non combinare nulla, scontentare tutti e regalare l’Eliseo nel 2027 (o prima) a uno dei due.
Ma chi vota è una variabile indipendente per gli esperti onanisti, chiusi nelle loro stanzette a giocarsi a Risiko il governo francese. Infatti hanno già smesso di esultare per lo scampato fascismo e iniziato a insultare Mélenchon perché ha preso troppi voti antifascisti e disturba le loro pippe. Il loro vero discrimine non è mai stato tra fascismo e antifascismo, di cui s’infischiano, ma fra bellicismo (lo chiamano “atlantismo”) e pacifismo (lo chiamano “putinismo”). La Le Pen non li allarmava perché è fascista (gli atlantisti adorano da sempre i neofascisti -vedi i golpe in Sud America e in Grecia, le stragi nere, il battaglione Azov – purché stiano dalla parte giusta), ma perché contesta la Nato. Infatti detestano con pari odio l’“antifa” Mélenchon perché critica la Nato e vuole pure ridurre le diseguaglianze anziché aggravarle come Macron. Lo confessano, con commovente impudenza, i Bibì e Bibò delle Sturmtruppen: Franco sul Corriere e Folli su Repubblica, allarmatissimi che qualcuno confonda Meloni e Le Pen. La prima è buona perché sta con Kiev e Washington, anzi ora dovrebbe suicidarsi alleandosi col Ppe. La seconda è cattiva perché è “filorussa” e non si decide a fare l’“evoluzione atlantica”, cioè a diventare Macron. Entrambe potrebbero pure indossare la divisa SS e marciare al passo dell’oca, purché in direzione della Nato. Che è come il Dash: lava così bianco che più bianco non si può.

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