Politici sotto spirito
di Marco Travaglio
Dopo aver detto “Non posso criticare né commentare l’ordinanza del Riesame” che ha confermato i domiciliari a Toti, il cosiddetto ministro della Giustizia Nordio l’ha commentata e anche criticata: “L’ho letta con grande attenzione e non ho capito nulla”. Se avesse anche precisato a che ora l’ha letta, si potrebbe capire perché non l’ha capita, visto che Carletto Mezzolitro, qualche sera fa nella masseria di Vespa, si era abbandonato a copiose libagioni per concludere con voce impastata: “Il vino potrebbe essere un buon alibi per le eventuali sciocchezze che potessi dire”. Purtroppo il tasso alcolico non è mai un alibi, semmai una aggravante, come ben sa chi guida in stato di ebbrezza e prova a giustificarsi per evitare la sanzione: “Vede, agente, non ho pensato di chiamare un taxi perché ero ubriaco”. Un po’ come quel tale che, dopo aver ammazzato entrambi i genitori, invocò la clemenza della corte: “Abbiate pietà di un povero orfano”. Ma dicevamo del ministro sotto spirito che non ha capito l’ordinanza su Toti. Voi direte: quindi eviterà di commentarla. Invece no. Non l’ha capita, ma la commenta: “Siamo convinti (parla sempre a nome dell’intera osteria, ndr) che nessuna inchiesta deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa determinata dalla volontà popolare”. Quindi, par di capire a noi astemi, non si arrestano i politici e gli amministratori eletti dal popolo. Il che è strano, detto da chi proprio dieci anni fa, procuratore aggiunto a Venezia, chiese e ottenne l’arresto del sindaco di Venezia Orsoni, del senatore Galan (ex presidente del Veneto ed ex ministro) e di un battaglione di altri politici e amministratori per le tangenti sul Mose. Delle due l’una: o ha cambiato idea, o anche da magistrato non capiva ciò che leggeva e soprattutto ciò che firmava, almeno da una cert’ora in poi.
Neppure Lollobrigida aveva mai pensato di giustificare col tasso alcolico le sue minchiate, magari aggiungendo la Sovranità enologica a quella alimentare che impreziosisce il suo ministero. Ma, ora che l’alibi è sdoganato, può valere per tutti. Anche per Elly Schlein che si fa fotografare abbracciata a Renzi alla Partita del Cuore (a proposito: e l’antidoping?). O per gli eurodeputati del Pd che ieri, per opporsi meglio all’uso di armi Nato da parte dell’Ucraina per bombardare la Russia, han votato compatti (tranne due) con FdI e FI la risoluzione che autorizza l’Ucraina a bombardare la Russia con armi Nato. Nel voto separato sul via libera agli attacchi in terra russa, gli unici a non votare No nel gruppo Left sono stati Mimmo Lucano e Ilaria Salis, astenuti. Ma, almeno per loro, sarebbe inutile invocare lo stato di ebbrezza: pare che non abbiano capito cosa votavano e, avendoli sentiti parlare qualche volta, non fatichiamo a crederlo.
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