Non ha colpe perché non comprende, non sa, gli è sconosciuto il valore della maglia, per lui la maglia è un oggetto da vendere. Che ne sa l’americano della storia del club, della Famiglia nata, vissuta, meravigliosamente espansa, traguardante sogni e trofei immensi, portatrice di glorie sportive difficilmente eguagliabili? Che ne sa l’americano della tradizione, dell’affetto, dell’appartenenza? Nulla, non capisce né capirà mai. Per lui Daniel è un gruzzolo, un numero, un ragazzo da spedire definitivamente nelle mani di un saggio, di quell’Adriano Galliani che invece comprende il tesoro della Famiglia, che mai si sarebbe privato in quattro e quattr’otto di Paolino, della sua storia, della Famiglia Maldini. Per riverenza, affetto, riconoscimento del valore intrinseco. Ma l’americano queste cose non le conosce, non sa nulla di storia capace d’ingalluzzire il presente, il futuro.
Vendere Daniel equivale a trasmetterci il suo credo:”non ci capisco un cazzo, per me uno vale l’altro, fondamentale è guadagnare, il mito non esiste. Contano solo i numeri!”
Che tristezza infinita!
Nessun commento:
Posta un commento